Accordo verbale per lo spostamento di confine

Buongiorno a tutti,

vi pongo il seguente quesito, per avere consigli da voi esperti sapendo che l’argomento è più di tipo giuridico che tecnico. Spero comunque di avere vostri consigli.

A e B sono fratelli. Durante l’esecuzione di lavori di manutezione esterna al resede ad un fabbricato composto da due unifamiliari confinanti, il proprietario del lotto A, sulla base di un accordo verbale con il fratello proprietario del lotto B e alla presenza del Direttore dei lavori, concede a B circa 9 mq del lotto A affinchè B possa realizzare un pozzo artesiano e impianti di illuminazione/irrigazione a proprio beneficio e spese. Sulla base di tale accordo verbale e delle misure prese con picchetto dal Direttore dei lavori, vengono eseguiti i lavori e ridefiniti i confini. Segue uno scambio di email tra A, B e Direttore dei Lavori con allegati documenti su i nuovi confini e tutti i lavori vengono svolti con regolarità come definito da accordo verbale. Sia A che B hanno sempre supervisionato lo stato di avanzamento lavori. L’accordo bonario verbale tra le parti prevedeva poi che, a fine lavori sarebbe seguito atto di compravendita dal Notaio per regolarizzare la vendita da A a B di tale terreno di 9 mq, dietro pagamento pattuito.

Il Direttore dei lavori ha dichiarato la fine dei lavori e predisposto bozza di atto di compravendita.

In seguito ad alcune vicissitudini, dopo quattro mesi circa dalla fine dei lavori e poco prima dell’atto di compravendita. A rivendica di riprendersi la parte che ha concesso e pretende che B debba ripristinare lo stato dei luoghi iniziale a proprie spese e cura. B avrebbe una danno economico rilevante sia per i lavori sostenuti a sue spese sia per le nuove spese da sostenere.

Vorrei sapere secondo voi se questa azione di A è legittima, oppure dato che, prima e durante i lavori non si è lamentato, questo possa essere considerato prova dell’accordo di cessione. A è sempre stato informato e vi sono ripetuti scambi di email tra A, B e il Direttore dei Lavori, a conferma di un accordo tra le parti.

Vorrei sapere inoltre se ci sono riferimenti giurisprudenziali a riguardo.

Spero di essere stato chiaro

Saluti

Ciao Mario e benvenuto sul forum (qui ci diamo tutti del tu, ok?).

Hai detto bene all’inizio del tuo post: è una questione giuridica e quindi dovresti sicuramente rivolgerti ad un avvocato.

Da quanto scrivi, per come lo interpreto io, sembrerebbe che B abbia tutte le prove per dimostrare l’avvenuto contratto di cessione della porzione di terreno. Mi riferisco sia a prove verbali, stante la testimonianza del Direttore dei Lavori, sia documentali (le mail che citi).

Tieni infatti presente che, giuridicamente, un contratto non si costituisce solo mediante un atto scritto firmato dalle parti, ma si costituisce anche de facto, cioè tramite accordi anche verbali purché siano debitamente dimostrati.

Se questa è la situazione che hai esposto, l’avvocato non avrà difficoltà a forzare la stipula della compravendita o, in caso di diniego di A, a farla sancire dal giudice.

Quanto sopra è ovviamente solo la mia opinione da tecnico che segue cause tra confinanti ma, ripeto, devi giocoforza sentire un avvocato al quale riportare l’intera vicenda.

Grazie Gianni, è un po anche il mio pensiero. Però avere il parere di altri colleghi o avvocati è sempre utile. Sinceramente è la prima volta che mi succede una cosa del genere.

Ciao, Mario,
correggo quello che ho scritto ieri perchè avevo capito male, il proprietario del terreno ne ha ceduto mq 9 al fratello per realizzarvi un pozzo artesiano a scopo di utilizzarne l’ acqua per uso domestico, e durante la costruzione non si è opposto, la prova sta in re ipsa. .Testo preformattato

Ti ringrazio del tuo parere Nino

Hai conservato la fattura dal costruttore e quelle dell’ acquisto dei materiali? perchè costituiscono prove che lo hai fatto realizzare a tue spese, diversamente potrebbe nascere un equivoco.