Buongiorno a tutti cari colleghi .
Mi trovo a dover “riconfinare” alcuni lotti di una Lottizzazione progettata e rilevata con TF (non da me) negli anni “90” che adesso sono soggetti a compravendita.
Pur avendo seguito il corso relativo al problema, fatto da Gianni Rossi, sono a chiedervi ulteriori informazioni e consigli in merito( se pur vi fosse capitato un problema simile) non tanto dal punto di vista tecnico ma dal dal punto di vista " Giuridico".
Seguendo la" buona normativa topografica" di riconfinazione “post circolare “, dopo aver fatto il rilievo in loco dei muretti di recinzione in cls esistenti e rilevato tutti i PF rilevati e approvati in banca dati con il TF dell’epoca, nella restituzione mi trovo che tutta la lottizzazione ben identificata con muretti e rete metallica risulta rispetto al Tipo, traslata di qualche metro ( anche metro e mezzo) a valle .
Cioè, il proprietario del terreno sopra andrebbe a finire di c.ca un metro e mezzo nel giardino di quello di sotto e via dicendo, il tutto per 4… 5 lotti.
Allora… Ho accennato la cosa al Notaio che dovrà fare l’Istromento, ma non mi ha saputo rispondere. Visto che per norma il Notaio vuole allegata all’Istromento Notarile la nostra dichiarazione di “conformità catastale”, dove si dichiara che vi è corrispondenza della scheda con la realtà, in questo caso che il problema riguarda anche il Catasto dei Terreni come bisogna secondo voi procedere?
Il notaio nell’Istromento Notarile quando si tratta di compravendite di villete o simili, cita in “primis” tutti i riferimenti del Catasto Fabbricati, aggiungendo che il” fabbricato corrisponde al Catasto Terreni alla particella n…”
Visto che i confini non si fanno misurando con lo scalimetro nella scheda catastale, mi chiedo se in questo caso oltre ad avvisare l’acquirente , il vicino ed il Notaio del problema, vanno regolarizzati i confini attuali con nuovi tipi?
Grazie…
Daniele Sparpaglioni