Confine con rete

Buongiorno
ho gia sottoposto qualche mese fa queste domande a geometra Rossi e mi ha suggerito di scrivere qui nel forum. Sono proprietario (eredità non ancora divisa) dei piccoli appezzamenti 88, 177 e 83, e confino con i terreni 89, 90,84 e 185. vorrei chiedere alcune informazione riguardante sia i confini che il passaggio nella stradina da cui entriamo da circa 80 anni.

  1. vorrei installare una rete anti cingiale terreno 90 e il terreno 88 (zona da cui scendono i cinghiali) e tra il terreno 88 e il terreno 89 (da cui salgono le pecore del proprietario). il terreno (88-90) ha una scapata e come confine naturale una serie di querce, non messe linearmente, lungo il confine del terreno 90 ossia a bordo (inizio scarpata) scarpata (ho messo come segna posto “recinzione 1”), a chi spetta mettere la rete? le spese vanno condivise? se la dovessi fare io la spesa posso mettere la te in quel punto o dovrei metterla nel punto sotto?

  2. sempre in merito al confine con rete. tra il 177 e l’83 il confine naturale è marcato da una serie di alberi entrano periodicamente le pecore nonostante il proprietario delle pecore abbia messo una rete proprio a ridosso degli alberi senza mantenere la distanza originaria della rete, ossia a circa 40/ 50 cm dall’albero. sembra una banalità ma quella distanza mi consente di mantenere il confine pulito dai rovi. come devo comportarmi se dovessi rimettere io la rete e i paletti?

  3. la stradina di ingresso. la potete vedere perchè c’è il pf25/0378/G376. bene, in quella stradina ci transitiamo da circa 80 anni, la proprietà almeno al catasto di questa strada data in concessione per passaggio senza alcun contrato scritto è del proprietario dei lotto 48 e 26. Mi chiedo dopo 80 il presunto proprietario può ancora arrogarsene la proprietà e impedire l’ingresso ?

ad oggi in tutti questii casi non ho avuto, dicamo discussioni legali e non vorrei averne. Ho solo avuto qualche scontro bonario con il presunto proprietario della stradina.

Ho inoltre provato a fare delle ricerche i merito ma ad oggi, anche a livello normativo non ho trovato niente di simile. Potreste darmi qualche suggerimento in merito?
Con la speranza che l’argomento sia di vostro interesse, porgo distinti saluti

Antonio


Non ho esperienze specifiche nel settore (civilistico)
Per ciò che non conosco provo a documentarmi nella rete internet
In base alle mie ricerche sembrano esserci troppe informazioni
Quanto scritto non sembra essere particolare semmai strutturato

Riporto solo due link come punti di partenza

Come sarebbe presunto proprietario della stradina ?
Esiste / non esiste atto per servitù di passaggio ?
Semmai il problema è come ritracciare un atto antico
e quanto possa essere difficile da rintracciare
Dovrebbe essere in qualche modo citato
negli atti di trasferimento dei terreni conivolti (serventi)

Occorre consultare specifici articoli del Codice Civile
Sono andato a cercarne uno in particolare

Ciao, Alberto,
la servitù di transito su terreno altrui può sorgere o per atto costitutivo o per disinteresse del proprietario del terreno a impedirla, ma non è necessario che sia accatastata o meno, essa può essere privata o di uso pubblico ( art. 825 c.c.) in tal caso è definita dicatio ad Patriamil significato, se non ha studiato il latino, potrai trovarlo in internet.

La strada è parte integrante di particella identificata al Catasto Terreni
Dovrebbe riportare intestazione aggiornata
di cui verificare quale diritto reale e quale persona (fisica / giuridica)

Dimenticavo dicatio ad Patriam . . .
Sentenza n° 311/2021 - Consiglio di Stato
Sezione Quinta - 08/01/2021

Dunque, secondo la giurisprudenza, affinché un’area privata possa ritenersi sottoposta ad una servitù pubblica di passaggio, è necessaria, oltre all’intrinseca idoneità del bene, che l’uso avvenga ad opera di una collettività indeterminata di persone e per soddisfare un pubblico generale interesse.

Non vi è, invece, uso pubblico qualora il passaggio venga esercitato unicamente dai proprietari dei fondi in dipendenza della particolare ubicazione degli stessi, ovvero da coloro che abbiano occasione di accedervi per esigenze connesse ad una privata utilizzazione (Cass. Civ., II, 23 maggio 1995, n. 5637), oppure, infine, rispetto a strade destinate al servizio di un determinato edificio o complesso di edifici (Cons. di Stato, Sez., V, 14 febbraio 2012, n. 728).

In sintesi, dunque, affinché una strada privata possa essere assoggettata ad uso pubblico essa deve essere idonea a soddisfare esigenze di interesse generale.

Pertanto, l’assoggettamento di una via privata alla pubblica utilità richiede un’adeguata motivazione in ordine alla concreta idoneità della strada a soddisfare dette esigenze collettive nonché un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico come, ad esempio, la protrazione dell’uso stesso da tempo immemorabile.

In conclusione, la prova della servitù di uso pubblico di una strada richiede, quindi, oltre all’uso pubblico, un atto pubblico o privato ovvero l’intervenuta usucapione ventennale, fermo restando l’accertamento dell’idoneità della strada a soddisfare esigenze di carattere pubblico (si veda Cons. di Stato, V, 1 dicembre 2003, n. 7831).

https://mdp.giustizia-amministrativa.it/visualizza/?nodeRef=&schema=cds&nrg=201908006&nomeFile=202100311_11.html&subDir=Provvedimenti

salve. non pesavo di ricevere cosi tante risposte.

non esiste nessun contratto di servitù. sono riuscito solamente a trovare l’atto di compravendita tra mio nonno e l’ex proprietario. sono sicuro che tra nonno e il proprietario dei lotti 48 e 26 c’era un accordo verbale sin dal 1944. da allora siamo sempre passati nella stradina. da aggiungere che il proprietario del lotto 48 e 26 in questi 80 anni non ha mai usato quel pezzo di strada. l’amico di nonno è morto di recente e diciamo che qualche discussione un paio di anni fa ce l’ho avuta con il figlio che mi ha minacciato di chiudere la strada. ecco perche vorrei saperne di piu.

salve, ringrazio anche lei per la risposta. quindi potrei ricadere nella dicatio ad Patriam. ad oggi non ho trovato nessun contratto di servitù, ma come ho scritto ad @alberto-cannao , transitiamo (non solo io e la famiglia, ma anche i proprietari dei terreni 185,84, 84,e 90) da circa ottanni.