Scarti in rilievo-rilievo

Buonasera, un saluto a tutti.
Dal libretto di un TF del 1999 ho individuato i 3 PF ed altri 3 punti di inquadramento.
Dopo aver fatto il rilievo, con la rototr. rigida ai minimi quadrati estesa a tutti e 6 i punti precedenti, senza variazione di scala, ho trovato vettori di scarto di 3-10-14-15-19-35 cm (media 16). Di questi però solo l’ultimo ha scarti nelle singole direzioni >15 cm.
Il primo istinto è stato quello di eliminare l’ultimo punto e ripetere i calcoli con gli altri ed in effetti così gli scarti calerebbero a 1-3-5-7-14 cm (media 6).
Il dubbio però è se sia corretto scartare un punto del TF originario, in parte per il fatto che si tratterebbe di un PF (PF06), ma in particolare per il fatto che senza quello avrei i restanti punti quasi allineati su un segmento, come se utilizzassi due soli punti, visto che i 3 aggiuntivi di inquadramento sono molto vicini agli altri PF. Il segmento verde è il confine da ricostruire ed oltretutto la discussione riguarda soli 20 cm, cioè se il muretto da 20 cm è tutto di A o tutto di B.


Quanto può essere attendibile la ricostruzione nelle due ipotesi (6 o 5 punti) ?
Grazie in anticipo per qualsiasi contributo.
marco

Ciao Marco,
in riferimento al tuo quesito, io innanzi tutto analizzerei quale scarto ottieni utilizzando tutti i PF ed i tre punti di appoggio e poi quale scarto con soli due PF e i tre punti di appoggio.
Se lo scarto è contenuto e poco rilevante potresti optare per la soluzione completa, quella che ti espone meno in caso di contraddittorio ad eventuali problemi o contestazioni con i colleghi.
Se lo scarto fosse invece rilevante, io procederei per logica a verificare il perchè, tenendo conto che il rilievo era del 1999 e quindi probabilmente eseguito co TS (scarti dovuti a spostamento di stazione, ad eventuale non msurazione diretta del punto, a ricostruzione ecc) e poi prenderei una una decisione, tenendo conto che nella ricostruzione di rilievi i PF non devono per forza avere priorità, anzi la priorità dovrebbe essere accordata ai punti vicini possibilmente rilevati da unica stazione.
Un saluto

… ci sono certi PF che variano la loro posizione a seconda dell’altezza alla quale sono stati rilevati.

Infatti alcuni di essi sono attestati su spigoli di fabbricati che non sono verticali, ma inclinati, e quello scarto potrebbe esserne una conseguenza.

Dipende dal “canneggiatore” che, con l’avvento della tecnologia, é molto meglio sia svolto direttamente dal “caposquadra” geometra titolare che ne conosce tutte le casistiche.

Innanzitutto grazie dei pareri.
Gli scarti con tutti e 6 sono quelli indicati nel primo post (da 3 a 35 cm). Il max è sul PF06. Eliminandolo gli scarti rientrano tutti in tolleranza (da 1 a 14 cm) ma i 5 punti restanti (vedi figura) sembrano quasi allineati e non sono tanto vicino al confine (350 m). C’è da dire però che passando da 6 a 5 punti la posizione del confine alla fine traslerebbe parallela di meno di 2 cm.
Una controparte non contesta il metodo ma è evidente che punta ad insinuare il dubbio che le tolleranze non permettono di definire con sicurezza su quale faccia del muro fosse il confine in quanto usa gli scarti eccessivi per screditare la validità del TF del 99.
In realtà provando una decina di combinazioni con 3-4-5-6 punti il confine viene sempre dalla stessa parte con spostamenti di 5-6 cm, ma sempre dallo stesso lato.
Un saluto

Ciao Marco,
provo a dirti come la vedo io sui tuoi passaggi sotto riportati.

Per il fatto che il punto scartato sia un PF (parte evidenziata in verde) ti ha già risposto Sergio. In una ricostruzione di confine rilievo-rilievo i PF non hanno alcun peso aggiuntivo rispetto agli altri punti omologhi, valgono soltanto in quanto punti di aggancio, come tutti gli altri. Quindi questa tua preoccupazione non ha alcun motivo di esserci.

Per quanto riguarda invece la configurazione allineata che si genera eliminando il PF06 (parte evidenziata in rosa), non è detto che questa dia di per sé debolezza alla ricostruzione. Infatti nel tuo caso a mio avviso non la dà. Devi tenere presente, infatti, che non è la disposizione allineata dei punti di inquadramento a indebolire la ricostruzione, ma il fatto che il confine non sia inglobato nel poligono di inquadramento. Nel tuo caso, eliminando il PF06, il confine in effetti esce dal poligono, essendo quest’ultimo molto schiacciato. Tuttavia il rapporto di extra-polazione ammesso in letteratura tecnica si ha quando la distanza massima del confine dal poligono è inferiore a 1/3 della diagonale massima del poligono stesso. E, come vedi dall’immagine che segue, nel tuo caso sei ampiamente entro tale limite e, anzi, il fatto che il confine sia giusto sulla mezzeria è un’ulteriore garanzia.

Da dove hai stabilito che 14 cm siano in tolleranza? Se stessimo operando sulla mappa, sì, ma tra due rilievi non lo sono affatto. Uno scarto di 14 cm sullo stesso punto significa che uno dei due rilevatori ha operato con negligenza (ovviamente è sicuro che sia stato il tecnico del TF 1999). Quindi, considerando quanto detto sopra, se riesci ad ottenere un poligono di inquadramento simile a quello sopra, ma tenendo solo i punti con scarto più basso, fai un lavoro più preciso.

Questa non la capisco.
Voglio dire: dovete ricostruirlo o no il confine?
Se lo dovete ricostruire, non puoi far altro che adottare la soluzione più precisa, punto!
Altrimenti il tuo tecnico di controparte cosa sostiene? Che siccome c’è della tolleranza, allora ha ragione lui?
Se ritiene di aver ragione lui, deve dimostrarlo anche lui, come stai cercando di fare tu.
Non esiste che una delle due parti si esoneri dal dimostrare la sua tesi adducendo alle “tolleranze”.

Ciao, ti ringrazio doppiamente (anche perché è domenica sera…)
La tolleranza entro i 15 cm l’avevo presa da questa tabella

Oggi ho provato a togliere anche il punto 118, tanto la sagoma del poligono di inquadramento non cambia, ed ho ottenuto scarti di 2-2-2-3 cm. Quindi direi che dovrei esserci.
Per la controparte siccome gli mancano 20 cm per avere la casa a 5 metri punta sul fatto che il muro l’ha costruito a sue spese 15 anni fa e, sollevando il dubbio spera di farsi riconoscere lo spessore mancante. Io ho obiettato che aver pagato il muro non significa averlo fatto nel posto giusto.
Avevo anche proposto che si facesse vendere i 10 mq di terreno per sistemare bonariamente, ma uno non vuole pagare niente, l’altro lo vorrebbe vendere come se fosse un monolocale…

Se posso vorrei approfittare della vostra competenza ancora per un punto.
Ho calcolato tutte le distanze reciproche tra i punti che formano il poligono di inquadramento, la prima volta con i dati del TF e la seconda con quelli del mio rilievo. Ho indicato come “errore di posizionamento” il valore assoluto massimo delle corrispondenti differenze. Vi sembra corretto?
Grazie in anticipo.

Ho la ferma convinzione che l’ultimo paragrafo del post precedente sia una emerita stupidaggine.
L’errore di posizionamento dovrebbe essere quello dato dallo scarto ottenuto sui “punti” (non sulle distanze) con la rototralsazione ai min.quadr.

Ciao Marco,
beh, ti sei risposto da solo … :slightly_smiling_face:
Sì, le distanze reciproche tra i punti di inquadramento c’entrano come i cavoli a merenda. Quello che contano sono sempre e soltanto gli scarti sui punti di aggancio tra il tuo rilievo e quello del TF. Ma su questo ti vedevo già ferrato, quindi non capisco questo tuo fuori-pista. :slightly_smiling_face:

Per curiosità, mi dici dove l’hai trovata quella che indica i 15 cm la tolleranza tra due rilievi che osservano gli stessi punti?

La tabella mi era stata indicata dal tecnico di parte, l’ho cercata un po’ perché non la conoscevo e l’ho trovata qui sul sito studio ing loiaconi \ catasto \ riconfinazioni.
Ma continuo a non sapere da dove arriva. :confused:
P.S. complimenti per oggi pomeriggio