Ciao a tutti,
volevo inserire questo topic nella categoria “Riconfinazioni” perché di fatto ha a che fare con un confine, anche se non tra privati, ma tra due Regioni. Poi però ho pensato che il forum Riconfinazioni riguarda aspetti tecnici, mentre qui andiamo su un tema politico, quindi l’ho scritto qui sulla sezione “Dopolavoro” nella quale si può parlare di qualsiasi argomento.
È un tema che avevo toccato anche sul vecchio forum di www.riconfinazioni.it e che mi sta particolarmente a cuore.
Io vivo nella zona di confine tra Veneto e Trentino Alto Adige (alto Vicentino) e mi fa sempre più rabbia vedere come a soli 10 cm dal cartello che segnala l’ingresso in Trentino la strada diventi immediatamente perfetta (sempre riasfaltata da poco), senza buche e con tutti gli accessori in ottimo stato di manutenzione (parapetti, segnali stradali, ecc.). Mentre fino a 10 cm dall’altro lato imperversano buche e rattoppi, con i cartelli che hanno perso addirittura le lettere alfabetiche dei nomi (vedi sotto).
Anche la stampa locale continua a segnalare questa assurda discriminazione, come potete vedere dall’articolo del Giornale di Vicenza di qualche giorno fa che riporto qui sotto.
Avessero almeno la compiacenza di asfaltare qualche decina di metri anche dalla parte di qua del confine, tanto da “togliere l’occhio” al viaggiatore meno attento.
No, nenache quella accortezza hanno.
Domanda di fine estate:
Secondo voi è giusto che ci siano ancora le Regioni a Statuto Speciale?
Ringrazio fin d’ora chi vorrà rispondere. La mia risposta la sapete già.
POSINA. Automobilisti protestano per le condizioni dell’arteria che porta al passo della Borcola
Buche, crepe e segnali ko dove comincia il Veneto
Rattoppi e avvallamenti: lo stato del manto stradale e i cartelli oscurati disegnano il confine con Trento sulla provinciale Valposina
MATTEO CAROLLO
Il cartello di benvenuto è consumato, altri sono coperti dalle piante
Il confine tra una regione e l’altra? Basta guardare allo stato del manto stradale. È quanto è possibile osservare a Posina, al passo della Borcola, lungo la strada provinciale Valposina, direttrice che porta dal Veneto al Trentino Alto Adige. Dalla parte trentina, l’asfalto è liscio, privo di buche, una striscia che invita quasi alla percorrenza. Dalla parte veneta, invece, la sede stradale appare costellata di crateri, crepe, avvallamenti. È l’eterna diatriba tra le regioni a statuto speciale e quelle che invece non godono di tale status. Ma tant’è: il problema, che si nota arrivando da Rovereto sul passo della Borcola, è sotto agli occhi di chiunque, in questi giorni, si sia trovato a percorrere la provinciale per una gita in montagna, magari per sfuggire alla calura estiva e all’afa della pianura. E non solo per quanto riguarda il colpo d’occhio: è facile immaginare l’effetto delle buche e degli avvallamenti sulle sospensioni delle auto in transito. In diversi punti sono presenti dei rattoppi, che si possono notare dall’asfalto più scuro: lavori che forse hanno contribuito a peggiorare la situazione, creando ulteriori cambi di livello e scalini sulla carreggiata.Secondo la segnalazione di un cittadino, quello delle buche non rappresenta l’unico problema della provinciale. Lo stesso cartello che indica il nome della strada si presenta rovinato, con lettere mancanti. Tutta un’altra cosa, rispetto alla tabella, colorata e dal design ammiccante, che poco più in là accoglie i viaggiatori dando loro il benvenuto in Trentino Alto Adige. Scendendo poi lungo la strada, che porta ad Arsiero, si incontrano altri segnali legati all’incuria. Ad un certo punto, infatti, la vegetazione contribuisce a creare una sorta di galleria, lungo la quale, però, i cartelli sono coperti alla vista degli utenti da rami e foglie degli alberi che crescono lungo la carreggiata. Una circostanza che potrebbe comportare anche dei rischi, in quanto lungo questa strada di montagna compaiono cartelli come quello del pericolo di frane o quello che segnala una curva pericolosa: non vedere questo tipo di segnali potrebbe avere indubbiamente effetti negativi sulla sicurezza. In sostanza, urgono interventi di manutenzione, dal taglio delle piante che protendono i loro rami verso la carreggiata nascondendo i segnali, ad un’asfaltatura completa della sede stradale. Interventi per creare un biglietto da visita dignitoso per chi si appresta ad entrare in Veneto, soprattutto dopo la riapertura di una strada importante, dal punto di vista turistico.La strada provinciale era infatti stata chiusa dopo che il maltempo, alla fine di ottobre 2018, aveva reso impraticabile un tratto di 50 metri che porta al passo della Borcola. Dopo i lavori di ripristino, il traguardo della riapertura era stato tagliato poco più di un anno fa. Ma serve un altro ritocco.