Buongiorno Gianni, avrei il piacere di sottoporti questo quesito relativo le confinazioni su mappa di impianto :
Se attraverso il software ConverGo, con caricarti i grigliati, trasformo le coordinate catastali S-C di quattro punti della mappa catastale d’impianto, corrispondenti a quelle dei parametri estremi sui bordi del foglio, nel sistema RDN2008/TM zone …, ottengo le coordinate piane per riferire la mappa allo sistema di riferimento del rilievo effettuato con ricevitore GNSS collegato alla rete di stazioni permanenti.
Questa modalità potrebbe consentire di determinare la posizione di confini in ambiti dove c’è una scarsità di appoggio catastali fissi , oppure semplicemente per essere più veloci, in relazione alla difficolta di accesso agli Uffici per reperire la copia delle monografie dei trigonometrici.
Visto che il sistema RDN2008 si basa su proiezione “conforme” per mantenere la forma e che quello catastale su proiezione equivalente per mantenere le aree;
i dubbi sono:
- la trasformazione quanto è attendibile? Ho fatto una prima prova ed ho riscontrato che gli spigoli rilevati sono andati a finire abbastanza bene su quelli rappresenti nella mappa ma in quella zona ho trovato solo due fabbricati di epoca coeva con quella della mappa. Ho fatto una seconda prova dove ho rilevato fabbricati (cinque) risalenti all’epoca della mappa, dislocati su due diversi fogli, ma i risultati sono stati meno soddisfacenti sulla metà dei “punti di controllo”. Di contro c’è da dire che non ho ancora preso informazioni sulla storia dei fabbricati. In alcune zone terremoti e bombardamenti della seconda guerra mondiale possono aver modificato leggermente la geometria di questi vecchi fabbricati. Il secondo caso riguarda Terni e non conosco la data di pubblicazione delle mappe in quella provincia.
Grato per l’attenzione che potrai dedicarmi, scusandomi per il disturbo, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti.
Stefano Brunori