Georeferenziazioni mappe

Ciao David,
non mi è molto chiaro il dubbio che esponi, per cui ti scrivo qui qual è la situazione e la procedura da applicare nella ricostruzione di un confine da mappa, così può essere che ti chiarisco comunque la questione.

  1. Partiamo dal fatto che sulla mappa hai sia i punti di inquadramento che i punti del confine, mentre sul rilievo hai soltanto i punti di inquadramento che hai rilevato.

  2. Indipendentemente da quale georeferenziazione adotterai (ma ovviamente io ti consiglio la Parametrica), dalla stessa otterrai le coordinate mappa sia dei punti di inquadramento che dei punti di confine (da tracciare alla fine sul posto).

  3. Dal rilievo fatto in campagna ricavi invece le coordinate dei soli punti di inquadramento.

  4. Ti trovi quindi nella situazione che i punti di inquadramento ce li hai su due sistemi di riferimento diversi, quelli prelevati in mappa hanno le coordinate catastali, mentre quelli rilevati hanno le coordinate locali del tuo rilievo. Cosa devi fare a questo punto?

  5. Devi rototraslare (ai minimi quadrati) il rilievo sulla mappa, mantenendolo rigido, cioè senza applicargli la variazione di scala, questo perché il rilievo corrisponde alla realtà e questa non può essere alterata. La variazione di scala, se entro i valori ritenuti congrui, la devi invece applicare alla mappa, perché questa non è la realtà ma una sua rappresentazione affetta da imprecisioni. Applicando la variazione di scala alla mappa, in pratica la adatti in maniera più fedele alla realtà e quindi operi una ricostruzione più precisa. N.B.: questa è la mia opinione, perché c’è invece chi dice che la variazione di scala non va mai applicata, è un dibattito questo che non ha condivisione di pareri (se vuoi lo trovi su questo topic La variazione di scala mappa-rilievo? Una boiata pazzesca!) anche se la maggioranza dei tecnici preparati in materia la pensa come me.

  6. Ad ogni modo, sia che tu decida di applicare la variazione di scala alla mappa o meno, il risultato della rototraslazione ai minimi quadrati (dopo aver eventualmente operato la selezione dei punti di inquadramento idonei) è che a quel punto hai portato il rilievo nel sistema di riferimento della mappa e quindi ti diventa facile ricavare gli estremi per il tracciamento dei punti di confine (che sono appunto presenti in mappa).

Spero che quanto sopra ti sia utile.

geom. Gianni Rossi
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