Rideterminazione dei confini tra due comuni

Salve, da anni io e i miei colleghi storici siamo alle prese con l’infinita questione della rettifica dei confini tra il nostro comune (Avetrana) e quello contermine (Manduria). L’area in questione è quella relativa alle attigue marine (Specchiarica - Columena - Saline): Avetrana infatti è l’unico comune tra le province di BR - LE - TA che pur distando solo 5 km dal litorale è privo di sbocco al mare. Manduria invece che ne dista circa 12 possiede circa 18 km di costa. Tale situazione è cristallizzata dalle IGM 1874 e 1947. Ricerche storico-documentarie hanno invece evidenziato l’antica appartenenza di quelle località ad Avetrana: dal XVI secolo a buona parte del XIX i documenti si muovono in unica direzione cioè Avetrana. Si tratta di Aree demaniali che acquistate da privati, famiglia Schiavoni,
sono state di poi accatastate al comune di Manduria e trascritte a matita nei registri catastali. Ci chiediamo: come è possibile far valere i diritti del nostro comune?

Ciao Luigi,
qui nel Veneto abbiamo vissuto una vicenda analoga, tuttora in ballo. Anzi, si tratta di una questione ancora più importante dato che riguarda il confine tra le due Regioni, Veneto e Trentino Alto Adige, sul massiccio della Marmolada (Dolomiti), confine che determina notevoli interessi turistici per via degli impianti sciistici.
Anche qui esistono documenti storici inconfutabili circa l’originaria posizione del confine. Infatti fino al 1918 questo confine era addirittura il confine di stato fra Impero asburgico e Regno d’Italia, grazie a un accordo firmato fra i due stati nel 1911. Poi, dopo la prima guerra mondiale, il confine stesso divenne quello provinciale tra la provincia di Belluno e quella di Trento, confermato a livello giuridico nel 1982 da un decreto presidenziale dell’allora Presidente Sandro Pertini.
Dopodiché, nel 2002, i presidenti delle due Regioni confinanti, Giancarlo Galan per il Veneto e Lorenzo Dellai per la provincia autonoma di Trento, ritoccarono il confine, facendolo passare sul ghiacciaio.
Infine, nel Luglio 2018 l’Agenzia delle Entrate, con atto unilaterale, lo ha rimodificato riportandolo al 1982, quindi al vecchio confine di stato fra Austria e Regno d’Italia.
Naturalmente questa azione dell’Agenzia delle Entrate non è stata accettata dalla Regione Veneto che ha attivato un’istanza presso il governo per ripristinare l’accordo tra gli Enti Territoriali del 2002. Secondo il Veneto, infatti, il confine va rideterminato sulla base di uno storico accordo fra la Serenissima Repubblica di Venezia e l’Arcivescovado di Bressanone.
Da allora (2018) la questione è ancora in ballo.
Come vedi, quindi, quando si tratta di confini amministrativi tra Enti Territoriali, la questione diventa politica e, come evidenzia la vicenda che ho descritto, sembra non esserci una chiara definizione giuridica su quale istituzione abbia il potere decisionale finale.
Credo quindi che, nella vostra situazione, il Comune che ha interesse a modificare i confini (avendone fondate motivazioni storico-documentali) dovrà attivarsi con una precisa istanza presso gli Enti amministrativi superiori: Regione e Governo.