Inquadramento rilievo reale su mappa d'impianto

Ciao Gianni,
su un riconfinamento mi trovo a confrontarmi con un collega con il quale la georeferenziazione risulta quasi uguale mentre non risulta per niente simile l’inquadramento del rilievo reale sulla mappa d’impianto. Più precisamente, il collega utilizza per la sovrapposizione un metodo manuale “che chiama baricentrico” e che sinceramente non conosco. Da quello che ho capito, fa un calcolo dei baricentri degli spigoli fabbricati rilevati ed anche della mappa, e dopo sovrappone facendo coincidere i baricentri.
Il mio metodo invece, mi permette di effettuare l’elaborazione dell’inquadramento con tutti i punti -spigoli di fabbricati rilevati e presenti sulla mappa, ma di utilizzare poi, solamente quelli che danno scarti più bassi cioè nell’ordine di cm 50/70, togliendo dal calcolo gli altri. In questo modo, la sovrapposizione è automatica
La differenza tra i due metodi è addirittura di mt 2,00, ma che poi il collega ha ridotto a circa mt 1,00, dicendo che dopo il primo confronto, ha integrato il rilievo con altri punti.
Anch’io ho integrato il mio rilievo, ma il risultato non è cambiato.
Alla luce di quanto esposto chiedo gentilmente: quale dei due metodi è più corretto? ed anche meno attaccabile in caso di confronto ulteriore con un CTU?
Ringrazio anticipatamente, saluti

Ciao Davide,
nei riconfinamenti il metodo corretto per la sovrapposizione tra i punti di inquadramento prelevati in mappa e quelli rilevati sul posto è la rototraslazione ai minimi quadrati. Si tratta di un algoritmo ben preciso e noto in letteratura tecnica (io l’ho spiegato in maniera molto dettagliata nel mio libro Tecniche di riconfinazione) che consiste nel calcolare i 4 parametri che permettono di trasformare le coordinate dal sistema di riferimento della mappa a quello del rilievo, o viceversa. Questi 4 parametri sono:

  • traslazione Est;
  • traslazione Nord;
  • rotazione;
  • variazione di scala.

Poi, come dici tu, la rototraslazione ai minimi quadrati determina gli scarti sui punti di inquadramento permettendoti di escludere quelli che presentano valori eccessivi.

Da quanto scrivi capisco che il tuo collega non adotta certo questo algoritmo ma si affida a quella che io chiamo rototraslazione fai-da-te, con tutti i possibili errori (anche gravi) che comportano questi metodi empirici. Ad esempio, tu dici che lui calcola il baricentro dei punti di inquadramento della mappa e del rilievo e poi sovrappone i due sistemi facendo combaciare i baricentri. Fin qui può anche andare bene ma …

  • applica la rotazione, cioè il disorientamento che c’è tra i due sistemi di riferimento?
  • applica la variazione di scala che c’è tra i due sistemi di riferimento?

Ti dico questo perché, ovviamente, se vengono omesse queste due operazioni, il risultato è completamente inattendibile.
Per quanto riguarda il metodo che applichi tu, dovresti accertarti se si tratta della rototraslazione ai minimi quadrati per capire se stai operando in maniera corretta o meno.
Se tu e il tuo collega volete arrivare ad un risultato corretto e inattaccabile, dovreste:

  • utilizzare gli stessi punti di inquadramento;
  • applicare entrambi la rototraslazione ai minimi quadrati;
  • decidere quali punti di inquadramento mantenere in funzione degli scarti.

Qualsiasi operazione diversa da quanto sopra, è potenziamente errata, e può esserlo anche in misura significativa.

Ciao, Davide,
se la riconfinazione è amichevole valgono i consigli di Gianni, se è giudiziaria si deve convincere il giudice e c’ è sempre un punto interrogativo specialmente se nomina un tecnico uscito da un diplomificio privato, io ne ho sperimentato uno.

Ciao Davide
penso che il collega di controparte applica il sistema della rototraslazione BARICENTRICA PURA la quale comunque non riduce tutti gli scarti sui punti di inquadramento, ossia non trova la migliora soluzione possibile ma questo calcolo “pensa” solo a far coincidere i baricentri dei due sistemi e poi effettua una mera rotazione del rilievo sui punti di inquadramento cercando quanto più possibile di ridurre gli scarti.

La rototraslazione ai minimi quadrati invece “sposta” il baricentro cercando e trovando la MIGLIORE soluzione per ridurre al minimo lo scarto su tutti i punti di inquadramento (tra quelli che si utilizzano naturalmente).

Anni fa (molti anni fa) utilizzavo anche io un software che utilizzava il calcolo della rototraslazione baricentrica pura (per quell’epoca era già un buon risultato a dire il vero), poi abbandonato a favore di altri software, tra cui GEOCAT, che utilizzano il calcolo ai minimi quadrati, ed il confronto sinceramente - secondo la mia esperienza - non regge.

Oggi l’unico calcolo che è accettabile in questo contesto è solo quello ai “minimi quadrati”.

Se questo tuo collega non è convinto, provate a fare una simulazione utilizzando dei punti di inquadramento unici per entrambi.

Create ad esempio 4 punti di inquadramento a forma di quadrato esatto e provate i due metodi. Sicuramente i due risultati saranno uguali, dato che il baricentro dei punti di inquadramento e quello del punti del rilievo coincidono.

Poi spostate i punti di inquadramento formanti il quadrato e lo fate diventare un quadrilatero irregolare amplificando l’irregolarità e, fermo restando il rilievo fittizio in precedenza creato, fate le vostre due rototraslazioni e vedrete che il tuo calcolo ridurrà gli scarti al minimo su tutti i punti, mentre quello del collega no perchè il suo software “pensa” solo a far coincidere i baricentri.

P.S. Te l’ho spiegato in maniera pratica e “non matematica” per quello c’è Gianni :slight_smile:

Infine ti posso chiedere se tu nel tuo calcolo applichi anche la “variazione di scala”?.

Se la applichi, come la applichi: al rilievo oppure alla mappa?

Saluti

Molto esauriente la tua risposta, grazie mille Gianni, buona giornata

Grazie mille Nino Lo Bello

Grazie mille Fausto Gregorio

Ciao, Fausto, e ciao Gianni,
vi riconosco una grande bravura in tema di topografia catastale e da voi ho imparato quello che non si studiava ai miei tempi, il guaio è che sia i giudici e sia gli avvocati danno un’ attenzione marginale alle mappe catastali, poi si può mai sapere se il CTU abbia al posto del cervello crusca di farina di grillo o sia preparato anche in diritto. Buon carnevale .