Enti urbani da passare al ceu obbligatoriamente

GLI ENTI URBANI CHE NON SONO ALL’URBANO, VANNO SEMPRE ISCRITTI AL CEU PRIMA DI TRATTARLI CON UN ATTO DI AGGIORNAMENTO CHE SIA UN FRAZIONAMENTO O UN SEMPLICE TM PER AMPLIAMENTO?
IO SAPEVO CHE ERA OBBLIG.SOLO PER FRAZION. DI E.U. MA IL CATASTO DI LUCCA SOSTIENE CHE A PRESCINDERE DALL’ATTO DI AGGIORNAMENTO VANNO SEMPRE PORTATI PRIMA AL’URBANO e intestarli
MA E’ VERO’

CERTO!! Altrimenti come si fa il trasferimento di diritti successivo? Bisogna ricercare tramite gli atti notarili l’effettiva intestazione…(anche con l’ausilio delle visure storiche). Tali indagini andrebbero eseguite dallo studio notarile che poi redigerà l’atto ma vengono spesso demandate a noi tecnici; in ogni caso, anche per un TM (supponiamo di fusione) non possiamo non conoscere la ditta effettiva.
Tali situazioni derivano spesso dalla mancata identificazione presso il CF da parte del tecnico redattore di Tipo di Frazionamento e generano dei vuoti nella storia della particella che non è volturabile anche se citata negli atti. Se trattasi di EU da molti anni o dall’impianto, ci sarà un soggetto legittimato, in qualità di possessore, ad agire nei modi previsti.

Scusami geometra ma non capisco proprio la tua risposta:-)) nessuno ha scritto che io non conosco la dita dell’ente urbano…L’ente urbano è mio ,con regolare atto notarile ( e non devo fare nessun trasferimento di proprietà)ed è la particella adiacente al giardino della casa .La casa è stata ampliata e va aricadere in parte anche sulla particella adiacente che è appunto ENTE URBANO…Fino a poco tempo fa nel redarre il TIPO MAPPALE per ampliamento, fondevo la particella censita come ente urbano dove ricade parte di ampliamento ( scrivendo in relazione del tipo mappale in forza di quale titolo era mia)alla particella adiacente della casa già presente al’urbano mantenendo il numero di particella della casaADESSO MI DICONO IN CATASTO DI LUCCA CHE PRIMA TALE PARTICELLA LA CENSISCO COME AREA URBANA E POI FACCIO IL TIPO

Buongiorno Stefano,
ha ragione il catasto e Carlo, nella banca dati del “Catasto” gli enti urbani sono entità censite al catasto terreni e prive di intestazione e quindi per il catasto è impossibile verificare la ditta che possiede il bene, la consistenza dell’UI.
Quindi ogni volta che c’è un Ente Urbano al catasto terreni va eseguita una pratica di censimento dello stesso al catasto fabbricati.
Comunque se il Notaio ha eseguito un atto di Ente Urbano senza intestazione a mio avviso ha commesso una leggerezza.
Un saluto

Concordo con Carlo e Sergio… prima si allinea il C.F. poi si procede con il T.M. per ampliamento.

P.S. si prega di scrivere in minuscolo. Nei social scrivere in maiuscolo equivale ad urlare.

Saluti.

Buongiorno scrivere in maiuscolo non vuol dire urlare,:-)) mi era solo rimasto selezionato il tasto maiuscolo.
Ritornando al quesito la mia era una domanda normale sul quale avevo dubbi perché fino a prima del maggio 2023 non era obbligatorio il passaggio obblig.di un ente urbano al ceu e quindi e’ dalla circ.11 del 2023 che si deve procedere in tal senso anche se nessuno ha mai risposto in maniera sintetica ed esplicita che l obbligatorieta’ di portare all urbano gli enti urbani per trattarli con un T.M.( e non con T.Fm)e’ stato dettato dalla circolare numero…del…
Grazie

Ciao Stefano,
L’obbligo c”era anche prima della circolare, ma alcuni tecnici omettevano di procedere ed il sistema dell’agenzia non riusciva ad accorgersi, la nuova circolare ha agito in quel senso mettendo in atto un sistema che ci obbliga ad intervenire, pena la sanzione e l’indicazione sugli atti della riserva.
Un saluto

Grazie Sergio della risposta ,ma ti assicuro ,dalla mia esperienza catastale venticinquennale, e interpellando anche altri colleghi di zona esperti di catasto,che prima non c e mai stato nessun obbligo almeno da parte del catasto di Lucca …Anche prima dell avvento di PREGEO quando si presentavano Tipi mappali con il modello 3spc aventi per oggetto ampliamenti di fabbricati ricadenti su particella limitrofa sempre di stessa ditta,si fondeva direttamente la particella limitrofa censita solo al Nct come ente urbano con la particella della casa che era gia’ al CEU dichiarando che la particella era titolarizzata in forza di atto regolarmente registrato…Da noi Si e’ continuato anche con l avvento di Pregeo ad agire nello stesso modo…
Quindi non e’ un “omissione” di qualche tecnico come hai scritto te ma si faceva così in questo modo fino ad inizio 2023…
Grazie

Significa che ogni tecnico che ha operato in tal senso si è assunto la responsabilità di aver fuso due particelle della stessa ditta; poi in sede notarile si possono avere delle sorprese sgradite se la fusione è stata fatta indebitamente.

MI sembra che stiamo facendo sempre la presunzione di voler mettere di mezzo l’ufficio catastale…Con quale scopo ?..nella casistica specifica di cui parlavo e per la quale non mi sembra siano arrivate risposte, sull’obbligatorietà da sempre e ,prima della circ.11/2023 di portare all’urbano gli enti urbani " e’ scontato che la fusione veniva fatta tra particelle titolarizzate da un atto notarile o altro titolo con il quale detta particella veniva acquistata dal dichiarante.-Se sull’atto le particelle venivano chiaramente acquistate quale responsabilità c’e da dare al tecnico che le fonde?..Tra l’altro arrivando all’attualità, adesso facciamo prima l’area urbana e la intestiamo inserendo gli estremi di un atto dove sullo stesso troviamo trattate le particelle “ENTE URBANO” da fondere successivamente ,quindi non cambia assolutamente niente per quanto concerne l’eventualità respons.del tecnico .E comunque figuriamoci se si fondono indebitamente particelle di ditte non omogene o di ditte diverse che non è veritiero che sono state veramente acquistate con quell’atto notarile o altro titolo .