Genesi della cartografia catastale - Webinar AGIT gratuito 10/06/2022

Ciao a tutti,
per chi fosse interessato all’argomento in oggetto, segnalo questo evento online:

https://www.corsiagit.it/il-12-giugno-a-roma-genesi-catasto

Non voglio togliere attrattiva a questo webinar, ma sono sincero, in tutti quelli tenuti dall’Ing. Ferrante a cui ho assistito non mi sono mai entusiasmato. Naturalmente non discuto la competenza e la professionalità, ma in quelle occasioni ho sempre visto una grande motivazione più a decantare i grandi passi in avanti nella gestione della cartografia catastale, più che l’altrettanto grande problema della mappa attuale: il grave degrado metrico che la rende del tutto inservibile agli scopi civilistici.

Quando poi ho visto annunciare il famoso algoritmo “Thin Plate Splines” (immagine qui sotto) per far combaciare artificialmente i bordi dei fogli che presentano buchi e sormonti, ho capito che della precisione metrica della cartografia catastale ai vertici del Catasto non gliene frega niente a nessuno.

thin_plate

Lascio a voi stabilire cosa bisognerebbe fare per porre rimedio a quei buchi e sormonti (ma non solo a quelli, naturalmente, anche a ciò che c’è all’interno dei fogli). Mi limito a dire che, ai convegni dell’Ing. Ferrante ai quali ho assistito, rimanevo sempre molto colpito dal buco (quello sì veramente grande) del Trentino Alto Adige rimosso nella piantina dell’Italia (vedi immagine qui sotto). Mi rimaneva sempre molto impresso quel buco perché sembrava come se la Grande Guerra l’avessimo persa anziché averla vinta (con tutti i morti che ci è costata) e per uno che che vive nella zona di quel fronte (Altopiano di Asiago e Monte Grappa) un po’ di effetto lo fa.

italia_no_taa

Al che, avendo la fortuna di abitare a confine con quel “buco”, sono andato a vedere di che cartografia si sono dotati loro (badate bene, negli ultimi 10 anni, non che ce l’avessero da sempre). Non sto qui ad annoiarvi nel raccontarvelo in dettaglio, ma vi basti pensare che è una mappa realmente numerica ricavata dal rilievo ex novo del territorio eseguito con le tecnologie attuali.

Tornando al tema del webinar, mi domando come si possa parlare della della genesi della cartografia catastale in una misera ora di orologio. Non vorrei essere malizioso, ma mi sembra
il classico tema di richiamo per poi decantare ancora una volta i grandi progressi fatti negli ultimi anni . Ma mi auguro di sbagliarmi.

Per un tema del genere non basterebbe una giornata intera, si dovebbero esporre le testimonianze lasciateci da Giuseppe Chiarelli e da altri grandi topografi che vi hanno partecipato; chiamare a raccontarci le giornate dei rilevatori dai figli di quei rilevatori (esempio Ugo Cappelletti)… e via andare.

In ogni caso, auguro buona partecipazione a chi assisterà all’evento con l’invito a riportarne qui le proprie impressioni.

geom. Gianni Rossi
Via B. Sacchi, 9
36061 - Bassano del Grappa (VI)
Responsabile corsi online del Collegio Geometri e G.L. di Padova
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@corsigeometri.it
www.corsigeometri.it
www.topgeometri.it

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Riporto qui lo scambio di idee su questo tema avuto con un collega (brani con sfondo grigio) su un altro forum.

Le mappe sono quelle che sono e non ci sono le risorse per fare diversamente.

Balle!

È una questione di volontà politica, non di risorse. Le risorse (vergognose) per salvare le banche possedute da chi si voleva salvare le hanno trovate dalla sera alla mattina. E una paccata di miliardi di euro come quella basterebbe e avanzerebbe per rifare l’impianto.

La mappa d’impianto è stata realizzata a partire da un secolo fa quando le risorse erano mille volte inferiori a quelle attuali. I rilievi erano svolti a terra con squadre di topografi muniti di teodolite, stadia e triplometro. Oggi abbiamo il GPS e l’aereofotogrammetria … e diciamo che non ci sono le risorse?

Esse hanno fini fiscali e, marginalmente, civilistici e quindi allo Stato non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di spendere miliardi di euro per rifarle.[/quote]Ottima questa visione dello “Stato” come se fosse il sovrano di una monarchia che decide in barba agli interessi dei cittadini.

LO STATO SIAMO NOI !!!

È proprio questa mentalità medioevale che individua lo Stato come un’entità altra rispetto a noi cittadini quella che ci fa accumulare un ritardo spaventoso rispetto agli altri Paesi comparabili con il nostro.

Per loro non c’è ritorno e tutti gli investimenti fatti devono autofinanziarsi.

Ancora? Ma loro chi?

Andiamo avanti con questa mentalità di sudditi cornuti e mazziati che faremo grandi progressi…

Le congruenze topologiche non sono state volute dall’Agenzia ma da chi deve gestire dei SIT (direttiva Inspire) e quindi quell’operazione non ha alcuna valenza particolare se non quella di far scomparire le linee di sovrapposizione. Chiaramente chi dovrà ricostruirle non ne terrà di conto ma si riferirà alle mappe d’impianto o agli aggiornamenti.

Ottimo, io ho una nipotina che fa la prima media ed è bravina in geometria, tanto che sto cercando di convincerla a iscriversi al CAT dopo la terza media per diventare geometra (meglio se laureata). Mi fa piacere capire che potrò utilmente spiegarle come ricavare una linea dalla mappa d’impianto Veneta, creata 100 anni fa, perché ciò le sarà utile anche per tutta la sua carriera e magari anche per quella della generazione che seguirà.

Ma quanto vogliamo andare avanti ancora con la mappa d’impianto del 1920 più i frazionamenti redatti a tavolino?

Ah già, dimenticavo … finché che lo imporrà lo Stato !!!

Il Trentino Alto Adige è all’estero. Sono Province a statuto speciale e fanno quello che ritengono più opportuno con i loro soldi.

E secondo te è ancora giusto tutto questo nel 21° secolo?

Teniamo conto che loro sono anche avvantaggiati, legislativamente parlando, dall’avere il Catasto Tavolare (probatorio). Noi dovremmo rifare anche diverse leggi per adeguare il tutto alla nuova cartografia.

E allora?

Siccome c’è da lavorare … allora è meglio non fare niente e lasciare stare tutto così com’è? Ripeto, ottima mentalità per lasciare una situazione milgiore ai nostri figli e nipoti. È così si fa in una democrazia moderna.

Ma siete mai andati in qualche altro Paese Europeo a vedere se, a fini civilistici, si basano ancora su una mappa di 100 anni fa più i frazionamenti fatti a tavolino?

Io sì. Nel Trentino Alto Adige non hanno fatto altro che copiare quello che hanno fatto appena al di là del confine di Stato, ammesso che per loro quello sia un confine di Stato.

Noi stiamo qui a dormire sonni tranquilli … mia nipotina si arrangerà …

Dal punto di vista geopolitico possono nascere delle domande al quale rispondere non serve a niente sulla quantità di risorse che lo Stato Italiano manda a loro e sul perché loro amministrano in un certo modo e noi no. Ma, ripeto, non serve a niente tanto il mondo va così e i cambiamenti li vedranno, forse, i nostri nipoti.

Se tutti ragionano così … hai voglia dei nipoti, ci vorranno decine di generazioni.

… oggi parlare di cartografia forse è un po’ superato visto che il dato si sta numerizzando …

Certo, “cartografia” è un termine generico, oggi si intende un database numerico di coordinate disponibile via GIS … cioè ciò di cui si sono dotati quelli più intelligenti e più moderni di noi, Trentino Alto Adige incluso.

Ma noi possiamo aspettare … che fretta c’è?

Io la mia idea l’ho scritta quindici anni fa ma per ora è li, lettera morta…

Per essere di 15 anni fa è già vecchia e superata, era un’idea all’italiana di voler recuperare una mappa con i difetti insiti alle tecnologie di 100 anni fa quando invece … te lo dico in Toscano così capisci meglio:

Gli è tutto sbagliato….l’è tutto da rifare” (Gino Bartali)

geom. Gianni Rossi
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