La variazione di scala mappa-rilievo? Una boiata pazzesca!

Un saluto a tutti,
come anticipato in un mio prcedente post, per valutare l’opportunità o meno dell’utilizzo della variazione di scala nelle ricostruzione di un confine da mappa utilizzando il metodo della rototraslazione, ho ultimato la sperimentazione che prevede l’utilizzo di dati da un caso reale di riconfinazione che vi espongo qui di seguito.

La Variazione di scala nel calcolo della rototraslazione rigorosa

Assunto

Trattasi di una ricostruzione cartografica di un confine di impianto realmente eseguita, e i cui punti del confine sono stati determinati e tracciati.

La ricostruzione cartografica del confine ha previsto il seguente schema di punti di appoggio rintracciati e rilevati, schema che per chiarezza, di seguito si allega:

Preambolo

Prendendo spunto da una discussione sul Forum che trattava l’opportunità o meno di applicare tale variazione, si è riscontrato che questo lavoro da l’opportunità di tramutare alcuni punti attualmente presenti in loco e rilevati come punti di appoggio in punti del confine da rintracciare.

Tali punti, identificati nel riquadro blu dell’immagine, sono presenti sulla mappa di impianto e sono identificati come spigoli di fabbricato, per cui il rilievo e il disegno in mappa catastale dovrebbe essere stato eseguito con tutte le accortezze previste dalla normativa catastale.

La procedura da me utilizzata, ha mantenuto le stesse impostazioni della riconfinazione da “ricostruzione / verifica confine cartografico” dell’incarico, definito con le metodologie ed i calcoli seguiti per lo svolgimento dello stesso, andando sostanzialmente a modificare i seguenti parametri:

  1. Eliminare i punti di appoggio identificati con il fabbricato posto nelle vicinanze del confine (punti riquadrati in blu) e trasformarli in punti del rilievo.
  1. Utilizzare le coordinate mappa degli spigoli rilevati di tale fabbricato e trasformarli in punti di confine incerti da rintracciare. N.B. i punti del confine da ricostruire sono stati rinominati in modo da avere nella ricostruzione due punti con diversi identificativi: 1) punto confine rilevato; 2) punto confine da coordinate da ricostruire.

  2. Eseguire una PRIMA rototraslazione con variazione di scala e calcolare i punti del confine da tracciare.
    Essendo i punti del confine presenti sia come punti rilevati che come punti determinati da mappa nel CAD vengono rappresentati due poligoni contorno, uno da rilievo ed uno da coordinate mappa scalate con la variazione di scala a cui riferire gli scarti.

  3. Eseguire una SECONDA rototraslazione rigida senza applicare la variazione di scala e calcolare i punti del confine da tracciare.
    Anche in questo caso nel CAD vengono rappresentati due poligoni contorno, uno da rilievo ed uno da coordinate mappa a cui riferire gli scarti.

N.B. a precisazione il lavoro originario prevedeva:

  1. l’individuazione dei punti
    a) n. 15 punti sul foglio del confine (di cui 1 scartato in fase di elaborazione perché con scarto da calcolo maggiore a 70 cm);
    b) n. 2 punti sul foglio confinante posto a Ovest (di cui 1 scartato per stessi motivi di cui sopra);
    c) n. 3 punti su foglio confinante posto a sud rispetto al confine.
  1. la georeferenziazione della mappa dei quadranti (parametri) su cui sono ubicati i punti di appoggio individuati ed i punti del confine da determinare.

  2. la rototraslazione del rilievo eseguito sulle coordinate di mappa dei punti di appoggio (io in questo caso ho utilizzato la variazione di scala) che ha permesso di verificare gli scarti e determinare i punti da scartare.

  3. il calcolo definitivo e la definizione delle coordinate di tracciamento da inserire nel controller dello strumento per la verifica del confine.

Svolgimento

Di seguito si procede quindi ad analizzare punto a punto quanto sopra descritto.

Per quanto attiene all’individuazione dei punti di appoggio, si ritiene utile ricordare che per questa verifica sono stati eliminati n. 6 punti (spigoli) posti su un grosso fabbricato nelle vicinanze del confine.

Le coordinate grafiche di tali punti sono state riconsiderate e trasformante in spigoli particella da riconfinare.

Quindi la situazione utilizzata per la simulazione prevede:

1 – RICONFINAZIONE DA MAPPA CON VARIAZIONE DI SCALA

  1. Punti di appoggio utilizzati
  • n. 9 punti sul foglio del confine (di cui 1 scartato in fase di elaborazione perché con scarto da calcolo maggiore a 70 cm),

  • n. 2 punti sul foglio confinante posto a Ovest (di cui 1 scartato per stessi motivi di cui sopra),

  • n. 3 punti su foglio confinante posto a sud rispetto al confine

  • Totale 12 punti di appoggio utilizzati.

  1. la georeferenziazione della mappa non ha subito variazioni rispetto a quanto già eseguito in prima istanza.

  2. la rototraslazione con variazione di scala del rilievo sulle coordinate di mappa dei punti di appoggio che ha permesso in prima istanza di verificare gli scarti e determinare i punti da scartare.

  3. il calcolo di rototraslazione definitivo su tutti i punti ritenuti idonei e la definizione delle coordinate dei punti tracciamento, punti tracciamento che possono essere confrontati con i punti realmente rilevati e quindi di posizione certa.

Il risultato ottenuto è quello di seguito riportato:

Il calcolo, dopo aver eliminato in prima istanza i due punti con scarti superiori a 0,70 m. ha evidenziato un vettore medio di scarto di 0.348 metri, valore da considerare buono in riferimento alla tipologia del confine ed hai supporti (mappe) utilizzate per determinarlo.

La variazione di scala mappa rilievo è risultata di 0.999626 (0.374 m/km) e l’adattamento massimo calcolato sul punto 6104 (punto 104 rilievo) è risultato di 0.137 mt.

Di seguito si allega immagine con evidenziato il disegno della rappresentazione del confine:

2 – RICONFINAZIONE DA MAPPA SENZA VARIAZIONE DI SCALA

I parametri e le coordinate di calcolo rimangono invariati e sono quelli evidenziati nel calcolo con variazione di scala di cui all’esempio precedente:

Di seguito si evidenzia la mascherina di calcolo del programma, e dei relativi scarti:

Per un corretto confronto tra la soluzione con variazione di scala e senza variazione di scala si è deciso di escludere dal calcolo gli stessi due punti, anche se dalla reiterazione del calcolo, non applicare la variazione di scala, avrebbe richiesto di escludere anche il punto 1, posto su altro foglio in quanto presenta scarti superiori ai 0,70 m.

Il vettore medio di scarto ottenuto è di 0.390 metri, valore da considerare buono in
riferimento alla tipologia del confine ed hai supporti (mappe) utilizzate per determinarlo.

Non è stata applicata nessuna variazione di scala mappa rilievo.

Di seguito si allega immagine con evidenziato il disegno della rappresentazione del confine:

Conclusioni

A questo punto, sui risultati ottenuti, è possibile eseguire una serie di raffronti e cercare di dare una risposta “se è più o meno” corretto utilizzare nelle riconfinazione da mappa risolte con il calcolo della rototraslazione rigorosa, la variazione di scala.

Il confronto, come già detto, è stato eseguito utilizzando le stesse condizioni di calcolo, in quanto nella pratica corrente il tecnico non ha la possibilità di confrontare il risultato ottenuto con la situazione reale, e quindi non può verificare se utilizzando condizioni di calcolo differenti sarebbe pervenuto ad un risultato migliore.

Sicuramente, in seguito, potrebbe essere interessante approfondire ulteriormente la situazione e verificare, in questo caso, quale poteva essere la situazione che portava al miglior risultato.

Prima di procedere ad una puntuale analisi si riporta di seguito il disegno grafico generale del confronto:

Si procede quindi ad analizzare per zone i risultati ottenuti:

1) Spigolo Nord-Ovest

Per quanto concerne lo spigolo della particella di N-W la situazione del tracciamento porta a preferire quello ricavato dal calcolo di rototraslazione senza variazione di scala (punto in ciano nella rappresentazione soprastante), che risulta posizionato più vicino al perimetro del confine reale.

2) Spigolo Nord

Per quanto concerne lo spigolo posto a Nord della particella la situazione del tracciamento porta a preferire quello ricavato dal calcolo di rototraslazione con variazione di scala (punto in magenta nella rappresentazione soprastante) , che risulta posizionato più vicino al perimetro del confine reale ed a distanza praticamente uguale a quello calcolato senza variazione.

3) Spigolo N-E

Anche per quanto concerne lo spigolo posto a Nord-Est della particella la situazione del tracciamento porta a preferire il punto ricavato dal calcolo di rototraslazione con variazione di scala (punto in magenta nella rappresentazione soprastante), che risulta posizionato più vicino al perimetro del confine reale ed a distanza praticamente uguale a quello calcolato senza variazione.

4) Spigolo Est

Anche sullo lo spigolo Est della particella la situazione del tracciamento porta a preferire il punto ricavato dal calcolo di rototraslazione con variazione di scala (punto in magenta nella rappresentazione soprastante), che risulta posizionato più vicino al perimetro del confine reale.

5) Spigolo di S-E

Sullo spigolo di Sud-Est della particella la situazione del tracciamento porta a preferire il punto ricavato dal calcolo di rototraslazione con variazione di scala (punto in magenta nella rappresentazione soprastante), che risulta posizionato più vicino al perimetro del confine reale.

6) Spigolo di S-W

Sullo spigolo di Sud-Ovest della particella la situazione del tracciamento porta a preferire il punto ricavato dal calcolo di rototraslazione senza variazione di scala (punto in ciano nella rappresentazione soprastante), che risulta posizionato più vicino al perimetro del confine reale.

Relazione in PDF

Di seguito allego anche il link per scaricare la presente relazione in PDF:

Presentazione Caso variazione di SCALA.pdf

Atteno Vs considerazioni.

Un saluto

Ciao Sergio,
per prima cosa ti rinnovo i miei complimenti per questo interessantissimo lavoro che hai postato perché costituisce l’unico modo per avere un riscontro oggettivo sulla validità di applicare o meno la variazione di scala. Come dicevo agli “amici dell’altro forum” (eufemismo), sono proprio studi come questo tuo e come quello di Roberto Bertozzi nel suo post sopra che possono farci capire a fondo le procedure permettendoci di migliorarle, non certo affermazioni categoriche e soggettive fatte senza mai dimostarle minimamente, come chi dice (sempre “nell’altro forum”) che: la variazione di scala non va mai applicata.

Detto questo, ti riporto alcune mie riflessioni e considerazioni su questo tuo studio.

Innanzi tutto, sempre a chi dice che la variazione di scala non va mai applicata, faccio notare che tu hai dimostrato come, anche senza applicarla, i punti di confine si spostano comunque rispetto a quelli realmente presenti e, anzi, dai tuoi risultati, si spostano in misura maggiore che nel caso di applicazione della variazione di scala. Questo secondo me è un aspetto non da poco che emerge dal tuo lavoro perché, come sai, finora si tendeva a parlare di “spostamento” del confine solo nel caso di applicazione della variazione di scala, pensando erroneamente che senza applicarla non vi fosse alcun spostamento. Qui invece hai dimostrato che il confine si sposta anche, e addirittura maggiormente, quando non la applichi.

Questo secondo me, Sergio, dovrebbe anche farti riflettere sulla soglia di “spostamento” che tu dici di cercare di non superare quando applichi la variazione di scala. Voglio dirti, se è dimostrato che non applicandola i punti si spostano ugualmente, e forse anche di più, c’è da domandarsi: ha ancora senso porsi quella soglia?

Naturalmente, come ti dicevo, questo tuo esperimento va ripetuto con un congruo numero di altri casi in modo da avere un riscontro statistico significativo. E su questo intento cercherò anch’io nel corso dell’estate di cercare tra i lavori che ho di trovarne qualcuno idoneo a ripetere il tuo studio. Così come invito Roberto Rena (che, molto opportunamente, rileva sempre molti punti di inquadramento) di fare altrettanto.

Entrando nello specifico sul caso da te analizzato, devo dire che non mi stupisce il fatto che alcuni punti senza variazione (2) risultino più vicini al punto reale rispetto a quelli che invece si dimostrano più attendibili con la variazione (4). Ovviamente non ho avuto il tempo di analizzare approfonditamente (matematicamente) la cosa, ma credo che questo dipenda dalla casualità di:

  • disposizione dei punti di inquadramento;
  • entità e direzione degli scarti dei punti di inquadramento;
  • disposizione dei punti di confine.

Magari Roberto Bertozzi, anche lui grande appassionato della matematica applicata a questa materia, potrà fare qualche considerazione su questo punto.

Infine ti volevo dare un suggerimento su un possibile secondo calcolo che emerge dal tuo lavoro e cioè, se gli scarti sui punti di inquadramento lo consentono, restringere di molto il poligono come ti indico qui sotto con i due lati in rosso in modo da escludere i punti più lontani a Sud mantenendo solo quelli molto vicini all’ipotetico confine:

Per il momento è tutto ma, come sai bene anche tu, su queste questioni tecniche bisogna sempre dormirci su più di qualche notte.

Ciao Gianni ed un saluto a tutti,

ho eseguito la prova che hai suggetito e questi sono i risultati:

La situzione del poligono dei punti da tracciare è molto simile alla soluzione senza variazione di scala.

un saluto

Ciao Sergio, ottimo lavoro.

Per rendere più chiare le risultanze sui vari spigoli, volevo chiederti se puoi ricatturare le immagini dal CAD togliendo lo spessore delle linee (come avevi fatto nel post precedente), così si riesce a percepire meglio le linee e le misure (adesso si fa fatica a leggerle).

Come ti dicevo, in questo forum le immagini si possono inserire velocemente e con grande facilità. Ad esempio, per sostituire quelle di cui sopra, ti basta operare come segue:

  1. catturi l’immagine dallo schermo del CAD, dopodiché senza nemmeno salvarla su file …

  2. torni in editing del post, vai nella dicitura relativa all’immagine da sostituire (![immagine|625x500]…), selezioni l’intera riga e poi premi Ctrl + V da tastiera, vedrai così apparire la nuova immagine al posto di quella precedente.

Un saluto a tutti,
riporto di seguito le immagini della prova, spero si veda meglio, il poligono è quello in rosso tratteggiato ed i punti sono anch’essi rossi senza il suffisso.

Ho eseguito una riconfinazione di un terreno dove avevo come comparazione un 5000. Basta sapere che l’errore apprezzabile è di 1/4 di mm misurato in scala. Può essere che sia andato fuori tema. Sono una persona che legge molto e tengo alla forma e al contenuto. Non voglio dire che siete degli zulù o degli ignoranti, ho conosciuto molti ingegneri nella mia carriera e posso dirvi che scrivono concetti complicatissimi in maniera ELEMENTARE e tendono a semplificare il problema più che a complicarlo o peggio a sbagliare di proposito. Se sono andato fuori tema, cerca di spiegarmi quale operazione devi andare a svolgere. Se hai risolto non voglio obbligarti a rispondere. Spero di esserti stato d’aiuto.