Buonasera, non sono riuscito a scrivere per esteso il testo del mio quesito quindi lo lascio in allegato nelle immagini. Grazie e buonasera. Domenico.
Per migliore comprensione del testo (caratteri tutti maiuscoli)
con uno dei tanti software OCR disponibili nella rete internet
ho recuperato praticamente tutte le parole
Dove possibile inserito segni di punteggiatura
e corretto minori errori di battitura
Message: egregio Dott. Rossi
la contatto per dei chiarimenti circa una verifica di confine agrario sita nel comune di Calvi (BN).
Con giudizio passato in giudicato il sottoscritto veniva condannato a restituire una parte di aia e terreno ai vicini confinanti per averla occupata con una superficie totale di 14 mq.
Più della metà del confine è costituito da fabbricati di parte attorea per una lunghezza di metri lineari 18 circa.
Tali fabbricati sono lungo il confine ed il CTU non è stato in grado di fornire la data di costruzione e dell’ubicazione ma dagli atti di donazione risale al 1943.
Il confine è lungo oltre 450 metri ma i vicini ne chiedono solo una parte.
Nell’esecuzione di apposizione termini la linea di confine parziale non coincide con la restante parte, non è allineata.
Il mio Tecnico dice che la linea spezzata non potrà mai coincidere con la restante parte.
Mi sembra strano!
I fabbricati del vicino sono stati riportati in mappa in posizione diversa da quella reale, cioè anziché essere lungo il confine, il proprietario li ha posizionati a quattro metri dal confine.
Osservazioni fatte al CTU ma risposto che ai fini del rilievo non è cosa importante.
Ma il CTU essendo un pubblico ufficiale doveva riferirlo al Catasto?
In questi casi di chi sono le responsabilità?
È ovvio che sono stati riportati appositamente in modo errato, facendo credere che dietro i fabbricati vi sia camminamento.
La linea spezzata come dice il tecnico davvero non può coincidere?
A dire di un altro tecnico la linea spezzata deve coincidere proprio per attestare la precisione del rilievo.
Può darmi qualche suggerimento in materia, visto che i termini ancora non li abbiamo apposti?
La ringrazio sin d’ora
Domenico
Salve, non riesco a trovare la risposta sul forum, è un problema mio o non c’è proprio stato un riscontro? Grazie e buona giornata.
Come intermediario ho trascritto il testo
e facilitare lettura per chi sarà in grado di rispodere
Purtroppo il quesito non è chiaro, e soprattutto scritto malissimo tutto in maiuscolo e sotto forma di immagine, e solo grazie ad alberto cannao il quesito è divenuto almeno leggibile.
La mancanza di una planimetria, fosse anche uno schizzo, non aiuta a capire bene il problema postato.
Donazione del 1943 e a cosa serve conoscere ulteriormente la data di costruzione di detti fabbricati? Io ritengo a nulla, ai fini di una riconfinazione.
Se la restante parte di linea di confine NON E’ STATA RICONFINATA come fai a dire che la porzione RICONFINATA non è allineata?
Occorre riconfinare l’intero confine, a tuo dire lungo 450 metri, solo dopo si potrà dire se le “due porzioni” sono allineate oppure no.
Scusa la franchezza, ma a te cosa importa se i fabbricati del vicino sono stati posizionati in malo modo?
Ti puoi lamentare (è un tuo diritto) se non rispettano la distanza legale minima dal confine (e questo lo dovevi dire quando sono stati costruiti i fabbricati, o almeno entro determinati limiti temporali che non sto qui a scrivere) ma certamente non ti puoi lamentare oggi che il mero posizionamento in mappa per scopi fiscali di uno o più fabbricati sia totalmente o parzialmente errato.
Questo è un problema - se problema lo si può definire- del tuo vicino, certamento non tuo dato che la linea di confine “catastale” NON HA SUBITO alcuna variazione (d’altronde non avrebbe potuto subire nessuna variazione sulla base di un semplice accatastamento).
Nelle operazioni di ricostruzione delle linee catastali ci si basa sulla mappa di impianto (se il confine è di impianto) e sui successivi atti di aggiornamento (frazionamenti catastali) che hanno generato la particella da riconfinare e non certamente dalla mera mappa(ina) catastale peggio ancora se fai riferimento all’attuale mappa wegis di visura.
Certamente il tipo mappale redatto dal professionista incaricato dal tuo vicino non ha generato alcuna particella ubicata lungo il tuo confine in quanto ha proceduto all’inserimento in mappa solo del/i fabbricato/i oggetto di accatastamento.
Il CTU ti ha risposto correttamente.
E cosa dovrebbe fare il catasto?
Al massimo potrà andare a collaudare le MISURE prese dal tecnico che ha fatto l’accatastamento per verificare se il tipo mappale sia stato fatto “a tavolino”, ma a te cosa cambierebbe? Le distanze del confine certamente non si prendono dal nuovo/i fabbricati inseriti in mappa a seguito di accatastamento.
Di quali responsabilità parli?
Da quanto ti ho scritto sopra, tu puoi solo procedere ad una riconfinazione ai sensi dell’art. 950 cc e se non ci sono altri elementi utili in loco dovrai utilizzare le mappe catastali partendo da quelle di impianto e, a seguire, con la ricostruzione di vari tipi di frazionamento che HANNO INTERESSATO le particelle tue e del confinante lasciando perdere la posizione dei fabbricati recentemente inseriti in mappa anche se tale inserimento risulti palesemente errato.
Allora ti domando: se il confine è spostato ad esempio di 10 metri rispetto alla mappa catastale vuol dire che il rilievo è sbagliato (secondo l’opizione di questo “altro tecnico”), mentre se è spostato di 10 centimetri il rilievo è preciso… assolutamente NO.
La precisione di un rilievo topografico prescinde dalla concordanza o discordanza con il confine reale. Se i confini sono spostati per qualsivoglia ragione non vuol dire che il tecnico riconfinatore ha sbagliato e che il suo rilievo sia errato.
La precisione di un rilevo si determina utilizzando la legge di propagazione degli errori (legge di Gauss).
La precisione di una riconfinazione si basa invece sul metodo che viene utilizato dal tecnico riconfinatore e “ANCHE” dalla precisione del rilievo.
Un metodo errato, abbinato ad un rilievo “super preciso” potrà portare anche ad errori notevoli, mentre un rilievo “meno preciso” con utilizzo di un metodo corretto, potrà portare ad una riconfinazione con risultati molto più precisi.
Saluti.