Richiesta di Conversione Categoria Catastale da C1 a C3

Buongiorno a tutti, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un problema relativo alla categoria catastale di un mio locale. Attualmente, il locale è classificato come C/1, ma vorrei convertirlo in C/3 per poterlo affittare a una sartoria specializzata in confezioni tessili o a un laboratorio fotografico che sviluppa, stampa e confeziona album per fotografi. Entrambe le attività rientrano a tutti gli effetti nella definizione di laboratori.

Il geometra incaricato della pratica mi ha informato che il comune in cui risiedo ha vietato la categoria C/3 nella mia zona specifica. Tuttavia, il mio locale si trova in un cortile privato di un viale senza uscita e non su un corso principale. Inoltre, prima di essere trasformato in C/1, era un laboratorio di quadri e cornici. Ho trovato un vecchio documento del Comune risalente al 1994 che certifica l’uso urbanistico come laboratorio, ma una visura catastale storica non riporta la categoria C/3, bensì solo C/6 o l’attuale C/1.

Vorrei sapere se esistono possibilità per ottenere la categoria C/3 per il mio locale. Inoltre, qualora mantenessi la categoria C/1, le attività interessate all’affitto del mio locale incontrerebbero impedimenti contrattuali o sarebbero soggette a maggiori imposte per le loro attività? Pagherei più tasse e IMU, ma sarebbe comunque preferibile rispetto a lasciare il locale vuoto.

Vi ringrazio anticipatamente per il vostro prezioso aiuto.

Ciao, Salvatore,
l’ art. 832 c.c. testualmente riporta: Il proprietario ha il diritto di disporre e di godere delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’ osservanza dell’ ordinamento giuridico, quindi vuol dire che il comune, quale ente amministrativo, si deve fare gli affari suoi; ne consegue che ha l’ obbligo spiegarti perchè ha vietato le categorie C3. Cordialità.

Sembra che il divieto abbia motivi urbanistici.
Semplicemente lo strumento urbanistico non prevede tali attività nella zona omogenea in cui l’edificio rientra.
Il tecnico cos’altro dice?

PS: il codice civile non centra nulla

Ciao,

grazie per la risposta.
Anche se l’art. 832 c.c. sancisce che il proprietario ha il diritto di disporre e godere delle cose in modo pieno ed esclusivo entro i limiti dell’ordinamento giuridico, mi chiedo come si concilia questa disposizione con il piano regolatore del Comune, che esplicitamente vieta le categorie C/3 nella mia zona. Ad esempio, è stato vietato a un barbiere che aveva acquistato un locale di operare come C/3 perché situato sul corso principale. Ma mi chiedo, un barbiere potrebbe mai aprire la sua attività in una zona limitrofa?

Grazie per la risposta.
Esatto, questo è il problema!
Il tecnico dice che non abbiamo molte possibilità ma non potrei richiedere di far ritornare il locale come nel 1994 quando il Comune rilascio il certificato che allego?

Dipende se dal 1994 ad oggi ci sono state varianti allo strumento urbano che appunto vietano la C3 in quella determinata zona omogenea.

Se la zona in questione è il nucleo storico del comune, contesti di divieti del genere non sono cero rari ma consueti

È una motivazione o non motivazione generica.
Non ti da il motivo preciso

Ciao a tutti,
l’ accatastamento nella categoria C3 ha natura fiscale, ma ciò non significa che il proprietario vi debba svolgere obbligatoriamente un’ attività artigianale che comporta l’ autorizzazione al comune a seguito di domanda, può anche non utilizzarlo tale scopo.

Salve a tutti. Anche se il locale rimane in classe C1, posso comunque stipulare un contratto di locazione per utilizzarlo come laboratorio? Questo implicherà maggiori tasse per il proprietario dell’immobile, mentre per l’affittuario non ci sarà alcun impatto?
Vero che sono laboratori ma i due interessati alla struttura uno produce articoli sartoriali ma fa anche confezioni tessili per la vendita (ad aziende) mentre l’altro stampa foto e crea album sia per aziende che privati.
Grazie mille

Il catasto non centra nulla.
È un cambio di destinazione d’uso che implica

  • pratica edilizia per cambio
    Pratica edilizia che si potrà fare SOLO se lo strumento urbanistico ne consente il cambio.

Da quello che scrivi sembra che tu non sia un tecnico. È cosi ?

Le imposte si pagheranno in base alla rendita catastale attuale c1 …se rimane c1.
Per le attività, dipende da se queste richiedono permessi preliminari per essere esercitate.
Se per quelle attività, per esercitarle, si richiede una categoria c3 ?

Esatto era giusto per avere dei pareri ed acquisire maggiori informazioni.
Grazie mille

Può darsi che non abbia capito bene l’ argomento e le odierne tecniche catastali che ai miei tempi non si studiavano, sono stato impiegato comunale nell’ area tecnica in qualità di geometra diplomato nel 1963 all’ istituto tecnico di Agrigento. La destinazione d’ uso produce solo effetti fiscali, ma Salvatore non ha detto se lo vuole utilizzare lui o darlo in affitto.

Il comune ha spiegato in base a quale potere o regolamento comunale vieta la categoria C3 tenuto conto che proviene dalla legge istituita per il catasto dei fabbricati per la quale è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare?

Io sono il proprietario dell’immobile C1 e lo vorrei dare in affitto a categorie appartenenti al C3

Capisco, ma è il comune che deve spiegarti in base a quale legge vieta la destinazione d’ uso C3.

È giusto che il comune ne motivi.

Ma jn questo caso sarebbe superfluo perchè se l’edificio rientra in una zona urbanistica omogenea in cui è espressamente vietata la c3… non vi è il bisogno ne di chiedere ne tantomeno presentare pratica edilizia per un cambio di destinazione d’uso .

Ossia il motivo è noto