Cila in sanatoria

La cila in sanatoria non necessita della doppia conformità, se presento una pratica per “sanare” delle opere realizzate nel 1970, queste devono rispettare le norme di allora o quelle di odierne?
Grazie, saluti

Che tipo di opere devi sanare?

E’ stato realizzato un bagno senza l’antibagno, ma negli anni 70 non era vigente il regolamento di igiene che imponeva l’antibagno, oggi invece è necessario.

Buongiorno Diego, per quello che posso capire da quanto hai esposto, credo che la sanatoria deva rispettare le normative attuali.
Buona giornata e buon lavoro

Buongiorno
dato il tipo di “abuso” che di fatto non è neanche un abuso in quanto trattasi di opera interna, ritengo che potresti presentare anche una semplice CILA non in sanatoria, e dichiarando che i lavori dovranno essere ancora fatti.

Ma su questo solo tu conosci la realtà dei luoghi e quindi non posso esprimermi oltre.

Far pagare una sanzione pecuniaria di 1’000 euro per un “abuso” simile lo ritengo eccessivo e penalizzante per il committente.

Comunque ti allego un link in cui si discute della CILA tardiva (o in sanatoria) che lo ritengo molto esaustivo:

CILA TARDIVA

Saluti

il problema che l’unità deve essere venduta, devo rifare anche la planimetria catastale, con probabile mutuo della parte acquirente, quindi la sanatoria la vedo come unica via di uscita, devo capire se contestualmente deve essere realizzato anche l’antibagno, comunque grazie per link.
saluti.

Ciao, a tutti,
permettetemi di dire una cosa: quando si vende un fabbricato, o un’ auto usata o un terreno, si aliena nello stato in cui si trova. In Italia esiste l’ istituto del tempus regit actum,, è un brocardo che vuol dire che se un fabbricato venne costruito nel 1970 secondo le leggi vigenti allora e le odierne norme non esistevano, non si può dire che il bagno sia stato costruito contro legge. Poi è il notaio che può dare consigli meglio di me.

Concordo in parte con quanto detto dal Sig. Fausto che far pagare una cifra così al cliente da fastidio (costa più la multa del valore delle opere quasi). Il problema è che fare come dice lui può funzionare qualora il tecnico comunale non ti chieda documentazione fotografica dell’interno, cosa che dalle mie parti cominciano a chiedere da qualche anno. Ma una domanda, l’intero fabbricato è stato edificato nel 1970 o è possibile dichiararlo ante 67?
Perchè nel caso sia ante 67 lo dichiari tale e ti eviti la sanatoria (sempre che non esista documentazione che attesti il contrario ovviamente).

Il fabbricato è ante 67, l’unico documento ufficiale che ho è la scheda catastale ovviamente senza senza bagno.

Se il compratore non fa eccezioni, dato che il notaio fa le visure catastali, io non farei nulla quindi il compratore in un secondo tempo potrebbe fare variazione catastale, ma ai fini fiscali differenza è irrisoria.

Beh se il fabbricato è ante 67 io non farei nulla dal punto di vista urbanistico. Si dichiara all’atto che il fabbricato è ante 67 (entrata in vigore della legge Ponte) e che non ha subito variazioni (qua sarà il notaio eventualmente a scriverlo nella forma corretta). L’unica cosa sarebbe da aggiornare eventualmente la scheda all’urbano. Infatti serve la conformità anche catastale per l’atto. Però sarebbe opportuno che la scheda risalisse anch’ essa prima del 67, in modo tale che nessuno passa dimostrare che le modifiche sono state apportate dopo tale anno. Se fosse così saresti a cavallo, risolveresti la presenza del bagno senza anti e faresti risparmiare al cliente soldi. Ricordo, comunque che deve verificarsi una situazione come detto sopra, altrimenti in caso di dichiarazioni mendaci si incorre in denuncia per falsa dichiarazione e annullamento dell’atto (oltre a possibile denuncia in seguito da parte dei clienti). prova a verificare se la strada che ti ho descritto è percorribile ed eventualmente confrontati con il notaio.

Sono d’accordo con te, per questo avevo scritto che occorre conoscere la “realtà dei luoghi” riferendom per l’appunto al modo di operare dei vari uffici tecnici Italiani.

Buona giornata

Ok, pensavo che per “lo stato dei luoghi” fosse riferito all’immobile proprio.
Buona serata