Pregeo gnss base fissa lontana convertita

Scusa, mi sono accorto che non era un corso, ma un seminario propedeutico e quindi, non so se sia disponibile.
Ma dalla pagina dei Corsi On Line, ad esempio, quello " 35 - Topografia-Catasto-Riconfinazioni - Mod. 3 - Rilievi GPS e integrati con TS" è molto pratico ed interessante.
Ovviamente parlo per la mia esperienza, prendilo come un suggerimento, solo supponendo le Tue necessità.

Ciao Igino,
ormai di corsi e seminari su questi temi ne ho tenuti talmente tanti che mi diventa perfino difficile trovarne uno specifico, come quello citato da Mirko. In ogni caso, sì, come dice lui, il corso 35 - Topografia-Catasto-Riconfinazioni - Mod. 3 - Rilievi GPS e integrati con TS è una buona base di partenza se vuoi farti le ossa sul GPS. Dopodiché, se hai passione e vuoi andare a fondo, il corso per farlo è 128 - Geodesia e Cartografia per Geometri, tenuto dai Prof. Maseroli e Surace. È proprio su quest’ultimo corso (suddiviso in tre moduli) che io ed altri colleghi abbiamo postato diversi esempi su Excel e CAD dei vari calcoli ed elaborazioni apprese dai docenti. Se mai affronterai questi argomenti, trovi tutti i link in quest’altro topic:

Esercizi ed esempi del corso Geodesia e Cartografia per Geometri

Per avere una prima infarinatura ti consiglio di guardare i video gratuiti di www.topgeometri.it che sono appunto i seminari gratuiti di cui accennava Mirko. Li trovi al menù RISORSE GRATUITE | Video gratuiti, scendi nella pagina fino al titolo Topografia dove vedi alcuni dei video della raccolta. Se poi clicchi su Guarda tutti i video su YouTube entri sull’intera playlist di YouTube nella quale puoi trovare quelli che trattano il GPS.

Ma ovviamente quanto sopra richiede molto tempo e dedizione, per cui non voglio certo darti solo quelle indicazioni che valgono semmai per una tua futura crescita professionale. Cercherò quindi di rispondere in breve al tuo quesito circa lo spostamento in locale della base GPS.

Allora, il GPS si basa su un sistema di assi cartesiani X-Y-Z con origine sul centro (di massa) della terra con l’asse Z sul polo Nord, l’asse X sull’intersezione tra l’equatore e il meridiano di Greenwich e l’asse Y a completare la terna destrorsa (in direzione Est):

La strumentazione GPS misura la baseline cioè la congiungente nello spazio (vettore 3D) tra la base GPS (P1 nell’immagine che segue) e il punto rilevato (P2). La baseline è definita dai tre delta X-Y-Z tra i due punti, cioè dalla differenza nei tre assi tra la posizione del punto e quello della base:

Questo significa che le coordinate dei punti GPS sono direttamente sommabili tra loro. Ad esempio, sempre con riferimento alla figura qui sopra, se noi vogliamo far diventare P2 la base e P1 il punto, basterà invertire il segno dei delta X-Y-Z.

Quindi, per portare la base GPS in locale, nei rilievi NRTK appoggiati alle reti di stazioni permanenti, è sufficiente ricalcolare i delta X-Y-Z rispetto al punto assunto come nuova base anziché rispetto alla base originaria. Ad esempio, guarda questo rilievo:

I delta X-Y-Z dei punti rispetto alla base 0115 sono molto elevati (13 km, 5 km, 14 km), questo perché la base è una stazione delle rete NRTK molto distante dal luogo del rilievo. Questa base 0115 ha le coordinate geocentriche (rispetto al sistema cartesiano di cui sopra) che vedi evidenziate. Ora attivo la funzione Trasferisci base VRS (è il mio software Geocat) e gli impongo di invertire tale base con il punto 100 del mio rilievo, cioè porto la base in locale. Ottengo questo risultato:

Come vedi, adesso la base è diventata il punto 100, mentre la ex base 0115 è diventato un punto rilevato. Adesso l’unico punto ad avere delta di km è la ex base 0115 (che in genere viene addirittura eliminata dal rilievo) mentre tutti gli altri punti hanno delta molto contenuti perché riferiti al punto 100 del rilievo locale.

Che calcolo è stato fatto?

Semplice: dapprima si sono calcolate le coordinate geocentriche di tutti i punti a partire da quelle della base 0115 sommando i delta riferiti ad essa, trovando così le geocentriche del punto 100. Poi si sono calcolati i delta riferiti a tale punto per differenza tra le geocentriche degli altri punti e quelle del punto 100. Esempio per la sola X del punto 200:

X geoc. 0115 = 4347718.957
+ delta X 100 =  13895.491
X geoc. 100 =  4361614.448

X geoc. 0115 = 4347718.957
+ delta X 200 =  13905.807
X geoc. 200 =  4361624.764

delta X 200-100
4361624.764 -
4361614.448 =
----------------------
     10.316

Spero che quanto sopra sia sufficientemente chiaro, altrimenti chiedimi pure.

Sì… grazie… tu sei stato molto gentile e chiaro… da parte mia cercherò di approfondire acquistando libro e corso. La cosa che però non comprendo è perché pregeo richiede di “dichiarare” la matrice di covarianza (non nulla) quando e se… si lascia la “base” a 14km… e, perché (sempre in pregeo) si possono invece inserire elementi 0 (zeri) nella matrice di covarianza se sposto la base su una stazione TS interna al triangolo fiduciale.

Ciao Igino,
i dati della matrice di varianza/covarianza esprimono il grado di affidabilità della misurazione. La regola in Pregeo è che, quando il punto è ad una distanza inferiore a 5 km dalla base GPS, questi dati si possono omettere (quindi li puoi lasciare a zero); mentre se è a distanza superiore devi inserirli.

Tutto qua, non c’è niente di particolare.

Se poi invece mi chiedi cos’è la matrice di varianza/covarianza e come si determina, allora serve l’intero corso 128 - Geodesia e Cartografia per Geometri di cui ti ho accennato sopra.

Dunque (per pregeo… ovvero mi riferisco allo schema che hai proposto qui sopra) se io sposto la base 0115 al “centro” del rilievo sul punto 100 e poi la cancello… per il pregeo non fa alcuna differenza, e posso (essendo sotto i 5KM) mettere la matrice di covarianza a valori nulli… ho capito bene?

Ciao Igino,
sì, hai capito bene, infatti molti tecnici portano la base GPS in locale proprio per evitare di dover inserire in Pregeo la matrice di varianza/covarianza. Ma questa è una motivazione del tutto secondaria (e fuorviante) perché in realtà la vera motivazione è molto più concreta e importante, anche se ignorata da molti colleghi.

Il problema è che, se hai la base GPS a distanze maggiori di 15 km, esci dal “campo topografico”, cioè l’estensione massima ammissibile per considerare la superficie terrestre come un piano anziché sferica. Superare tale distanza comporta errori significativi nel calcolo delle coordinate topografiche, come potrai leggere nel brano del mio libro Topografia per Catasto e Riconfinazioni che puoi scaricarti da questo link:

GPS - i rischi nell’utilizzo di basi permanenti.pdf

Purtroppo sono ancora tanti quelli che lasciano tranquillamente la base anche a 30 km, ignari di questo problema. Infatti, inserire in Pregeo i dati della matrice di varianza/covarianza è molto facile perché di solito i programmi di topografia importano direttamente i dati dai file scaricati dalla strumentazione e poi li inseriscono nel libretto Pregeo (quindi non è un’operazione manuale). Ma così facendo, il problema principale rimane e non è di poco conto.

Ciao Igino
voglio aggiungere solo una cosa a quello che già ti ha detto Gianni.

Se hai un rilievo con una base GNSS posta ad oltre 5 km e per uno o più punti (anche per tutti) non hai i valori delle matrici di varianza e covarianza, devi obbligatoriamente “spostare” la base su un punto diciamo baricentrico, ma l’importante è che sia ubicato entro i 5 km dal punto più estremo del tuo rilievo, e CANCELLARE la originaria base GNSS, così facendo è come se hai fatto un rilievo utilizzando una base/rover e hai posizionato la tua base gps sul punto che hai utilizzato come “nuova base”.

In realtà non sarebbe così in quanto tu per fare il tuo rilievo hai utilizzato una base permanente e non una base vera e propria, e quindi, il rilievo diciamo che è stato “artefatto”, ma ai fini catastali penso che mai nessuno ti contesterà questa “modifica” del rilievo.

Se invece tutti i punti del rilievo hanno i relativi valori delle matrici di varianza e covarianza allora il problema non si pone più in quanto la “base lontana” la lascerai sempre nel tuo libretto delle misure, ma utilizzerai un punto da te rilevato del tuo rilievo come punto “VRS” (Virtual Reference Station).

Così facendo Pregeo considera ai fini del calcolo (e quindi anche degli s.q.m. a posteriori) come se il rilievo sia stato realizzato con origine nel tuo punto VRS, mentre per la base lontana permanente (che non dovrai cancellare dal rilievo in quanto rappresenta effettivamente l’origine del tuo rilievo reale) avrai degli s.q.m. alti ma questo non ti deve preoccupare in quanto Pregeo “capisce” che trattasi di base permanente e quindi esclude questi sqm ai fini delle varie verifiche sul rilievo.

Saluti e buona giornata

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Ciao Gregorio… innanzitutto buon ONOMASTICO !!!
(anche se sono in ritardo essendo stato ieri).

E grazie dei consigli.

Buona settimana anche a te.