Implementazione teoria degli errori

Ciao Gianni
ora che hai finito il tuo secondo libro, ti riporto all’attenzione una questione che avevamo già discusso anche se forse in modo leggero su una implementazione che renderebbe davvero unico il tuo SW.
Chi ha seguito i corsi del dottor Surace saprà che lui stesso ha rimarcato più volte il fatto che spesso e volentieri molti lavori anche di rilevante importanza vengono conclusi con l’assegnazione di coordinate planetriche e/o altimetriche senza che ne venga riportata la loro “affidabilità”.
Ora credo che poter implementare Geocat in modo che per ciascun punto (ove possibile) del nostro lavoro venga indicato anche lo SQM possa essere un ulteriore passo in avanti.
Ovviamente a monte vanno anche inseriti i dati di precisione della strumentazione utilizzata.
E avere anche una percezione (magari grafica) ove questa sia significativa con la campana di Gauss (1-2-3 sigma) sarebbe certamente un ulteriore affinamento.
Penso che adeguare il programma sia una bella sfida per te, e sono sicuro che la prendarai nella dovuta considerazione.

Ciao Roberto,
sì, implementare in Geocat l’applicazione della teoria degli errori è uno dei miei prossimi obiettivi e ora, con gli insegnamenti del Prof. Surace, ho tutto il materiale per poterlo fare con sicurezza. Il problema sarà come sempre trovare il tempo, ma ci provo. Poi, come ti dicevo al telefono, vorrei comunque scrivere un libro (questa volta molto più sottile) con il quale spiegare, nel modo più chiaro che mi riesce, la matematica necessaria. Questo perché sono da sempre convinto che gli algoritmi applicati nei software devono sempre essere dichiarati in modo che gli utilizzatori siano consapevoli dei calcoli svolti.
Vediamo cosa riesco a partorire …