Buongiorno a tutti,
Letta e riletta la circolare, seguito corsi, interfacciato con colleghi ma ancora non sono riuscito a inquadrare la mia pratica, in riferimento alla famigerata circolare 11/E.
Dal rilievo è emerso che una porzione del lotto trattato sia di fatto posseduta dalla ditta confinante, sopra la quale ricade anche parzialmente un fabbricato.
Sia il “mio” fabbricato che quello del confinante risultano presenti in mappa e censiti al catasto fabbricati (la mia planimetria è rappresentata senza la porzione da sempre ceduta a terzi).
Il confinante quando ha fatto il suo tipo mappale, anziché stralciare la porzione “presa” dal mio lotto ha probabilmente adattato le geometrie scegliendo quindi di non affrontare la problematica.
Per venire al succo del discorso, io oggi voglio stralciare dal mio lotto la porzione non più in mio possesso ma non riesco a capire come possa e/o debba poi regolarizzare con ulteriore tipo/docfa la porzione AAA costituita e posseduta da terzi.
Ovviamente non siamo nel contesto propedeutico un accordo per vendita ma la classica situazione nella quale si vuole persistere con le porzioni di uiu prive di titolo legale.
Se a qualcuno di voi è capitata questa casistica, può aiutarmi a capire per cortesia?!
Grazie
Il tuo lavoro rientra in generale nella tipologia “E” della circolare 11E: “frazionamento di un’area scoperta ai fini di un trasferimento in un lotto limitrofo”.
Il problema che dopo il frazionamento devi, gioco forza, procedere con un atto di trasferimento al confinante, e quindi, quest’ultimo dovrà procedere con tipo mappale e pratica docfa a correggere la sogoma del suo fabbricato.
Purtroppo se non si procederà al trasferimento del “relitto di ente urbano” che si viene a creare a seguito del TF il catasto sicuramente procederà all’annullamento dello stesso.
Se non ci sono le condizioni, ritengo che potresti stralciare questa porzione solo con subalterno al catasto fabbricati, ma capisco che non è una soluzione coerente con le tue aspettative.
Saluti
Ti ringrazio,
hai praticamente centrato il problema.
La mia paura è che non essendoci all’orizzonte la volontà di definire i diritti rischio di attivare la procedura per le sanzioni oltre, come dici te, l’annullamento dello stesso TF.
Ho valutato anche il solo frazionamento all’urbano, ma dovrei andare a creare come minimo una F1 che resterebbe in gobba al committente e che, cosa ancora più grave, non esiste nella realtà!
Rimango comunque ancora incredulo sulle conseguenze originate da questa circolare che per l’ennesima volta dimostra la lontananza tra chi scrive e chi vive e opera nel territorio… io non posso e non devo avere il titolo per andare dal confinante (che potrebbe essere uno sconosciuto, un residente in Australia o peggio il mio peggior nemico)
Secondo te/voi, la sanzione andrebbe a chi ha fatto il frazionamento (mio committente) o a chi di fatto possiede la porzione costituita e che quindi ha di fatto la situazione difforme (ditta confinante)??
La tua problematica è assai frequente e sarà inevitabilmente affrontata quando gli immobili in questione saranno interessati da atti notarili, nei quali va dichiarata la conformità catastale.
Se il tuo cliente dovesse vendere farai un fraz.to al CT, nel caso E, che genera un relitto di EU a lui intestato, ma senza redditività (si spera). Mentre se è il confinante che vuole vendere, dovrà scendere a patti…
Si, sono d’accordo ma rimango restio ad accettare una circolare palesemente in contrasto con quanto ci hanno fatto fare per anni. Le stesse precedenti circolari hanno rimarcato il fatto che sia il reale possessore il soggetto obbligato a provvedere agli atti di aggiornamento visto che il catasto non è probante ma è il mezzo per far incassare il fisco.
Io sto valutando di trattare solo la mia porzione, scrivere tutto in relazione e rimanere in attesa dell’agenzia. Qualora si attivi la procedura sanzionatoria per me (lotto cedente non più in possesso) vedremo il da farsi in commissione tributaria.
Non possiamo ogni volta ingoiare di tutto, magari questi tra qualche mese si rendono conto di averla scritta male e danno una diversa interpretazione come successo altre volte.
Mi intrometto solo per chiedere se in casi come questi non fosse conveniente prendere appuntamento con l’agenzia per concordare direttamente con loro come procedere. Oppure questo approccio espone il tecnico a eventuali ulteriori problematiche in quanto va a dichiarare anomalie esistenti?
Mi trovi d’accordo con te Gualtiero… una circolare fatta male non coerente con i problemi reali che si riscontrano quotidianamente.
Andrea-giorgi… certo, sarebbe la cosa più giusta ( e più ovvia), peccato solo che, almeno da noi, interagire con l’agenzia è quasi un miraggio… ultimamente ricevono in “video-telefonata”!!! E comunque da come leggo dai colleghi, neanche le agenzie hanno le idee chiarissime