Punti di inquadramento su altra origine

Buonasera a tutti

Rieccomi: ultimamente mi capitano, ahimè, sempre casi abbastanza particolari.
In merito al post che ho fatto qualche giorno fa e dove chiedevo consiglio su che mappa usare, mi son accorto che , oltre alla cronica mancanza di punti di inquadramento vicini, gli unici che posso reperire a ovest e sud del mio confine, hanno altra origine rispetto alla mappa dove sto lavorando: come mi comporto?
Naturalmente i punti di inquadramento più vicini sui lati nord e est sono a minimo un chilometro, e dalla sovrapposizione tra mappa d’impianto e foto-carta pare che pochissimi fossi e strade siano rimasti nell’originaria posizione rilevata.

Vi ringrazio molto dell’aiuto

Buona serata

Loris

Ciao Loris,
la situazione dei fogli con origini diverse è parecchio complessa da gestire. In sintesi, non puoi più fare riferiemento alle coordinate cartografiche, che sono incogruenti, né è ipotizzabile convertire le coordinate di un’origine sull’altra origine. Al corso Geodesia e Cartografia per Geometri tenuto dai prof. Maseroli e Surace abbiamo sviscerato molto dettagliatamente questa conversione, ma si tratta di un calcolo molto complesso che necessita di conoscere i dati ellissoidici delle due origini, oltre al fatto che ha comunque un’approssimazione intrinseca che può raggiungere valori non compatibili con una riconfinazione.
La soluzione più praticabile in termini di mantenimento di una buona precisione è quella di georeferenziare le mappe direttamente sul rilievo che esegui a cavallo dei fogli. Nel mio libro Tecniche di riconfinazione al capitolo 4.3 Punti su più fogli di mappa con origini diverse trovi un esempio completo di un caso analogo che abbiamo trattato in un corso online, sviluppato da un collega di Vedelago (Treviso) dove addirittura ciascun foglio ha una sua propria origine.

Grazie Gianni!
Ho letto il 4.3 del tuo libro.
Nei fogli a ovest la situazione e carente nel senso che su alcuni fogli non ci sono fabbricati “sopravvissuti” e su altri fogli ci ne sono pochissimi (2-3 max) e non uniformemente distribuiti nel foglio stesso. Per aver qualche possibilità di georeferenziare in maniera attendibile un intero foglio dovrei spostarmi forse di 4/5 km…
Sono in stallo…
Grazie infinite
Ciao

Ciao Loris,
prova a postare qui i fogli interessati con indicati i fabbricati disponibili.
I punti distanti sono comunque idonei a georeferenziare il foglio intero in modo che non subisca rototraslazioni. Il problema sarà semmai la georeferenziazione Baricentrica sulla zona del confine.
Attendo i fogli.

Ciao Gianni.
Condivido la cartella su dropbox con i relativi KML
Il Riconfinamento è sul Foglio 12 di Candiana, lato nord Mappale 10 ( in alto a sinistra)
Ciao e Grazie
Loris

Ciao Loris,
ho visto i fogli, mi sembra di capire che potresti trovare sufficienti punti di inquadramento solo con quelli del Comune di Candiana, tra sezione A e sezione B, giusto? Solo che le due sezioni hanno infatti origini diverse.
A mio avviso non hai altra strada se non quella che ti dicevo e cioè:

  1. Su ciascun foglio che contiene punti di inquadramento idonei a ricostruire il confine, devi individuare, oltre ai punti più vicini al confine stesso, anche altri punti ben distribuiti sul foglio in modo da garantirti una corretta georeferenziazione Baricentrica sul rilievo. Naturalmente, come già detto per il lavoro di Arzergrande, in mancanza di fabbricati d’impianto potrai utilizzare anche termini, ponti, strade, ecc. in modo da poter comunque georeferenziare ciascun foglio.
  2. Nella zona del confine, come fatto per Arzergrande, potrai rilevare anche una serie di punti omologhi mappa-realtà (esempio i corsi d’acqua) per avere un conforto (o meno) sulla corrispondenza locale della mappa.
  3. Una volta rilevati tutti questi punti potrai procedere con i passi da 1 a 7 del capitolo 4.3 del libro a pag. 649.
  4. Se i punti di inquadramento che potrai utilizzare nella Baricentrica (ed eventuale Trilaterale) finale, cioè quella per ricavare il confine, saranno comunque distanti dal confine stesso … pazienza, altro non puoi fare se non la verifica di cui al punto 2.
  5. Ovvio che in termini di tempo e di impegno il lavoro aumenta molto, così come aumenta l’incertezza della ricostruzione. Ma altre strade non ce ne sono, né per te né per l’eventuale tecnico di controparte.

Tutto questo, naturalmente, dando per scontato che il confine non sia invece dimostrabile con “qualsiasi altro mezzo di prova” di cui all’art. 950 del codice civile, vale a dire elementi materializzati sul posto (sia naturali che manufatti) di cui si dimostri la spontanea volontà delle parti a riconoscerli quale confine di fatto, oppure documenti cartacei da cui pure si dimostri la stessa volontà. Ma credo proprio che tu abbia già esperito tutte queste ricerche, giusto?