Riconfinazione con cippi esistenti

Buongiorno chiedo un chiarimento operativo a chi più esperto di me.
Nel caso sto’ eseguendo il riconfinamento di una dividente che deriva dalla mappa d’impianto.
Ho eseguito il rilievo appoggiandomi ai fabbricati d’impianto e rilevato n°7 cippi/termini comunali limitrofi all’oggetto del rilievo ma di cui solo uno rappresenta un vertice interessato al riconfinamento.

La mia domanda operando inizialmente con corrmap oltre agli spigoli di fabbricati rilevati è corretto:

  1. indicare anche tutti e 7 i cippi/termini come punti di inquadramento andando poi eventualmente ad eliminarne qualcuno con Geocat,
  2. indicare come punto di inquadramento solo il cippo che rappresenta il vertice interessato al riconfinamento ed eventualmente eliminarlo nel caso si discostasse eccessivamente
  3. non utilizzare nessun cippo/termine come punto di inquadramento ma utilizzare solo i vertici dei fabbricati e utilizzare i cippi esclusivamente al fine di una verifica. Andando nel caso a confermate il vertice che rappresenta l’oggetto del rilievo nel caso questo non si discostasse eccessivamente

Grazie

Ciao, Eddye.
per alluvionale giurisprudenza, non esiste una norma che imponga di ricercare quali furono i punti di riferimento per la misurazione agraria presi a suo tempo dai tecnici del catasto e nemmeno esiste altra norma che imponga quali strumenti usare se non si tratta di operazione catastale. Il buon senso suggerisce di chiamare i due proprietari, spiegare loro i motivi, e farli decidere se vanno bene i punti di riferimento di cui parli, e quindi picchetti sul terreno il confine delineato dalla mappa di impianto. Se invece si tratta di operazione giudiziaria dipende dalle prove che porta in giudizio ciascuna delle parti come spiega l’ art. 950 c.c… e dalla decisione del magistrato. Cordialità

Ciao Eddy,
interessante questo tuo caso … sarebbe da presentarlo ad un corso.
Naturalmente non è mai facile rispondere senza avere ben presenti tutti gli elementi in gioco, però ci provo sulla base della tua descrizione.
Naturalmente i fabbricati hanno una valenza maggiore dei cippi/termini perché è meno facile che si siano (o siano stati) spostati nel tempo. Tuttavia, come dico sempre, l’attendibilità di un punto di inquadramento, sia esso uno spigolo di fabbricato che un termine, te la dà soltanto lo scarto calcolato dalla rototraslazione ai minimi quadrati. Se lo scarto e buono, il punto è attendibile, se lo scarto è eccessivo, il punto è inattendibile.
Piuttosto, prima ancora di calcolare gli scarti vale un altro concetto, e cioè capire quali tra i punti di inquadramento rilevati hanno più “affinità con il confine”.

Cosa significa affinità con il confine?

Significa capire se il punto di inquadramento:

  1. è stato inserito in mappa contestualmente al confine (cosa quasi scontata per la mappa d’impianto);
  2. è vicino al confine, nel senso che verosimilmente durante il rilievo d’impianto è stato rilevato dalla stessa stazione o quanto meno dalla stessa poligonale;
  3. è sullo stesso foglio del confine o su un altro foglio.

Queste caratteristiche permettono di attribuire un peso diverso ai punti di inquadramento. Ti riporto qui sotto il brano del mio libro Topografia per Catasto e Riconfinazioni nel quale ne parlo, seguendo i principi coniati a suo tempo da Pier Domenico Tani, maestro di questa materia.

Pesi_punti_di_appoggio.pdf

Nel caso che hai descritto, ad esempio, il cippo che dici essere un vertice stesso del confine da ricostruire, ha un peso altissimo e, anzi, se le parti lo riconoscono quale punto effettivo del confine, non dovresti nemmeno considerarlo come un semplice punto di inquadramento ma come un vero e proprio “vincolo”, cioè un punto che non può essere mosso nemmeno di 1 mm. In tal caso, dovresti adottare la variante Vincolata della rototraslazione ai minimi quadrati, la trovi descritta in quest’altro brano del libro Tecniche di riconfinazione:

Rototraslazione_Vincolata.pdf

Se invece la parti non concordano sul fatto che tale termine costituisca il confine, allora la cosa si complica perché in tal caso devi tornare a valutarne l’attendibilità. Sempre sul libro Topografia per Catasto e Riconfinazioni (capitolo Il rispetto della congruità locale della mappa a pag. 876), ad esempio, abbiamo trattato un caso in cui un fabbricato d’impianto era molto vicino al confine, quindi con grande “affinità”, ma risultava avere uno scarto di ben 2 metri rispetto agli altri punti di inquadramento.

A questo punto tu mi dirai:

Ok, ma io adesso da che parte devo iniziare?

Fossi in te farei così:

  • Sottoporrei a rototraslazione ai minimi quadrati tutti i punti di inquadramento, sia i fabbricati che i termini, in modo da escludere quelli palesemente inattendibili, esempio fabbricati modificati nel tempo, termini che in realtà non sono d’impianto ma posti in opera successivamente, termini che sono stati spostati nottetempo, ecc.

  • Fatta questa prima disamina, se ti rimangono sufficienti fabbricati e termini, proverei a considerare separatamente gli uni e gli altri in modo da capire se hai risultati diversi sul confine e di quanto.

A valle di queste verifiche potrai fare le valutazione opportune. Se posterai qui le risultanze, mi farà piacere darti il mio parere, invito che estendo anche ai colleghi del forum esperti in materia.

Grazie mille ci lavoro e vedo di condividere i risultati

Ciao Gianni,
ho provato a risolvere la riconfinazione in questo modo:

  1. Ho inserito su corrmap tutti i punti di inquadramento fabbricati + cippi
  2. Ho eliminato su geocat gli spigoli dei fabbricato verso ovest su altro foglio perchè mi portavano la variazione di scala a circa 0,90 cm (anche se a Vicenza non è male) e ho prediletto un poligono all’interno del foglio e più vicino all’oggetto del rilievo che mi porta una variazione di scala di 0,031 cm. Ho mantenuto anche il punto 1010 anche se un po’ fuori tolleranza perchè rappresenta un cippo oggetto del riconfinamento che trova riscontro da entrambi i confinanti.
  3. Ho eliminato gli spigoli dei fabbricati verso est altro foglio perchè di un Comune con diversa origine e ho considerato verso ovest come punti del poligono i termini comunali rilevati (ho visto che nel forum hai già risposto in merito ma non sono più scaricabile i file della corretta procedura in caso mi trovassi ancora in questa situazione)
    Ho provato ad esportare il file XY della soluzione parametrica per poterla successivamente sovrapporre alla trilaterale ma il programma non me lo consente (il file non si scarica)
  4. Ho eseguito la trilaterale ed eliminato alcuni punti con la baricentrica
  5. Non avendo il file XY della parametrica ho eseguito la sovrapposizione tra parametrica e trilaterale manualmente sul cad appoggiandomi ai punti di inquadramento.

Allego risultato a cad delle discordanze riscontrate tra le due elaborazioni.

Avrei piacere di un tuo parere, ed eventualmente di qualche altro collega esperto in materia
Grazie




Ciao Eddy,
anche se le hai descritte bene, faccio fatica a capire esattamente le operazioni che hai svolto, quindi non riesco a darti un parere. Sicuramente sbagli l’export dalla Parametrica per eseguire la Trilaterale perché il comando non è quello solito per esportare il file XY, ma è il comando Esporta punti .XY2 che trovi in questa sezione della guida (che si apre cliccando l’icona image)

Se vuoi possiamo fissare un webinar così mi fai vedere in dettaglio il tutto. Oppure, se preferisci, vieni qui da me a Bassano. Chiamami al numero di cellulare che trovi in calce così ci mettiamo d’accordo.

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@topgeometri.it
www.topgeometri.it
www.corsigeometri.it