Docfa per fusione ma situazione non aggiornata

Buongiorno a tutti. Sono a sottoporvi il mio quesito. La mia cliente nell’anno 2006 acquista due unità immobiliari adiacenti. Della prima acquista la piena proprietà, mentre della seconda acquista la nuda proprietà gravata da usufrutto a favore i dei genitori. Nell’anno 2010 vengono eseguite delle opere interne che rendono comunicanti le due unità immobiliari trasformandole di fatto in un’unico appartamento. A livello catastale non viene eseguito, dal tecnico di allora, alcun aggiornamento. Nel mese di luglio di quest’anno i genitori, con atto notarile, donano alla figlia il diritto di usufrutto sulla seconda unità immobiliare. Ora la figlia ha la piena proprietà di entrambe le unità immobiliari e vorrebbe fare aggiornamento catastale anche perché fino ad ora sulla seconda unità è stata pagata l’imu e la fusione eliminerebbe l’imposta trattandosi di prima casa. Come comportarsi in un caso del genere? Grazie. Damiano

Ciao, Damiano, ai fini IMU è possibile fare la variazione catastale ai sensi dell’ art. 10 comma 4 del dlgs 504 del 1992, allora valevole per l’ ICI ma valido anche per la Nuova IMU, usando all’ uopo apposito modello - imu “M” scaricabile da internet, nel modello vi sono le caselle apposite e dei righi in cui si annota la causale della dichiarazione indicando gli atti notarili che ne hanno dato origine; quindi una copia la presenti al Comune, esso ha la facoltà dell’ accertamento a norma dell’ art. 11 del predetto decreto, con la partecipazione del proprietario e l’ Agenzia delle entrate , il tutto entro tre anni, pena la decadenza, in tal caso vale l’ istituto del il silenzio assenso. Tieni presente che l’ IMU non si paga sulla esistenza della cosiddetta “prima casa” come si crede comunemente, ma sul possesso e sull’ uso secondo la "categoria catastale di appartenenza " dell’ abitazione principale "; essa va dichiarata come un’ unica unità immobiliare ai sensi degli artt. 1 e 2 del DM del 2 gennaio 1998 n. 28, (scaricabile da internet), anche se composta da più fabbricati. Per altri chiarimenti ti potrà essere di aiuto il direttore dell’ Agenzia delle entrate provinciale del tuo territorio. Un saluto.

Ciao Damiano
quanto detto dall’altro utente non ti serve a un bel niente in quanto la dichiarazione imu è una dichiarazione che va presentata al comune per il pagamento dei tributi locali, ma la base di partenza è l’esatta individuazione dell’immobile oggetto di tassazione.

E ad oggi gli immobili oggetto di tassazione sono due quella acquistata nel 2006 come piena proprietaria e quella che dal 2010 è divenuta piena proprietaria.

Catastalmente sono due unità immobiliari, per cui su non paghi l’imu sull’altra ci paghi l’imu.

La tua domanda è: come fare per non pagare l’imu?

La risposta è abbastanza semplice ma gli adempimenti un pò meno.

Tu dici che nel 2010 sono stati fatti dei lavori per rendere le due unità collegate, ma non dici se hai presentato una pratica al comune e soprattutto se nella pratica è stata prevista la relativa fusione. Penso di no in quanto la donazione è avvenuta adesso nel 2021.

Per cui devi seguire questo iter:
a) - Presentare pratica comunale (CILA / SCIA / PdC) per fusione di due unità immobiliare;
b) -Presentazione pratica Docfa per aggiornamento catastale con causale “fusione e diversa distribuzione spazi interni” in quanto credo che comunque hai variato qualche spazio interno (un tramezzo, una porta etc).

P.S. naturalmente per la fusione delle due unità di devono essere le condizioni ossia che l’unità risultante deve rispettare i canoni requisiti di autonomia funzionale e reddituale.

Ai fini comunali non devi fare nulla in quanto l’Agenzia delle Entrate trasmette il docfa registrato direttamente al comune.

Saluti
Fausto Gregorio

Ciao, Fausto, l’ IMU non è affatto un tributo locale come dici, ma un’ imposta istituita dal Governo Monti, con DL 201 del 2011, che a sua volta si è agganciata al dlgs 504 del 1992 ( ICI) , l’ imposta è stata devoluta ai comuni e alle regioni per effetto del federalismo fiscale , modalità istituita dal dlgs 23 del 2011 e poi reiterata dall’ art. 13 del DL 201 del 2011; dal 2020 vige la Nuova IMU istituita con la legge 160 del 2019, vedi artt. 740 in poi; essa agisce uniformemente in tutto il territorio nazionale eccetto per le ragioni del nord a statuto speciale. Il tributo invece è quello che si paga al comune a fronte del quale fornisce un servizio. Io non sono utente del forum, lo è Damiano.

Ciao ad entrambi, il mio quesito non riguarda nello specifico l’imu (chiedo scusa se dal mio scritto si è capito così), ma alla luce di quanto scritto che strada percorrere a livello comunale e catastale dato che il tecnico dell’epoca non ha presentato aggiornamento catastale. Oggi inoltre, dopo aver fatto accesso agli atti, ho recuperato copia della pratica edilizia presentata a suo tempo. E’ stata presentata una pratica di manutenzione straordinaria per opere interne per la fusione delle unità immobiliari. Non esiste un richiesta di titolo edilizio, ma solo una asseverazione del tecnico con qualche scarno allegato tra cui un disegno e due righe di relazione; neanche una fine lavori (però il tutto protocollato dal comune)!! Oggi a distanza di 11 anni da quell’intervento edilizio con quale causale si presenta il docfa ed inoltre immagino si possa incorrere in sanzioni…

Ciao. Damiano, ti basta solo la dichiarazione della fusione dei due fabbricati in uno, quindi riempi il modello IMU come ti ho già detto e nella causale richiami la dichiarazione di manutenzione già presentata al comune con il numero di protocollo. L’ imposta, una volta ICI, ora IMU, ha per presupposto il possesso di fabbricati iscritti o iscrivibili in catasto a norma dell’ art. 13 del DL 201 del 2011 valevole fino al 2019, poi reiterato dalla legge 160 del del 2019 art. 740. Sostanzialmente per pagare l’ imposta non è strettamente indispensabile che un fabbricato sia iscritto in catasto, ma se viene usato e la destinazione d’ uso, quindi li riunisci in unica unità immobiliare a norma degli artt. 1 e 2 del DM del 2 gennaio 1998 n. 28 e li dichiari al comune con l’ apposito modello, riportandovi che si tratta di “abitazione principale” con la relativa categoria catastale che ne attesta la destinazione d’ uso. Immagino si tratta di fabbricati per abitazione civile.