Parametrica con Corr Mapp-scarti elevati sui crocicchi

Buongiorno a tutti, sto verificando un confine originato da mappa d’impianto e sto eseguendo la parametrica con Corrmap. Con elaborazione baricentrica “preventiva” mi ritrovo una fila orizzontale di crocicchi (14-13-12-11) dei parametri 200x200 che hanno scarti di 2.00 mt. Il punto 13 l’ho posizionato sul crocicchio, il 25 l’ho esteso dai n.2 parametri sottostanti. Sulla restante mappa trovo scarti contenuti di 50/60 cm ed anche meno. Facendo delle linee verticali dal basso verso l’alto, noto che effettivamente questi crocicchi sono fuori dall’allineamento. A questo punto mi viene da dire che o hanno tirato male le linee o la scansione è venuta male. Noto anche che in prossimità di quella fila di crocicchi ci sono delle linee di confine che fanno un po’ di “pancia” ed anche la linea di parametro che un saltello.
Vorrei chiedervi, se è meglio mantenere i crocicchi dove sono sulla mappa, oppure spostarli sull’allineamento “bass-alto” oppure estenderli dai parametri sotto
grazie Stefano



Ciao Stefano,
sì, mi sembra proprio che questo foglio sia stato scansionato molto male. Ti dico questo in riferimento all’ultima immagine che hai postato dove hai messo in evidenza il “saltello”, un’anomalia che rivela una traslazione (salto) improvvisa dello scanner (evidentemente era a rullo). Purtroppo non è un difetto proprio raro. Nelle mappe del Piemonte, ad esempio, è presente su molti fogli. Ti riporto qui il link al brano del mio libro Tecniche di riconfinazione in cui ho trattato questo problema:

Mappe con salti di pixel nella scansione.pdf

Però non è detto che rimediare al salto dei pixel ti risolva il problema perché, da quanto scrivi, sembrano esserci altri difetti altrettanto pesanti. Senza avere a disposizione la mappa non riesco a darti i suggerimenti che chiedi. Se mi mandi via mail a gianni.rossi@topgeometri.it sia il file raster del foglio che il file GMP di CorrMap lo esamino volentieri e ti faccio sapere.

Ciao Stefano,
ho analizzato la mappa e la georeferenziazione che mi hai inviato, ma ho forti dubbi che sia intervenuto un salto di pixel dovuto allo scanner. Infatti, tracciando delle linee parallele ai parametri (sia orizzontali che verticali) sulla posizione del salto che hai indicato tu, non riscontro l’analogo salto sulle linee di mappa lontane da quella zona. Se ci fosse stata la traslazione nella scansione, invece, vedresti il salto su tutta la larghezza/lunghezza del foglio, come ho mostrato nel brano del libro di cui al post precedente.

Penso quindi che in quel quadrante sia avvenuta una deformazione localizzata dovuta ad altri fattori, sembrerebbe ad esempio una stiratura dovuta all’uso della gomma per cancellare.

In ogni caso, hai fatto bene a chiedere all’Agenzia la scansione in A3 di quell’area della mappa d’impianto cartacea perché da questa potrai escludere o meno il salto.

Per il resto, l’unica cosa che mi sento di dirti è di non considerare assolutamente i crocicchi fittizi generati dalle linee tracciate sopra la mappa, cosa che infatti non hai fatto. Ti dico questo perché il concetto fondamentale della georeferenziazione di una mappa catastale è di correggere la deformazione che si è manifestata su ciascun quadrante e non di “spalmare” la deformazione su più parametri.

Altrimenti fai come ha scritto un altro autore di libri su questi temi che suggeriva di prendere le coordinate mappa a partire sempre dai parametri più a Sud e a Ovest del foglio in modo da “compensare la deformazione”.

Dopodiché, se la deformazione che ti dà la Parametrica è elevata, come in questo caso non ti resta che … tenertela sul groppone. L’importante è aver agito comunque con la massima perizia, come diceva Pier Domenico Tani (Aspetti tecnici dell’azione di regolamento di confini – II edizione – pag. 19):

Non sono vincolanti, nelle riconfinazioni, i limiti e le norme catastali sull’adozione di metodi, schemi, strumenti e procedure di calcolo, pur rimanendo spesso indici di buona tecnica. Solo una è la considerazione che deve guidare le scelte operative: la concreta possibilità, anche in funzione dei relativi costi, che un eventuale tecnico antagonista possa, nella fattispecie, operare in modo migliore.