Tracciamento in coordinate locali con sistema base-rover

Ipotizzo un rilievo della zona di nostro interesse con un sistema Gps “Base + Rover”.
Dopo l’esportazione dei punti rilevati in campagna ( in coordinate geografiche wgs84) nel software d’ufficio, si procede a trasportare tutti i punti rilevati in un sistema di riferimento “locale” avente origine nel punto ove si è stata posizionata la base (quindi la base avrà coordinate locali 0,00, 0,00, 0,00).

Fatto ciò ipotizzo di inserire, graficamente sul cad del software d’ufficio, ulteriori punti al rilievo ovvero quei punti da dover, poi, picchettare in campagna.

Esportati tutti i punti (sia quelli rilevati in sito, sia quelli disegnati in cad) sul controller (nel mio caso nel formato RW5) si ritorna in campagna per il picchettamento dei punti disegnati in cad.

  1. Fermo restando la necessità di procedere con una “calibrazione” su punti omologhi, posizionando la BASE nel medesimo punto ove era stata precedentemente posizionata in fase di rilievo, questa volta, andranno indicate per essa le coordinate 0,00, 0,00 o bisognerà lasciare che legga le coordinate WGS 84 ?

  2. Se, invece di trasportare il rilievo da coordinate geografiche a coordinate locali, si fosse lasciato il tutto in coordinate geografiche, e si fosse quindi proceduto soltanto ad inserire graficamente i punti da picchettare in tale sistema di riferimento, ritornando in campagna per il tracciamento, sarebbe bastato dare alla BASE le medesime coordinate wgs84 assunte nel primo rilievo e quindi procedere, senza calibrazione, direttamente al picchettamento ?

Infine, se pur fuori tema, rispetto al titolo, chiedo gentilmente se tale sistema per creare una batteria esterna per la BASE sia valido: batteria di automobile a cui, con dei morsetti, andare ad un “inverter di potenza”, e quindi alimentare l’antenna gps collegandosi con il carica batteria dell’antenna gps direttamente all’uscita dell’inverter.

Saluti

Ciao David,
Ormai tutti i software ti permetto in fase di rilievo di creare un sistema locale sul primo punto quindi anche il tuo lo fa guardaci bene…
In questo modo leggi poi le coordinate dei punti che ti servono a posteriori e le inserisci nel controller senza caricare milioni di file se devi tracciare 10 punti e una volta che lo rimpiazzi o sul primo punto o su un altro punto noto nel rilievo basta che gli dici che sei su quel punto e sei aposto. Rifai la calibrazione se vuoi prima di tracciare per un controllo accurato.
Quello della batteria della macchina mi piace poco in quanto e un sistema da “tornitore” perdonami… più che da tecnico quindi ti consiglio se non vuoi bruciare la scheda per sbalzo di tensione di comprare una batteria dedicata con apposito cavo e non speculare su cose che ne possono compromettere la funzionalita’ del sistema che non è mai in garanzia ricorda per operazioni azzardate di questo tipo.
Ciao

ciao Corrado, da quanto mi sembra di capire dal tuo messaggio, suggerisci, gia’ in fase di rilievo di impostare un sistema locale con la base sull’origine 0,00 0,00 e quindi di poter poi tornare in sito con i punti da tracciare riferiti al medesimo sistema locale. Il tutto anche senza propedeutica calibrazione in quanto una volta fissata l’origine del rilievo in un punto l’orientamento del sistema viene mantenuto sempre lo stesso dal gps. Anzi, volendo potrei anche piazzare la base su un altro punto precedentemente rilevato e procedere con il tracciamento.
Per quanto concerne l’altro quesito, della batteria integrativa, voglio da un lato precisare che le batterie interne sono fuori produzione, e quindi come alternativa mi era stata suggerita tale possibilita’ che non e’ certo un tentativo di speculare, ma una ipotesi in mancanza di alternative. Per tale motivo ho posto il quesito, e ti sono grato per avermi fatto notare che non e’ una buona idea. Se puoi gentilmente indicarmi una valida soluzione per tale problematica te ne sarei grato. Kit di batterie esterne non ne ho trovate sul web per il mio modello. Grazie

Ciao! Ok la prima.fase hai detto corretto e come faccio io. Per la batteria ti consiglio di rivolgerti al tuo rivenditore di zona prima di tutto se non dovessi trovare il prodotto giusto senti da Andrea cappelletti instrumetrix di tortona vedrai che lui ti aiuta. E fai la cosa.giusta perché le schede saltano solo a guardarle con sbalzi di tensione credimi!
Ciao

ovviamente in tal caso, al momento dell’inserimento dei nuovi punti da dover tracciare, non bisogna effettuare alcuna rotazione di sorta al rilievo, altrimenti n quel caso, come ad esempio in una rotazione per riconfinazione volta a riportare il rilievo da un sistema fittizio locale ad un sistema cartografico catastale, sarebbe necessaria ed indispensabile procedere , prima del tracciamento,alla calibrazione… dico bene ?

Ciao David,
riprendo qui per maggior chiarezza questi tuoi due passaggi:

Sì, dici bene.
Se hai il mio software Geocat, i punti da tracciare ti vengono già forniti in coordinate locali del rilievo (colonne E/N loc. nell’immagine che segue) quindi in campagna non devi eseguire la calibrazione:

Lo stesso se usi le geografiche (colonne Longit/Latit). Tieni presente che, se si tratta di un confine desunto dalla mappa, queste coordinate (locali o geografiche) corrispondono a quelle cartografiche (colonne E/N mappa) ma variate di scala per adattare la mappa alla realtà dei luoghi (**E/N scal.*).

Grazie Gianni.
Persiste un dubbio, perdonami.
Mettiamo il caso che stiamo trattando un riconfinamento di una linea di impianto. Eseguiamo il nostro rilievo (base+rover) impostando, per nostra comodità, un sistema locale con origine 0,00/0,00 nel punto dove stazioniamo la base.
In ufficio elaboreremo il nostro rilievo (coordinate locali) roto-traslandolo per agganciarlo, tramite i punti di inquadramento, al sistema cartografico catastale (coordinate mappa).
Avendo operato, quindi, oltre che una “traslazione” anche una, seppur minima, “rotazione” al nostro rilievo, nel momento che andremo a tracciare i punti sul terreno, gioco forza, sarà indispensabile effettuare una calibrazione/localizzazione ? Cosa che non sarebbe stata necessaria se, invece, il nostro rilievo ( coordinate locali) fosse stato soltanto, per ipotesi, traslato ( senza rotazione) al sistema mappa con coordinate cartografiche.

Grazie mille !!

Ciao David,
il tuo dubbio è legittimo ma è infondato se operi correttamente. Cerco di spiegartelo in dettaglio.

  1. La mappa e il rilievo GPS sono, come dici tu, su due sistemi di riferimento diversi che si appoggiano su due modelli matematici (ellissoidi) differenti e orientati ciascuno sul proprio Nord: la mappa sul Nord Cassini-Soldner (o Gauss-Boaga, o Samson-Flamsteed) el il GPS sul Nord WGS84. Questi due orientamenti non sono molto discordanti tra loro (sempre sul Nord terrestre vanno) ma è ovvio che, trattandosi di un parametro angolare, anche un valore molto contenuto come quello in questione può portare a errori macroscopici.

  2. In una riconfinazione di linee d’impianto i due sistemi vengono sovrapposti mediante rototraslazione ai minimi quadrati sui punti omologhi (inquadramento). In pratica, il rilievo viene rototraslato sulla mappa in maniera rigida, cioè senza applicare il fattore di scala esistente tra mappa e realtà (rilievo), con ciò mantenendo inalterata la geometria del rilievo stesso.

  3. Con l’operazione di cui sopra, si è pertanto portato il rilievo ad avere lo stesso sistema di riferimento della mappa, evidenziando gli scarti afferenti ai punti di inquadramento e la variazione di scala risultante tra le due geometrie. Tralascio per brevità le considerazioni circa la valutazione degli scarti e sulla variazione di scala, anche se quest’ultima sarebbe da approfondire perché noto che un numero ancora molto elevato di geometri non ne ha una conoscenza sufficiente e tende pertanto a trascurarla commettendo errori a volte anche molto significativi sulla ricostruzione del confine. Ora, avendo mappa e rilievo nello stesso sistema di riferimento cartografico, diventa facile ricavare gli elementi per il tracciamento del confine (che è sulla mappa) rispetto al rilievo.

  4. In un rilievo GPS questa operazione (tracciamento) può essere svolta in due modalità: in coordinate cartografiche o in coordinate locali riferite all’origine del rilievo stesso (nel tuo caso la posizione della base). Nel primo caso è giocoforza ricalibrare il rilievo sulle coordinate cartografiche in modo da evitare l’errore di rotazione che tu giustamente denunci. Nel secondo caso, invece, si esegue una rototraslazione a ritroso per portare i punti del confine dal sistema mappa al sistema rilievo. Questa è, ad esempio, l’elaborazione che eseguo io con il software Geocat e che produce le coordinate locali (colonne E/N loc. e Longit/Latit della tabella di cui al mio post precedente). In questo caso, quindi, non è più necessaria la calibrazione in quanto i punti di confine sono stati per l’appunto già rototraslati nel sistema rilievo.

  5. Spero fin qui di essere riuscito a spiegarmi con sufficiente chiarezza. Rimane come ti dicevo il punto, per molti ancora nebuloso, dell’applicazione della variazione di scala ai punti di confine, nel senso che le coordinate con le quali vai a tracciare devono essere state corrette da tale fattore deformativo di cui la mappa risulta affetta. Ma su questo servirebbe altro spazio mentre invece credo di essere già andato lungo.

La ringrazio, la spiegazione è oltremodo chiarificatrice di ogni precedente perplessità.
Grazie Mille !