Ciao Giovanni e benvenuto sul forum (qui ci diamo tutti del tu, ok?).
Ho ripristinato il link al file Calcolo_rilievi_Parte_2.pdf, quindi se vuoi puoi scaricartelo. Credo tuttavia che quel testo non risponda al tuo quesito, riguarda infatti le differenze tra il calcolo topografico puro (locale) e il calcolo catastale (quello che fa Pregeo per capirci) che invece applica i parametri per l’inquadramento cartografico, come ha evidenziato Fausto.
Tornando invece al tuo post, come ha già detto Fausto, le baseline sono misure che non variano assolutamente mai perché sono riferite al sistema geocentrico (ellissoide) WGS84 che ha origine sul centro di massa della terra e gli assi cartesiani come da questa figura:
La baseline è semplicemente il vettore 3D (in tale sistema) che collega due punti rilevati dai satelliti, la base GPS e il punto stazionato con il rover (P1 e P2 nella figura che segue). Tale vettore viene definito dalle tre componenti spaziali dX, dY, dZ:
Da qui capisci che la baseline non può e non deve mai cambiare. Quello che cambia sono le coordinate piane che si ottengono trasformando le baseline in un sistema di riferiemento fissato su un piano tangente all’ellissoide nel punto di emanazione del rilievo. Questa trasformazione viene chiamata Trasformazione Euleriana e agisce applicando le traslazioni e rotazioni che vedi in questa animazione:
La trasformazione Euleriana trasforma cioè le coordinate geocentriche WGS84 in coordinate topografiche piane rispetto, come detto, al piano tangente all’ellissoide nella base GPS adottata.
Naturlamente questa trasformazione risulta corretta solo se si rimane all’interno del “campo topografico” assunto pari a 15 km, un’ampiezza che consente di assimilare la superficie curva della terra ad un piano. Otre a tale distanza, la conversione è affetta dall’errore di sfericità terrestre, molto elevato nelle quote altimetriche, ma significativo anche nelle distantze. In quest’altro PDF (tratto dal mio libro Topografia per Catasto e Riconfinazioni ho cercato di illustrare i problemi che si generano quando la base GPS viene lasciata molto distante dal rilievo (esempio 20 o 30 km):
GPS_rischi_basi_permanenti.pdf
Oltre a questo fatto della fouriuscita dal campo topografico, c’è poi l’inquadramento cartografico che viene applicato da diverse procedure (esempio Pregeo) per riportare i punti sulla “proiezione cartografica” adottata, tipo Gauss-Boaga o Cassini-Soldner. Come diceva Fausto, tali proiezioni applicano alcuni parametri specifici a seconda del modello cartografico adottato, oltre al fatto che riducono le distanze al livello medio del mare. Per dire, se elabori un rilievo con Pregeo appoggiandoti ai PF, non ottieni esattamente la reatà dei punti, ma la loro posizione nella cartografia.
Spero che quanto sopra possa esserti utile.
geom. Gianni Rossi
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