Buongiorno,
sottopongo al forum un caso per il quale stiamo cercando di orientare la soluzione più corretta e meno impattante possibile, in vista di una futura assegnazione ereditaria.
Contesto:
Si tratta di un appartamento a Milano oggetto di una ristrutturazione interna avvenuta nel 1991, regolarmente autorizzata. Il progetto prevedeva la creazione di un grande ambiente unico tra soggiorno, ingresso e corridoio, mediante demolizione di due tramezzi. Tuttavia, per garantire il rispetto dei requisiti aeroilluminanti all’epoca, era stata inserita nel progetto una parete divisoria tra ingresso e soggiorno, che avrebbe limitato l’area utile da considerare per il calcolo.
Problema:
Tale parete non è mai stata realizzata. Di conseguenza, la situazione attuale non corrisponde al progetto approvato e, molto probabilmente, non rispetta i rapporti aeroilluminanti minimi secondo la normativa del tempo.
Inoltre, non è mai stato fatto l’aggiornamento catastale con la nuova distribuzione interna.
Situazione attuale:
– L’immobile è rimasto nella disponibilità familiare per 25 anni.
– Da 7 anni vi risiede un nipote che vorrebbe continuare a viverci.
– Ora, dopo il decesso della proprietaria, si vorrebbe procedere all’assegnazione dell’immobile a un erede.
– Il notaio richiede la regolarità urbanistica e catastale per poter procedere con l’atto.
Domande:
- I requisiti aeroilluminanti nel Comune di Milano (ex rapporto 1/8) sono stati nel frattempo modificati o resi più flessibili, in particolare per immobili esistenti o per interventi anteriori al 2000?
- In questa situazione, è possibile presentare una sanatoria (art. 36 o 37 DPR 380/2001) o utilizzare altri strumenti alternativi (es. attestazione di conformità in doppia conformità, tolleranze costruttive, ecc.) per regolarizzare l’immobile senza interventi edilizi?
- È ammissibile l’impiego di sistemi di ventilazione meccanica forzata per compensare la carenza di ventilazione naturale e ottenere comunque la conformità?
- Qual è il percorso tecnico-amministrativo più adatto in questi casi (SCIA in sanatoria + aggiornamento catastale, oppure altro)?
- In caso di mancata conformità, ci sono soluzioni alternative alla demolizione o al ripristino murario, che non compromettano la possibilità di assegnazione dell’immobile?
Ogni consiglio, anche sulla prassi attuale del Comune di Milano o su casi simili affrontati, sarà davvero utile per trovare una soluzione che tuteli la regolarità dell’atto e al tempo stesso preservi l’assetto abitativo attuale.
Grazie a tutti per l’attenzione.