Individuazione confini catastali in zona montana

Ciao Roberto (Di Rosario) e benvenuto sul forum (qui ci diamo tutti del tu, ok?).

Roberto (Rena), da esperto qual è, ti ha già risposto esaurientemente sui vari punti, io ne riprendo alcuni solo per aggiungere qualche precisazione sugli eventuali metodi da utilizzare.

Naturalmente per darti consigli più mirati sarebbe opportuno che tu riportassi qui l’immagine della mappa d’impianto con indicate le particelle di cui devi individuare i confini. Per le indicazioni su come inserire immagini e le altre utilità del forum ti suggerisco di consultare la guida che trovi a questo link:

Guida all’utilizzo del forum

Tornando al tuo quesito, non mi è chiaro se il confine che devi individuare è soltanto quello materializzato dal torrente oppure se riguarda anche altri lati in terraferma (vedi che servirebbero le immagini). Ti chiedo questo perché se è solo quello del torrente, e questo è lì da tempo immemore, come ti diceva Roberto R., il confine di fatto è il torrente e il tuo lavoro è già bello che terminato. Tieni infatti presente che, ai sensi dell’art. 950 del codice civile, in caso di controversia tra i confinanti, la mappa è l’ultimo elemento al quale il giudice può ricorrere solo dopo aver appurato la mancanza di altri elementi probatori, e tra questi valgono in primis quelli naturali presenti in loco.

Se invece il confine riguarda anche altre linee sul terreno, la domanda iniziale alla quale devi rispondere è:

Dove sono nate quelle linee di confine?

Se sono nate sulla mappa d’impianto, dovrai riferirti esclusivamente a questa. Tutte le versioni di mappe successive (visure) e fino alla wegis attuale non hanno alcun valore perché sono derivate dalla mappa d’impianto a seguito di una serie di manipolazioni (lucidature, elicopiature, riporto degli aggiornamenti, ecc.) che ne hanno compromesso gravemente la precisione metrica (contengono difformità anche di alcuni metri, ricordiamoci sempre che in scala 1 : 2000 anche solo 1 mm corrisponde ad un errore sul terreno di 2 metri). Se vuoi approfondire questa questione ti riporto qui il link al brano del mio libro Tecniche di riconfinazione dove descrivo il degrado metrico delle mappe successive all’impianto:

La perdita di precisione metrica dall impianto al vettoriale.pdf

Quindi, se le linee sono nate sulla mappa d’impianto, devi fare quello che diceva Roberto R., cioè cercare sul posto dei punti stabili, come fabbricati o termini lapidei, che sono riportati in mappa. Ovviamente questi punti hanno tanta più rilevanza quanto più sono vicini al confine, tuttavia, se nelle vicinanze del confine non ne trovi, dovrai giocoforza cercarli anche a distanze maggiori. In questo caso aumenta l’incertezza della ricostruzione, ma potrai verificarla rilevando tutta una serie di punti di mappa (corsi d’acqua, strade, ecc.) che, pur non avendo una materializzazione stabile, possono darti conforto sulla bontà della ricostruzione.

Trovati tali punti di inquadramento omologhi mappa-realtà, devi sovrapporre la mappa al rilievo applicando la rototraslazione ai minimi quadrati tra le coordinate mappa (reperite da un’opportuna georeferenziazione) e quelle del tuo rilievo e, da tale sovrapposizione, ricavi gli estremi per tracciare il confine sul posto. (N.B.: qui te la sto facendo breve perché durante la rototraslazione devi valutare gli scarti, ecc., se arriverai a questo punto potremmo darti ulteriori consigli).

Se invece le linee sono nate successivamente all’impianto, devi reperire gli atti di aggiornamento (frazionamenti) che le hanno generate e riprodurre sul terreno le misure di tali documenti. In questo caso puoi trovarti di fronte a due casi: il frazionamento è o non è “autonomamente ricostruibile”, espressione che significa se sul posto sono tuttora presenti i punti dai quali si dipartono le misure del TF (caso molto raro), oppure no. Qui la trattazione diventerebbe lunga e magari non riguarda nemmeno questo tuo lavoro, per cui ti riporto qui sotto il brano del mio libro in cui l’ho trattata, poi semmai potremmo tornarci se dovesse servirti:

Casistiche riconfinazioni.pdf

A presto,

geom. Gianni Rossi
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Responsabile corsi online del Collegio Geometri e G.L. di Padova
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