Ciao Nino,
sì, la tua domanda è seria e come tale merita una riflessione.
Io appartengo ad una generazione di geometri successiva alla tua, ma che comunque fino al terzo anno della scuola di geometri ha usato i logaritmi per i calcoli trigonometrici. Al quarto anno ci hanno permesso di acquistare le prime calcolatrici, la mitica Texas Instruments con il display a caratteri rossi… a noi ragazzi sembrava di avere in mano la lampada di Aladino.
Sempre in quegli anni di scuola usavamo anche noi strumenti ottici, tacheometro e stadia, quindi so bene di cosa parli.
Tu hai ragione da vendere nel dire che l’utilizzo di quegli strumenti (sia di misurazione che di calcolo) ti costringeva a saperle le cose. Pensa che due anni fa ho tenuto un corso presso un Collegio Geometri del Nord Italia. Era un corso in cui dovevo spiegare i calcoli per risolvere una riconfinazione mediante sovrapposizione (rototraslazione) mappa-rilievo. Ad un certo punto c’era da calcolare un azimut, al che ho chiesto ai presenti:
Voi sapete come si calcola un azimut, vero?
Non mi ha risposto nessuno !!!
Il problema è che, attualmente, l’utilizzo di strumenti altamente tecnologici e di software che automatizzano tutti i processi fa sì che il geometra moderno si senta esentato dal dover conoscere i processi stessi. Per dire, ci sono colleghi che mi mandano i loro rilievi GPS dove la base è distante 40 km dall’oggetto del rilievo e non si rendono conto che, nel passare dalle coordinate geocentriche (centro della Terra) a quelle topografiche, escono dal campo topografico introducendo errori pazzeschi.
Ma la causa di questa ignoranza non va data agli strumenti ma al Tecnico. Qui nel Veneto abbiamo un bel detto che fotografa questa situazione:
Ghe voe el sora-manego !!
Traduzione: Ci vuole il sopra-manico, dove per “sopra-manico” si intende la persona che tiene in mano il manico di uno strumento. Significa che la colpa di un lavoro eseguito maldestramente o completamente sbagliato non va mai data agli strumenti utilizzati, ma all’utilizzatore, cioè alla persona che li usa.
Al giorno d’oggi, invece, come detto, molti geometri pensano che per fare un lavoro corretto basti avere gli strumenti tecnologicamente più avanzati, senza dover studiare più niente.