Buongiorno,
dovrei accatastare una tettoia isolata (situazione urbanistica già apposto con relativa pratica) sorretta da 4 pilastri e libera sui 4 lati, su una corte comune BCNC, con procedura Pregeo e successivo Docfa.
Siccome non sono esperto vorrei risolvere alcuni dubbi: per quanto riguarda Pregeo, la rappresentazione in mappa della nuova tettoia sopra descritta è esplicata in allegato 1 della nota prot. 32021 del 15/06/20210 (rappresentazione di portici e tettoie), ovvero essa va rappresentata in linea continua rossa. Tuttavia nel mio caso ci sono sporti non indifferenti, per un massimo di 70 cm dal filo esterno dei pilastri fino al limite della copertura della tettoia, e sono incerto se i punti da inserire nella proposta siano da battere in corrispondenza del filo esterno dei pilastri oppure in corrispondenza del limite esterno della copertura compreso lo sporto.
Per analogia con i fabbricati, ove si battono gli spigoli dei muri non considerando lo sporto della gronda, sarei propenso a pensare che vadano battuti i limiti esterni dei pilastri senza considerare lo sporto, ma vorrei avere un riscontro in quanto le superfici nei 2 casi variano sensibilmente (si passa da circa 16 mq a circa 29 mq)
E’ corretto inserire il linea continua il perimetro immediatamente esterno ai pilastri trascurando lo sporto dovuto alla copertura?
In secondo luogo, in riga 9 pregeo deve essere scelto MC (tipo mappale per nuova costruzione) o TM (tipo mappale per variazione)?
La tettoia andrà successivamente accatastata con Docfa al NCEU, con cotegoria C/7 e con proprio subalterno (docfa1 Variazione “riduzione bcnc” + docfa 2 Accatastamento “unità afferenti su area di corte”.
Molte grazie, cordiali saluti. Lorenzo.
Per quanto riguarda l’aspetto grafico mi risulta che la linea continua debba corrispondere ai pilastri (per l’aggetto non mi preoccuperei in quanto no si tratta di struttura industriale); il TM è per variazione perchè trattasi di lotto già censito.
All’urbano confermo l’accatastamento in C/7 a ditta condominiale, ma se trattasi di complesso immobiliare con molte abitazioni/appartamenti converrebbe creare un B.C.N.C. oppure, volendo produrre una UIU, un B.C.C. sempre in C/7.
Buon lavoro
Grazie Carlo.
Si tratta di una villa isolata, con la grande corte comune già censita come BCNC tra l’abitazione principale e la rimessa/garage, appartenenti allo stesso proprietario e che hanno diversi subalterni. Tutto il lotto è della stessa persona, questa è la situazione catastale attuale.
Quindi penso che in questo caso la cosa più opportuna sia censire come C/7 tettoia aperta (posto auto coperto), con Docfa accatastamento, indicando ditta già presente al NCEU al foglio, particella, sub dell’abitazione principale, oltre ad altro Docfa collegato per “riduzione BCNC” della corte, giusto?
In questo caso poligono come vano principale, ma poiché si tratta di un elemento che non ho mai trattato, essendo la tettoia aperta su 4 lati e senza muri perimetrali ma solo pilastrini di sostegno, vorrei fugare gli ultimi dubbi:
1 sono incerto se poligonare l’area racchiusa tra i fili esterni dei pilastri, che coinciderebbe con quella del TM approvato al NCT, oppure poligonare tutta la superficie coincidente con la copertura della tettoia.
2 al momento, nella bozza ho identificato in planimetria 1:100 (a 200 verrebbe rappresentata troppo piccola) la tettoia con i piccoli pilastri in linea continua e ho indicato la superficie esterna della copertura con linea tratteggiata, in analogia con i fabbricati nella quale non si poligona la superficie della copertura; ma non so se è corretto così oppure sia meglio rappresentare la sola superficie della copertura con linea continua anziché tratteggiata e poligonare quella.
Grazie ancora, spero che questa discussione sia utile anche ad altri.
Lorenzo
Effettivamente la questione non mi risulta sia definita a livello di normativa sulla poligonazione al C.F. Io guarderei l’aspetto tecnico/fiscale che mi consente di utilizzare la tettoia in modo ottimale all’interno dei pilastrini (salvo che l’aggetto non sia di due metri…). Piuttosto, se dichiari un “posto auto coperto” la categoria è C/6 e non C/7, da attribuire invece ad un deposito … privo di pareti.
Il fatto che la tettoia ospiti i pannelli fotovoltaici diventa materia a se stante, nel senso che tale impianto che serve logicamente la/le abitazione/i va dichiarato autonomamente o meno a seconda dei casi (nel tuo caso, viste le dimensioni, dubito possa costituire unità in D/1).
Buon lavoro
Grazie infinite Carlo. Purtroppo il catasto ha fatto presente che l’attuale situazione catastale non rispetta la circolare 2/E 2016 paragrafo 3.3.1. BCNC (In una particella ove è presente una sola unità immobiliare residenziale unitamente a cantine e autorimesse, l’area di corte va individuata come area esclusiva dell’abitazione), ed è richiesta l’attribuzione esclusiva della corte all’abitazione principale. Questo perché prima dell’introduzione della circolare 2/E era prassi comune assegnare la corte come BCNC anche quando nel lotto era presente un’unica abitazione, unitamente ad autorimesse C/6 o cantine C/2. Quindi, ogni modifica dell’elaborato planimetrico, anche per l’accatastamento della tettoia, deve passare prima per l’invio di un nuovo Docfa causale ampliamento con attribuzione dell’intera corte esclusiva nella planimetria dell’abitazione, con il conseguente ricalcolo della rendita catastale dell’intero immobile.
Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, non necessita l’accampionamento in D/1 in quanto la variazione percentuale della rendita catastale dell’edificio principale in seguito all’installazione dell’impianto fotovoltaico rispetto alla rendita precedente senza impianto è inferiore al 15% (riferimento paragrafo 2.1 di Allegato 1 alla circolare 36/E del 19/12/2013).
Il calcolo della rendita catastale dell’impianto fotovoltaico è stato eseguito con con queste due modalità che risultano essere di uso comune, entrambe sono risultate aventi un influenza inferiore del 15%.
- rendita catastale impianto fotovoltaico = costo dell’impianto x 0,75 x 0,5 x 2%;
- rendita catastale di un impianto fotovoltaico = 1.200 euro/kWp (valore forfettario quando non è noto il costo dell’impianto) x potenza dell’impianto x 2%.
Cordiali saluti e buona giornata.
rendita catastale impianto fotovoltaico = costo dell’impianto x 0,75 x 0,5 x 2%
Buongiorno.
Da dove saltano fuori i coefficienti 0,75 e 0,5 ???
Saluti.
La formula generale è indicata in “linee guida per il classamento degli impianti fotovoltaici” - Direzione Regionale Veneto e Trentino Alto Adige - Territorio, rilasciato da Agenzie Entrate, come chiarimento per la risoluzione 3/2008.
I coefficienti che hai chiesto servono per riportare il valore dell’impianto Vi (assunto come valore di costo) a Vi(88-89), intendendo quest’ultimo riferito all’epoca censuaria 88-89.
In particolare sono fornite le seguenti indicazioni:
VI(88-89)=Vi x 0,75 x 0,50
dove
Vi: comprende le strutture di sostegno e l’impiantistica collegata, con esclusione del valore di costo della parte edilizia dell’eventuale cabina - da computare in €/mq 75 riferito al biennio '88-'89 e di eventuali impianti speciali, recinzioni, ecc.
Rendita catastale impianto fotovoltaico = V(88-89) x 2%
dove 2% rappresenta il saggio r
In questo caso per la stima anziché considerare V=Vi+Vc+Va (valore impianto+valore costruzione parte edilizia+valore dell’area) si considera il costo dell’impianto effettivamente sostenuto.
Le linee guida dell’A.E. citata in alto dovrebbe essere reperibile se la cerchi online.
Buona giornata