Cause di confini, quando il CTU dimostra palese incompetenza

Ciao a tutti,
riporto (e commento) qui sotto le considerazioni scritte da un tecnico su un altro forum dove la discussione è continuamente rovinata da qualcuno che ha molto più interesse allo scontro personale che non al tema tecnico.

Giusto, mettiamo tutti la testa sotto la sabbia, lasciamo le cose come stanno che stiamo tutti più tranquilli… e aspettiamo che siano le nostre amate istituzioni ad accorgersi dei problemi e a risolverli. Mi sembra un ottimo approccio per migliorare le cose.

R.P., non c’è nessun processo in contumacia perché nessuno viene messo sul banco degli imputati. Che nelle cause di confini ci siano CTU palesemente incompetenti è assodato da una serie di casi segnalati da diversi tecnici di tutta Italia.

Il problema è noto a tutti: il Giudice non ha gli elementi per valutare la competenza tecnica del CTU, per lui è sicuramente competente, e le relazioni dei CTP che cercano di renderlo edotto sull’inadeguatezza del suo consulente servono a poco perché vengono viste (giustamente) come espressioni di parte volte soltanto a tirare acqua al proprio mulino.

Domanda:

Vogliamo parlarne pubblicamente di questa situazione o ci va bene restare zitti e che le cose rimangano come sono?

Io sono per parlarne pubblicamente. Ovviamente in maniera pacata, rispettosa dei ruoli istituzionali e senza mettere nessuno sul banco degli imputati. Quindi, caro R.P., nessun “processo in contumacia”, ma soltanto l’esame tecnico di alcune CTU effettivamente e gravemente sbagliate. Credo che una simile iniziativa rientri in quella libertà di espressione garantita dalla Costituzione e possa solo che far bene a tutti i soggetti coinvolti (Tecnici, Giudici e Avvocati).

Vi sarò grato se vorrete farmi sapere la vostra opinione in merito.

Ciao Sergio,
concordo con te sul fatto che molti tecnici diano meno importanza alla ricerca di elementi probanti privilegiando invece la risoluzione tecnica (topografica e cartografica). Credo sia una cosa “naturale” per un geometra avere questo tipo di approccio e credo anche che sia compito dell’avvocato sollecitare il tecnico a ricercare “ogni mezzo di prova” ai sensi dell’art. 950 del codice civile.

In un paio di cause che sto seguendo a supporto di un collega (preciso: gratuitamente, sennò Cinelli mi denuncia :cold_face:) è stato infatti l’avvocato a suggerire al geometra quali documenti, potenzialmente probanti, reperire (esempio: accesso agli atti per pratiche edilizie inerenti l’immobile oggetto di causa). Così come è stato sempre l’avvocato a procurarsi gli atti di trasferimento notarili e i certificati anagrafici (di residenza ecc.) volti a dimostrare il possesso del bene. Ed è stato sempre l’avvocato a indagare con la parte sui possibili testimoni da chiamare in causa. Credo quindi che, per la parte documentale e giuridica, l’attore sia l’avvocato e non il geometra, anche se è bene che quest’ultimo sia erudito nel merito e possa quindi essergli di valido aiuto (anche come “suggeritore”).
Al geometra spetta invece la ricerca degli elementi sul posto che possano dimostrare la presenza di un confine di fatto rispettato dalle parti: termini, recinzioni, muri di sostegno, alberature, scarpate, fossi, salti di quota, eccetera.
Quello che voglio dire è, pertanto, che è bene non ci sia confusione di ruoli tra avvocato e geometra.

Detto questo, sono pienamente d’accordo con te anche sulla formazione. Per la parte puramente tecnica (ricostruzione di linee cartografiche, ecc.) ne abbiamo fatta tanta, mentre per ciò che riguarda la ricerca degli elementi probanti, non abbiamo praticamente mai tenuto nessun corso, se non qualche accenno sui casi che abbiamo presentato. Come ti ricorderai, io e te ce lo siamo detti tante volte che servirebbe uno o più corsi che affrontino quegli aspetti, ma dicevamo che un simile evento necessita della co-docenza di un avvocato esperto di cause di confini. Questo è stato finora lo scoglio che non ci ha permesso di partorire un corso specifico sul tema. Ma probabilmente è perché non ci siamo messi con la necessaria buona volontà a cercare di sopperire a questa esigenza. Da parte mia cercherò senz’altro di trovare un avvocato disponibile e chiedo sia a te che agli altri colleghi che leggono di fare altrettanto e di segnalarmi eventuali legali disponibili al fine di organizzare il corso.

A presto.

Ciao a tutti,
i CTP delle parti rivestono giuridicamente e tecnicamente una rilevanza maggiore del CTU perchè sono loro che coadiuvano i rispettivi clienti a fornire le prove tecniche e, se sono in grado, anche giuridiche al magistrato per determinare un confine tra due fondi, il CTU invece non ha potere di critica, ma si deve attenere scrupolosamente all’ ordinanza del giudice diversamente rischia la galera, in altre parole il CTP fa le ricerche probanti, che possono essere anche testimoniali, le dà all’ avvocato difensore, il quale le deposita in giudizio, quindi il giudice le confronta con quelle della controparte e se lo ritiene opportuno nomina un consulente tecnico, ma non ne è obbligato. Quindi è opportuno fare un seminario per smitizzare la figura del CTU Cordialità.

Ciao Gianni,
come ho già detto e scritto anche io sono tra quelli che la pensano come Nino, che giustamente ha scritto che è importante che siano i tecnici (futuri CTP) adeguatamente preparati.
Tecnici preparati sono molto importanti anche e soprattutto nelle prime fasi nelle verifica in contraddittorio del confine.
Quasi sempre quando si confrontano tecnici che sanno operare, il confine si determina in modo bonario evitando alle parti di adire alle vie legali.
A mio parere il CTU, quando opera in modo non conforme e si trova dall’altra parte un CTP preparato ed un buon avvocato stai certo che non ha vita facile e volente o nolente è costretto ad aggiornarsi.
Un saluto

Ciao, Sergio, anch’io ho avuto un’ esperienza del genere alcuni anni fa. Si trattava un palazzo a Palermo in condominio dove i servizi dell’ appartamento superiore riversavano liquami nell’ appartamento di mia figlia dalla braga della colonna condominiale. La controparte asseriva che la riparazione era a carico del condominio assumendo che la braga facesse parte integrante della colonna, quindi venne nominato un CTU che confermò gli assunti della controparte e disse altre cazzate sulla capillarità. Il mio CTP, coadiuvato da me, eccepì che la braga fosse condominiale perchè era ad unico imbocco e non multiplo tale da raccogliere liquami da altra provenienza. Il giudice si convinse della differenza di funzionalità tra una braga semplice e una multipla e mi diede ragione, e l’ avvocato mi disse che i giudici raramente accolgono la CTP se non sono convincenti, si deduce che parteggiano per i CTU.

Ciao Sergio e Nino,
riprendo questi vostri due passaggi che ritengo entrambi significativi sulla questione dei CTU:

Penso che abbiate ragione entrambi.

È vero, Sergio, che se il CTP è preparato in materia e, soprattutto, è supportato da un bravo avvocato, può riuscire a mettere in crisi il CTU incompetente. Ma per farlo deve veramente disporre di un avvocato di grande caratura. Come ci siamo detti tante volte, una delle azioni più efficaci (… se non l’unica) è di chiedere al giudice (e questo lo deve fare l’avvocato) un’udienza specifica per mettere in contraddittorio di persona il CTU e il CTP, in modo che quest’ultimo possa far capire verbalmente al giudice le carenze della perizia CTU. Questo perché, se invece le tesi del CTP rimangono solo sulla carta, c’è il rischio altissimo che vengano lette (… se vengono lette) con molta superficialità dal giudice, che le ritiene (giustamente dal suo punto di vista) funzionali soltanto a perorare gli interessi della parte. Trovandosi i due tecnici faccia a faccia, invece, se il CTP è capace, riesce sicuramente a far capire al giudice l’impreparazione del CTP.

Ciao a tutti,
Il CTP deve fare capire al CTU che si deve attenere scrupolosamente all’ ordinanza del giudice, e anche che è più bravo di lui con il dovuto tatto. Sa fa il galletto si chiede al giudice di sostituirlo.

È esattamente quello che succede. Sono sempre stato delegato da dei CTU che più che competenze hanno i capitali, richiesti al giudice, per pagare topografi che, in assenza dei quali, la causa si protrarrebbe per anni. L’onorario del topografo varia tra i 500 e i 1.500,00 euro, non di più.