Confine da mappa o confine di fatto

Buongiorno a tutti, vorrei porre alla vostra attenzione un caso che mi è successo e non saprei come risolvere.
Ho ricevuto l’incarico di riconfinare un terreno in collina, il quale sul suo confine a monte, anche rappresentata già sulla mappa d’impianto, vi è una strada interpoderale di uso privato.
Ora andando a riconfinare detto terreno mi sono trovato nella situazione di dover tracciare il confine sulla scarpata a monte della strada e non in mezzeria come invece dovrebbe essere anche n base alla rappresentazione sulla mappa catastale.
Ora il mio dubbio è più corretto mantenere quale linea di confine il centro della strada, oppure quello che ho determinato io.
Premetto che per determinare detti confini, mi sono appoggiato su fabbricati siti a monte del pendio ed a valle, e tra di essi ho riscontrato degli errori di 20 / 30 cm.
Voi come procedereste?
Grazie e buon lavoro a tutti.
Marco

Ciao, Marco,
legalmente puoi tracciare il confine ai piedi della scarpata, in quanto la costruzione della stradella privata presuppone il consenso tacito o scritto dei cofinanti e costituisce prova specialmente see dalla stradella si accede ai due fondi. Il confine delineato sulla mappa catastale in giudizio non è probatorio, ma a norma del terzo capoverso dell’ articolo 950 del codice civile il giudice si attiene ad esso in mancanza assoluta di prove, però gli si deve chiedere con un’ azione petitoria. I punti di riferimento non costituiscono prova in giudizio perchè la Cassazione ha più volte statuito che non esiste una norma che ne imponga l’ uso. Cordialità.

Ciao Marco,
le stradelle interpoderali sono ovviamente destinate a modificare il loro tragitto nel tempo per effetto del passaggio di mezzi (ad esempio le curve tendono ad essere smussate, ecc.), per cui può essere che dall’impianto (di che epoca è nella tua zona?) abbia subito una traslazione o un allargamento. Fossi in te, io interpellerei i proprietari frontisti e, se questi concordassero che il confine è la mezzeria, non avrei dubbi nel sancirlo in tale posizione. Del resto, non vedo quale interesse potrebbe avere il tuo committente a portare il confine sul lato a monte della strada, visto che questa rimarrebbe comunque transitabile da tutti.
Ma spero di sentire anche il parere di altri colleghi.

Ciao Marco,
quello che ha detto Gianni sul possibile spostamento della strada è probabile.
Certo che da quello che descrivi sembrerebbe che la strada si sia traslata di 1,5/2 mt a valle e che in qualche modo si sia riconformata la scarpata di monte, per aiutarti bisogna che ci dai maggiori elementi.
Comunque il consiglio di fare ricerche ed indagini è sicuramente valido,
Attendiamo sviluppi un saluto.

Ciao a tutti,
scusatemi se intervengo: anche se gli effetti non cambiano, nel mio precedente post, sbagliando, ho detto che il confine è quello ai piedi della scarpata, ma è certamente quello delineato a monte della scarpata, se è già passato un anno dalla sua costruzione, esso si inquadra nel disposto dell’ art. 1171 del c.c. della denuncia di nuova opera, e non in quello dell’ art. 950 c.c. il quale regola il confine incerto tra due fondi per il quale ciascuno dei proprietari può chiederne di stabilirlo in giudizio a difesa della proprietà, nel nostro oggetto del contendere è la stradella intera, di contro il proprietario o il possessore, oppure altri che potevano vantare un diritto di godimento sulla parte occupata dalla scarpata, avrebbero dovuto fare la denuncia di nuova opera a difesa del possesso o della proprtietà purchè non completata entro un anno dalla data dell’ inizio della costruzione. In tal caso il giudice avrebbe potuto fermare i lavori e decidere secondo il disposto della seconda parte dell’ articolo predetto; ne consegue che se un anno è già passato ogni diritto della controparte si è estinto. Cordialità.

Ciao Marco

… un estrattino no, eh ? (é facile vedi linea con freccina che punta verso l’alto sopra quello che scrivi) :slight_smile:

Ciao a tutti,
per certi versi Gianni dice bene, perchè la strada costituisce un cosiddetto bene indivisibile, quindi anche se in mappa non corrisponde, la stradella non è divisibile senza perdere la sua funzione e costituisce comunque una servitù di transito perpetuata nel tempo su parte del suolo altrui che può subire spostamenti nel tempo, quindi è possibile che si sia costituta in forma tacita per via dell’ inerzia del proprietario della parte della scarpata a non far ripristinare lo stato dei luoghì.