Accatastamento di immobili per culto religioso

Ciao,
il mio quesito si basa su l’accatastamento di una chiesetta appartenente ad un privato, quindi all’interno di una particella già censita all’Urbano, attualmente in mappa è identificata con lettera A vorrei capire come devo procedere per portare il tutto all’urbano, inoltre chiedo come fare ad eseguire la visura catastale di tale immobile…ho provato più volte ma nelle partite speciali (strade,acque ecc) non è presente nulla…
Chiedo inoltre in che categoria dovrà essere inserita…E//7?.
Grazie per la disponibilità.

Ciao Mirko,
per quanto riguarda la visura è sufficiente che nell’interrogazione per particella nella casella relativa anzichè un numero, tu indichi la lettera “A” (senza apici).
Ti riporto di seguito estrapolazione dal “Massimario” del libro del grande geometra Benito Polizzi “Il Classamento Catastale dei Fabbricati”.

  1. Cappelle private.
    Quando la cappella privata è annessa ad una abitazione, non costituisce separata unità immobiliare
    e va, pertanto, computata nella consistenza dell’unità immobiliare di cui fa parte, a meno
    che non abbia accesso diretto da strada, cortile, androne, giardino ecc. (massima n. 46 del
    massimario allegato alla Circolare n. 134/41 e pagina 34 dell’Istruzione II); se la cappella privata,
    oltre ad essere adibita all’esercizio pubblico dei culti, ha le caratteristiche proprie all’uso
    specifico cui è destinata, si assegna alla categoria “E/7” (V/4 del nuovo Quadro Generale) e si
    assoggetta o meno alla determinazione della rendita catastale, secondo che sia ceduta in affitto
    o gratuitamente; sono da dichiarare invece con la categoria che ad essi compete per le loro
    caratteristiche costruttive e per il loro uso appropriato quei locali che sono adibiti all’esercizio
    pubblico dei culti senza particolari adattamenti o trasformazioni, anche se sono dati in uso
    gratuito (massima n. 59 del massimario allegato alla Circolare n. 134/41 e pagina 45 dell’Istruzione
    II). A decorrere da quando entrerà in vigore la revisione degli estimi di cui al D.P.R. n.
    138/98 le cappelle private, fatta eccezione per quelle annesse ad una abitazione, vanno in ogni
    caso dichiarate con la nuova categoria “V/4” (Fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei
    culti, cappelle ed oratori). Si rimanda anche alla massima n. 60 e al § I.6. In merito alla citata
    massima n. 59 della Circolare n. 134 del 6 luglio 1941 si fa osservare che essa è stata riportata
    testualmente anche nell’appendice “E” della Istruzione II – Accertamento e Classamento emanata
    il 24 maggio 1942, pagina 45, ove, ove, però, per mero refuso di stampa (vedi la citata
    massima n. 59 del Massimario allegato al Circolare n. 134 del 6 luglio 1941, nella quale è
    riportata l’ineccepibile categoria E/7), viene indicata , come categoria da assegnare, la “B/7”
    anziché la “E/7”.
    Infatti, se così non fosse, non si spiegherebbe per quale scopo venne emanata la massima “Accertamento
    di locali di proprietà di privati adibiti all’esercizio pubblico dei culti” stante che, come
    risulta dal Quadro Generale delle Categoria (vedi Appendice D alla stessa Istruzione II), nella
    categoria B/7 si assegnano soltanto quelle cappelle “non destinate all’esercizio pubblico dei culti”.
    Inoltre, quanto sopra è stato confermato con Nota del 24 aprile 2001, n. 20799 (Assegnazione
    d’ufficio della rendita catastale ad edifici di culto), riportata in Appendice “L/1, e, recentemente, con la Nota 23 maggio 2007, n. 40789 (riportata nell’Appendice I del testo “Il catasto dei
    fabbricati” di Benito Polizzi, XI edizione del novembre 2015, aggiornato all’attualità sul sito
    internet dell’Editore)), quando procede ad esaminare il profilo riguardante i “Luoghi di culto”
    e con nota 25 settembre 2007, n. 70656. Si rimanda, comunque, al § I.6, ove l’argomento è
    trattato con più particolarità e alle massime 43ter e 60 della presente Appendice.

Grazie Natale sei stato molto chiaro, direi che c’è sempre da imparare anche dopo 20 anni di professione.

A modesto parere dello scrivente, in definitiva, gli elementi da considerare sono due:

  • la funzionalità, ovvero l’accesso da strada o parti comuni;
  • l’uso pubblico o meno.
    Se la cappella di privati è destinata all’esercizio pubblico del culto ed ha accesso autonomo va censita in categ. E/7, altrimenti in B/7.
    Dubito vi sia la possibilità di accatastarla unitamente all’abitazione.
    Buon lavoro

Ciao a tutti,
Per quanto mi riguarda i casi da accatastare assieme all’abitazione sono ormai pochi rimasti…quelli che hanno una stanza o più stanze dell’unita immobiliare dedicate a messa …ricordo alcune planimetrie…
Per il resto concordo distintamente come ha già detto Carlo.