Come risolvere una riconfinazione secondo il geom. Nino Lo Bello

Cia, Gianni, Ciao Andrea, premetto quanto scrivo qualcosa su questo forum è volto a far conoscere cose che non sa a colui che le chiede, e non di fargli pigliare delle cantonate perchè sono molti i tecnici che leggono, e mi vergognerei. L’ azione di regolamento di confine non è un’ operazione catastale ma giudiziaria regolata dal codice civile e di competenza della sezione civile del tribunale e non quello che regola la potestà amministrativa dell’ Agenzia delle entrate. In merito alla comparazione delle estensioni dei due fondi, che rientra nel diritto privato, per trovare la linea di confine scomparsa, il conflitto non è sugli appezzamenti ricavabili dalle mappe catastali, rectius particelle, che hanno finalità amministrative di natura fiscale, ma *su titoli da cui si desumono le estensioni dei due fondi che sono regolate dal diritto privato. In tali casi i proprietari sono contemporaneamente attori e convenuti. perchè hanno parità di diritti. L’ azione di regolamento di confine è una rivendicazione del diritto di godimento dell’ estensione dei fondi, garantito dall’ art. 42 della Costituzione italiana e definito dall’ art. 832 del c.c., essa viene chiamata " vindicatio duplex incertae partes" ex plurimis Cassazione, 3.5.2001 n. 6189, per chi non conosce il latino ex plurimis significa che deriva da numerose sentenze.
Per quanto riguarda le mappe catastali bisogna distinguere quelle che vennero disegnate ai tempi dei rilevamenti e quelle in corso di evoluzione derivanti dall’ istituzione del sistema GPS. Esso ha scopi diversi da quelli del regolamento di confine, assolutamente incompatibile perchè rientra nel diritto internazionale . Il sistema GPS, composto mi pare da 31 satelliti sincroni con il moto rotatorio della terra, e con quello di rivoluzione rispetto al sole, ha scopi diversi e ha bisogno di punti di riferimento di alta precisione ( chiamati illuminatori ) che sono collocati nei " fuochi" di altrettante antenne paraboliche che dialogano con i corrispondenti satelliti formando delle triangolazioni a radiofrequenza tra di loro. Data l’ evoluzione delle tecniche, il catasto vi si è adeguato utilizzando il sistema di adattamento continuato nel tempo detto " procustiano", sfruttando i sistemi di rilevamento dei tecnici e delle conseguenti elaborazioni, quali le rototraslazioni le georeferenziazioni dei sistemi Cassini Soldner o Gauss Boaga, desumendoli dai libretti delle misure fino a quando non si arriverà alla corrispondenza perfetta tra le mappe e i confini, e chissà quando.
E per tale ragione il catasto impone l’ uso delle stazioni totali che vanno tarate periodicamente e di altri sistemi di avanguardia istituendo i punti fiduciali con DM del 2 gennaio 1998 n. 28 come riferimenti provvisori perchè non sono certi ma contengono larghe tolleranze. Andrea ha chiesto come determinare il confine perchè era sprovvisto di punti di riferimento, quindi si è giocoforza che deve avvalere delle tecniche e dei punti di riferimento presi a suo tempo dai tecnici del catasto. Il punto di riferimento per eccellenza fu il nord magnetico, quindi si considerava angolo zero e la tecnica molto usata fu quella delle poligonali rilevate sul terreno e trasferite in mappa, che praticamente moltiplicavano i punti in ogni vertice con il metodo del " camminamento" molto usato a quei tempi.
Il nord magnetico di allora forse non corrisponde a quello di oggi. Per quanto riguarda la sussidiarietà della mappa il termine non vuol dire che è sostitutiva della prova ma di aiuto ad altri elementi probatori che permettono al giudice di formulare la sua decisione o la sua cantonata se sbaglia. Mi pare che non sia stato sbagliato quello che gli ho suggerito.