Mappe di impianto Villareggia (TO) Piemonte

Buongiorno a tutti,

mi chiamo Cena Davide e sono un Architetto della provincia di Vercelli, anche se nasco geometra in quanto da lì è partita la mia formazione.

Avrei necessità di reperire delle mappe d’impianto relative al comune di Villareggia (TO), nello specifico caso quella del Foglio n°7, al fine di verificare l’esistenza o meno di un fabbricato prima del 1942. Voglio chiarire che non la utilizzerò per effettuare riconfinamenti, perchè esula dalle mie competenze, in quanto non mi occupo di topografia.

Ho provato a contattare alcuni colleghi della zona e i collegi dei geometri piemontesi per avere informazioni, ma ho purtroppo riscontrato un po’ di ostruzionismo in quanto Architetto e non iscritto al loro collegio.

Se qualcuno fosse così gentile da potermele fornire gli sarei molto grato e cercherei di sdebitarmi come possibile.

Grazie

Cena Davide

Ciao, Davide, puoi trovare la mappa, di impianto o altra, che ti serve presso l’ archivio provinciale del catasto; la consultazione non ti può essere impedita perchè si tratta di disegno reso pubblico ai sensi dell’ art. 29 della legge 3682 del 1886. Se la casa non è rappresentata nel 1942, non vuol dire che a quella data non c’ era, perchè a quei tempi gli aggiornamenti erano molto lenti, e quindi una testimonianza che affermi che la casa c’ era a quella data, prevale sulla carenza della mappa, perchè il catasto non è probatorio, tieni presente pure che non era infrequente che l’ accatastamento si fosse fatto a data molto lontana dalla costruzione da furbetti evasori fiscali o da ignoranti, allora l’ analfabetismo era diffuso, si era in periodo di guerra, allora non c’ erano i satelliti GPS che sorvegliano il territorio . Io ho accatastato la mia casa dopo trent’ anni dalla costruzione, però pagavo regolarmente le imposte secondo il criterio del valore presunto ex art. 2 del dlgs 504 del 1992, quindi non si può dire che a quell’ epoca non c’ era.

Buonasera Nino,

sicuramente se non è rappresentata non vuol dire che non c’era, ma se è rappresentata è comunque un documento che lo prova. :grinning:
La richiesta al catasto di Torino l’ho già inoltrata, ma visto che in un’altra occasione un utente del forum che aveva nel suo archivio la versione digitalizzata me l’aveva inviata ho provato a chiedere.
Grazie comunque per la tua risposta e buona serata

Buona sera, Davide, se in mappa la casa è rappresentata, per risalire alla data del 1942 bisogna verificare la data in cui fu disegnata e quella della pubblicazione per poter affermare in modo certo che allora esisteva, è possibile? in ogni caso una testimonianza vale di più. Se si tratta di dimostrarla al comune, la testimonianza ha valore probatorio, non lo ha la mappa, di contro esso deve dimostrare che non c’ era nel 1942 ai sensi del disposto dell’ art. 2697 del c.c. Immagino che tu voglia dimostrare che non è di costruzione abusiva perchè allora la legge sull’ edilizia non esisteva. Essa fu emanata nel 1942 n. 1150, e riguardava l’ assetto futuro delle città, ma per le case di campagna entrò in vigore la legge 765 del 1967, bisogna quindi vedere quando il comune approvò il piano di fabbricazione, la data della sua entrata in vigore e dalla data antecedente, anche di un giorno, si dimostra che non era stata costruita abusivamente, secondo il principio nulla pena sine lege.

Ciao Davide,
sì, come avrai visto l’altra volta, ci sono molti geometri del Piemonte che hanno i DVD con le mappe d’impianto di tutta la Regione Piemonte (che è l’Ente che le ha scansionate). Uno di questi è il mio amico Sergio Ivaldi di Alessandria, trovi facilmente i recapiti su Google, cerca questa intestazione:

Studio Tecnico Associato Ivaldi Carrer

Per quanto riguarda la prova dell’esistenza del fabbricato prima del 1942, se la trovi sulla mappa d’impianto, devi anche verificare l’epoca di stesura di quel foglio perché non è detto che non sia successivo a quella data (Sergio ti saprà dire anche questo).

Buon Lavoro.

geom. Gianni Rossi
Responsabile corsi online del Collegio Geometri e G.L. di Padova
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@corsigeometri.it
www.corsigeometri.it
www.topgeometri.it

Ciao Gianni,
è stato proprio Sergio Ivaldi l’ultima volta ad inviarmi le mappe d’impianto che mi occorrevano.
E’ stato molto gentile e disponibile, infatti gli ho già scritto una mail e sono in attesa di una sua risposta.
Grazie per la disponibilità.
Cena Davide
348/5155783
cena_davide@yahoo.it

Buongiorno Nino,
concordo con quello che dici, il problema è che inizia a diventare difficile trovare persone che siano in grado di testimoniare la presenza di fabbricati ante 42 e soprattutto che se ne prendano la briga per fabbricati che non sono di loro proprietà, quindi avere un minimo di documentazione (anche se non probante) può essere di conforto alla mia tesi.
P.S. il fabbricato è posto al limite del centro storico.

Ciao, Davide, dal punto di vista del diritto le cose non stanno come dici, perchè sia tu e sia il Comune potete evidenziare che il catasto non è probatorio . A prescindere dal fatto che non si possono trovare i testimoni, se il Comune chiede di conoscere la data della costruzione del fabbricato si distingue così: se è stato costruito in città, prima del 1942 se è in campagna prima del 1967, e se non si può determinare nè l’ una e nè l’ altra , si può dichiarare con auto certificazione, e poi sarà il comune che dovrà dimostrare che non è vero a norma dell’ art. 2697 del cc e ciò per il principio che “la sovranità appartiene al popolo” e che “il pubblico impiegato è a disposizione esclusiva della nazione” rispettivamente sanciti dagli artt. 1 e 98 della Costituzione che occupa il primo grado nella gerarchia delle fonti di diritto e l’ impiegato comunale è obbligato ad osservarli: l’ Italia è uno stato di diritto e non certo di catasto, comunque munirti della mappa catastale non guasta di certo se l’ impiegato comunale ci crede.

Ciao Nino,
partendo dal presupposto che la storia dell’urbanistica lo conosco abbastanza bene e conosco le leggi che hanno portato all’obbligo di munirsi di licenza edilizia per la realizzazione delle nuove costruzioni all’interno ed all’esterno del centro abitato, ma non ho l’arroganza di pensare di sapere tutto dicendo agli altri come devono comportarsi nello svolgimento della loro professione e che secondo me ogni professionista agisce per scienza e coscienza assumendosi le responsabilità che ne consegueno.
Sarei d’accordo con te, ma i miei clienti, che hanno acquistato il fabbricato nel 2003 non sono a conoscenza della data di fabbricazione e non se la sentono di autocertificare il falso (giustamente per il mio modo di vedere).
Visto quanto sopra esposto mi sembra chiaro che l’unica strada sia quella di reperire della documentazione (cartografia storica, aerofoto storiche, foto con data certa in pubblicazioni) che avvalori la nostra tesi e che ci permetta di regolarizzare il fabbricato.
In modo tale da non avere più problemi in futuro per eventuali interventi che si vogliano realizzare e/o eventuali compravendite.
Comunque ribadisco che rispetto l’opinione di tutti ma ognuno agisce nel modo che ritiene più giusto e se ne assume la responsabilità, quindi non c’è polemica in quanto da me scritto, ma solo la mia opinione

Ciao, Davide, ti faccio notare che sei stato tu a dire che non ti occupavi di topografie e cercavi la mappa risalente al 1942, e io mi sono limitato a dire come stavano giuridicamente le cose. L’ arroganza è un’ altra cosa, deriva dal latino rogare cioè “chiedere”, rafforzato da ar, io non ti ho chiesto nulla.