Ciao a tutti,
Sono nuovo sul gruppo e avrei una perplessità su cui volevo la vostra opinione.
Dovrei accatastare la planimetria che ho allegato. Il mio dubbio è sulla zona soggiorno-cucina.
La zona soggiorno (cucina con open space) può includere anche tutto il corridoio d’ingresso in questo modo?
Chiedo perché se non sbaglio i mq minimi per la zona open space sono di 18mq e dunque accatastando in questo modo raggiungerei la quota minima sfruttando i mq d’ingresso.
Grazie mille per chi potrà darmi qualche consiglio ed opinione.
PS l’ingresso dell’appartamento si trova nella parte in basso
In base alla planimetria che hai allegato non esiste serramento fra il corridoio d’ingresso ed il LR quindi potresti considerare vano unico tutta la superficie beige; ma l’apertura di collegamento è molto stretta e personalmente suggerirei di considerare tale corridoio come accessorio diretto, anche per la sua conformazione fisica.
Per quanto riguarda la superficie di 18 mq che riporti, gradirei sapere da dove proviene tale dato per darti l’eventuale corretto consiglio.
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Esatto, evitando il serramento tra il corridoio e vano cucina/soggiorno volevo cercare di accatastare come vano unico soddisfando il requisito dei 18mq minimi di zona open space.
Tale requisito è riportato nel DM Luglio 75 dove viene indicato che un immobile necessita di vano cucina e vano soggiorno separato oppure di un unico vano cucina+soggiorno di minimi 18mq.
Mi sto perdendo qualcosa e complicando la vita?
Secondo me il corridoio è un accessorio diretto a prescindere dalla presenza o meno della porta.
L’ufficio in sede di verifica ti potrebbe comunque aumentare la consistenza laddove tu censisci tutto con un unico vano.
Io in casi simili ho sempre considerato il corridoio come un accessorio diretto a se stante.
Saluti
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Neanche una situazione di questo tipo dove accorcio il “corridoio” ricompreso nella zona giorno tanto quanto basta per arrivare ai minimi 18mq?
Purtroppo quel muro che c’è tra corridoio e zona giorno è portante e non vorrei toccarlo.
Scusa Luca ma perchè ti stai facendo venire tutti questi dubbi?
La verifica della superficie minima è un qualcosa che riguarda l’aspetto urbanistico e non quello catastale.
Quel piccolo disimpegno che vai a creare è sempre opinabile per l’agenzia che sia un ulteriore accessorio con la conseguenza di aumentare ulteriiomente la consistenza con un danno per il tuo cliente.
Ti consiglio di lasciare tutto il disimpegno lungo e censirlo come accessorio diretto.
Non crearti altri pensieri.
La verifica di idoneità abitativa e/o alloggiativa riguarda il comune e non il catasto.
Al catasto puoi “inventarti” tutti gli stratagemmi ma è al comune che devi garantire i requisiti di abitabilità.
Saluti
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Ti ringrazio molto per l’opinione e consiglio.
Quello che non riesco a capire è come funziona il requisito minimo dei 18mq. Chi li verifica? Si può accatastare la planimetria anche se la stanza è sotto i mq minimi?
Facendo una ristrutturazione totale e ridistribuzione degli spazi interni, non c’è da aggiornare sia il lato urbanistico che catastale?
Perché se non erro l’appartamento sarebbe non regolare dal punto di vista urbanistico se non dovessi creare la stanza da 18mq.
Esatto dici bene “dal punto di vista urbanistico”.
Questo aspetto riguarda la pratica al comune non quella al catasto.
Saluti