Confini reali non corrispondono ai confini catastali

Riporto qui di seguito il quesito di una persona che, data la delicatezza della controversia descritta, mi ha chiesto di rimanere anonimo.

… controversia che si è venuta a creare fra le due proprietarie di un condominio di sei appartamenti e otto autorimesse.

Entrambe le proprietarie dell’immobile hanno messo in vendita i rispettivi appartamenti ed autorimesse ed essendo come intestatarie tenute a dichiarare la conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie è stato incaricato un tecnico per l’inserimento in mappa della corretta sagoma del fabbricato ed un altro tecnico per l’accatastamento delle parti comuni.

Nel corso delle misurazioni dell’immobile per l’inserimento in mappa della corretta sagoma del fabbricato, il tecnico incaricato pur rilevando che i confini reali costituiti da recinzioni non coincidono con i confini catastali non ha ritenuto necessario effettuare nessuna regolarizzazione catastale dei confini in quanto secondo il tecnico le differenze sono minime e “l’individuazione di un confine corretto sarebbe un’operazione complessa in quanto i confini della particella coincidono con il limite del foglio di mappa” e non ritiene opportuno effettuare dei frazionamenti

Secondo me programmare dei frazionamenti per rettificare i confini non è un’operazione proprio semplice, primo perché bisognerebbe convincere i vicini a comprare e vendere (cosa che non sono obbligati a fare) e secondo perché si potrebbe sistemare il mappale solo rendendo gli altri “più sbagliati” di quanto non lo siano già adesso. Bisognerebbe comunque prima fare un accordo, non saprei, non so se esista una soluzione per questa cosa”;

mentre il tecnico che ha effettuato la sanatoria approvata con il permesso di costruzione rilasciata dal Comune, che era stato incaricato da una delle due proprietarie a sovrintendere le operazioni per l’inserimento in mappa della corretta sagoma del fabbricato, ha consigliato di accordarsi con i confinanti per effettuare un nuovo frazionamento creando le linee dividenti in corrispondenza delle recinzioni esistenti e successivamente una compravendita con i confinanti o quanto meno formalizzare e documentare che si è effettuato questa attività; perché lo spostamento delle recinzioni attuali compromette la conformità urbanistica del fabbricato.

In conseguenza delle differenti posizioni dei tecnici è sorta una controversia tra le due proprietarie su come proseguire: una proprietaria condivide le affermazioni del tecnico che ha effettuato l’inserimento in mappa della corretta sagoma del fabbricato nel non effettuare nessuna regolarizzazione; mentre l’altra, dovendo essere garantita la conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, per evitare eventuali riserve da parte di un possibile acquirente è del parere di tentare un accordo con i confinanti per effettuare un nuovo frazionamento che regolarizzerebbe la conformità catastale dei confini e consente un corretto accatastamento delle parti comuni del condominio.

È sempre difficile esprimere dei pareri senza conoscere a fondo la situazione.

Ad esempio, di quant’è la discordanza tra confine di fatto (recinzione) e quello catastale? Cosa intende il primo tecnico per “differenze minime”? Glielo chiedo perché, se invece non sono trascurabili, è sempre opportuno regolarizzare la situazione di fatto per non incorrere in problemi.

Poi bisogna considerare a favore/sfavore di chi andrebbe la regolarizzazione e da quanto tempo sono presenti le recinzioni. Perché se sono decorsi più di 20 anni, è intervenuto l’usucapione per cui non c’è bisogno del consenso del confinante a vendere o comprare, basta far sancire l’usucapione (ma serve un’azione legale) e procedere ai relativi frazionamenti.

Il fatto che il confine coincida con il limite del foglio è una complicanza tecnica che un professionista competente è sicuramente in grado di superare. Non può essere adotta come motivazione per non procedere alla regolarizzazione.

Spero che quanto sopra possa esserle utile e che si aggiunga il parere di altri colleghi.

Salve,

a quanto ammontano le differenze tra il confine mappale e qyello segnato dalla recinzione? mi pare di aver capito che si voglia far corrispondere il terreno con la particella catastale quindi o si dovrebbe allargare o stringere il terreno o la particella. Chi ha detto che il disegno di mappa è esatto?

Non conoscendo il caso nei particolari, ritengo che si possa ipotizzare un “Tipo Particellare”, con definizione di tutto il contorno del lotto appoggiandosi, come di consueto, a particolari topo-cartografici più vicini ed ancora esistenti. Esiste comunque la procedura catastale per tale modalità.