Parametrica per mappe allineamento e squadri

Salve, ha senso utilizzare la parametrica per mappe realizzate per allineamenti e squadri?

Ciao Luigi e benvenuto sul nostro forum (qui ci diamo tutti del tu, ok?).

È difficile rispondere al tuo quesito senza vedere la mappa cui ti riferisci.

Ad esempio, in uno dei corsi sulle riconfinazioni tenuti quest’anno abbiamo analizzato un lavoro del collega Sergio Ivaldi che doveva ricostruire il confine da una mappa dell’ex Catasto Rabbini del Piemonte realizzata per allineamenti e squadri. In quel lavoro Sergio e il suo tecnico di controparte hanno ricostruito analiticamente gli allineamenti (a partire dai trigonometrici) fino a riprodurre i punti del confine. Se la tua mappa fosse quindi dello stesso tipo, non ti serve alcuna georeferenziazione perché la ricostruzione dei punti cercati avviene analiticamente. Altrimenti è da valutare. Se vuoi, puoi postare qui un estratto della tua mappa così possiamo capire com’è (per sapere come inserire immagini, leggi l’argomento Breve guida su come utilizzare questo forum all’inizio della pagina principale del forum).
Se di tuo interesse, il corso sopra accennato è tuttora disponibile sul sito www.corsigeometri.it, lo trovi selezionando Topografia, Catasto, Riconfinazioni dal menù a tendina in alto, il corso è il n. 143:

Ok, grazie. in effetti a questo mi riferisco , condivido la validità della mappa Rabbini. ma in generale, i problemi possono essere almeno due: se non fosse possibile individuare in modo assolutamente univoco i riferimento degli allineamenti, siccome penso sia nata prima la mappa (basata sugli allineamenti e squadri) poi i parametri, o comunque la mappa è stata disegnata in modo autonomo, non è meglio riferire la eventuale riconfinazione agli eventuali fabbricati presenti sia nella rabbini (o quanto presente all’epoca) e anche all’impianto effettuando una calibrazione baricentrica basata su punti noti? Inoltre è vero che la mappa NCT è fatta copiando la Rabbini, ma se il disegnatore copiando ha raddrizzato ( di poche decine di cm) una linea che prima era spezzata, ha questo punto cosa prevale? la mappa ufficiale è pur sempre quella del NCT per cui da qui nasce un problema: o le due linee sono perfettamente coincidenti oppure chi può dire che in sede di attivazione della mappa NCT qualcosa non sia cambiato nello stato dei luoghi e quindi prevalga quella d’impianto? da qui la necessità di ricostruire il confine dalla mappa d’impianto e la questione della calibrazione parametrica rispetto ad una mappa fatta per allineamenti. ps : quando avrò un pò di tempo mi guarderò il corso. Saluti

Buon giorno Luigi, mi chiamo Nino Lo Bello, sono un anziano geometra, lavoravo quando si disegnava a mano e i calcoli si facevano con i logaritmi. Non eccepisco quello che dice Gianni circa le nuove tecniche catastali perchè non le conosco. In merito alle tue considerazioni ti consiglio di leggere le pagine che vanno dalla 368 alla 443 - del testo: Topografia e d esercitazioni topografiche volume secondo stampato nel 1961- calcoli inerenti ai rilevamenti planimetrici , autore prof. ing. Salvatore Cannarozzo dell’ Università di Palermo.

Ciao Luigi,
sarebbe anche opportuno che ci dicessi lo scopo del tuo lavoro, anche se mi sembra di capire si tratti di una riconfinazione, nel qual caso fai bene a porti gli interrogativi che hai scritto.
Da quanto mi risulta la mappa d’impianto del NCT del Piemonte è stata ricavata (leggi “ridisegnata”) dalla Rabbini. La legge legge 1 marzo 1886, istitutiva del Catasto all’art. 3 recitava infatti:

Le mappe catastali esistenti e servibili allo scopo saranno completate, corrette e messe in corrente, quand’anche in origine non collegate a punti trigonometrici.

Questa operazione è stata svolta in diverse Regioni nelle quali esistevano mappe dei Catasti pre-unitari. Naturalmente nel tuo caso dovresti accertarti se la linea che devi ricostruire è nata sulla Rabbini e poi semplicemente ridisegnata sulla mappa NCT, oppure se, come ipotizzi tu, durante la creazione dell’impianto NCT quell’area è stata rilevata ex-novo per produrre la nuova mappa d’impianto. Questo perché nelle riconfinazioni vale la volontà delle parti che hanno a suo tempo stabilito il confine e tale volontà, nel caso dell’impianto NCT, veniva manifestata dalle operazioni di delimintazione e terminazione che venivano svolte alla presenza in contradditorio dei confinanti. Da quanto ho appurato dal lavoro di Sergio Ivaldi presentato al corso di cui ti accennavo, le stesse operazioni si sono svolte anche nella formazione della mappa Rabbini.
Ritengo pertanto che, se la mappa NCT è un semplice ridisegno, fa fede la Rabbini, viceversa se è stata ottenuta da nuovo rilievo e con le stesse modalità del Catasto unitario, allora fa fede la mappa NCT. Su questo credo che Sergio potrà esserti d’aiuto perché in quel suo lavoro lui ha prelevato la maggior parte dei punti dalle mappe Rabbini ma uno o due punti li ha invece prelevati dalla mappa d’impianto NCT.
Quanto alla georeferenziazione, come ti dicevo, se devi operare sulla Rabbini, a mio avviso devi assolutamente cercare di ricostruire gli allineamenti senza alcuna ricostruzione grafica, e quindi senza alcuna georeferenziazione. Tra l’altro, sempre in riferimento a quel lavoro di Sergio, ho notato che l’ex Catasto Rabbini ha conservato molto bene tutti i dati dei trigonometrici e degli altri punti di riferimento.
ll concetto base nelle riconfinazioni è infatti che, se si ha la disponibilità delle misure analitiche che hanno generato il confine, si devono riprodurre sul posto tali misure.
Se invece devi operare sulla mappa d’impianto NCT, allora è corretto ricavare la linea applicando la georeferenziazione Parametrica alla mappa (per correggerne la deformazione) e operare l’aggancio mappa-realtà tramite idonei punti di inquadramento (rototraslazione).

Ciao Luigi,
in effetti ti ha già risposto in modo corretto Gianni, tutto dipende da quello che tu hai ritrovato, se hai gli abbozzi di campagna con le misure degli allineamenti e squadri e le coordinate delle stazioni e dei punti trigonometrici che hanno generato la mappa, puoi ricostruire il confine con le misure e senza utilizzare la mappa.
Se invece la mappa con le misure che hai a disposizione non ti consentono di ricostruire il confine, allora devi valutare bene la situazione e vedere come agire.
Per poterti aiutare bisognerebbe conoscere bene quello che hai ritrovato e cosa devi cercare. Sulle mappe parametrizzate normalmente la georeferenziazione parametrica è il sistema migliore o il meno peggio per riportare la mappa nelle condizioni più prossime al momento in cui è stata disegnata.
Tieni presente che la formazione della mappa è partita disegnando sul foglio parametrato i punti che rappresentavano le stazioni, utilizzando le coordinate calcolate, e poi partendo da questi punti, utilizzando le misure prese in campo hanno proceduto a disegnare i vari elementi della mappa, fabbricati, confini, strade ecc. Questo metodo è stato utilizzato sia per i rilievi prevalentemente tacheometrici, sia per i rilievi eseguiti con paline con il metodo degli allineamenti e squadri.
In definitiva, la miglior soluzione è quella di partire dal primo documento disponibile e più prossimo al rilievo e di ripercorrere a ritroso il procedimento.

Grazie a tutti per le risposte. in realtà ho trovato alcuni particolari su cui si appoggiano gli allineamenti Rabbini. Ho ricostruito in parte il tutto ( interpretando al meglio le quote scritte) verificando ovviamente alcune differenze sulla chiusura degli allineamenti intermedi (zona collinare) variabili da 30/40 a max 50 cm su distanze di circa tra i 60 / 75 metri. Questo ovviamente dovuto alla metodologia del rilievo dell’epoca (ho verificato che gli intermedi essendo compresi tra due allineamenti base che ho imposto sul cad da rilievo rabbini, hanno questi scarti). Ovviamente non pretendevo la precisione (siamo appunto in collina ed all’epoca sicuramente boscato), io lo fatto con una stazione totale, poi magari un po i fabbricati son variati ( 1862-ampliamenti, rifacimento ? ) ma non mi pare più di tanto. Tornando allla domanda iniziale, volevo fare una doppia verifica confrondando la mappa con lo stato di fatto e con la ricostruzione degli all’ineamenti , e in definitiva mi pare più coerente la calibrazione sui punti di inquadramento ( gli stessi presunti della rabbini). Tra l’altro se sovrappongo il rilievo alla rabbini calibrata per punti noti di inquadramento collima perfettamente. Però, come già detto, siccome le due amappe non coincidono perfettamente in un tratto del confine da definire (parte intermedia, se coincidessere graficamente non avrei dubbi) allora pensavo di affidarmi alla mappa d’impianto e utilizzare la rabbini e il suo rilievo per verifica compensando il fatto degli scarti sulla chiusura di alcuni allineamenti. Diciamo che in questo modo riscontro su un vertice tra le misure della rabbini ricostruita e tra la mappa impianto calibrata una differenza di circa 30 cm ( so che stiamo parlando di quisquiglie vorrei dare più credito possibile al mio operato.) grazie molte a tutti e buona serata.

Ciao Luigi,
direi che il modo di operare che descrivi è corretto, io opterai per correggere le misure degli allinemanti proporzionalmente alle misure rilevate.
Per quanto riguarda la differenza tra la Rabbini e la mappa di impianto, da quel che so, potrebbe essere dovuta variazioni in rettifica tra il momento del rilievo Rabbini e il rilievo di impianto.
Anche a me, quando l’ho utilizzata, era successo che un mappale era stato suddiviso da una dividente non presente nella Rabbini, e quindi per ricostruirla si è optato di utilizzare le coordinate dei vertici ricavate dalla mappa di impianto rototraslandole sul rilievo ricostruito con la Rabbini.
Facci sapere, un saluto

Gent.mo Sergio, mi ha fatto molto piacere confrontarmi su questo argomento. Devo dire che, siccome la mappa dalla Rabbini all’impianto è variata in tre punti su quattro lievemente ( probabilmente per variazioni in rettifica o forse più banalmente per errori di graficismo) ho optato per la rototraslazione baricentrica sui punti stabili omologhi sia dell’una che dell’altra. Ricostruendo comunque gli allineamenti ( per quanto possibile) sul quarto punto ho ricavato una differemnza di 7 cm N e 10 circa E… sarà un caso … ma mi conferma che operare con la calibrazione sui punti utilizzati per gli allineamenti, seppur con tutte le cautele del caso perchè gli stessi non sono quasi mai diretti sul punto stesso ma a squadro o intersezione e con strumentazione ben diversa, sia la procedura più corretta, anche se devo dire, nel mio caso l’utilizzo della paramentrica conferma comunque quanto ottenuto. Di piu non saprei che fare. Grazie ancora per il confronto e Buon Anno a tutti!