Variazione fusione-diversa disposizione spazi interni

buongiorno,
sono un agrotecnico non esperto in catasto urbano difatti gradirei una mano riguardo il catasto urbano in qualità di committente.
Quesito 1
Un geometra nell’inoltrare un DOCFA di fusione-diversa disposizione spazi interni in modalità automatica è obbligato/tenuto/consigliato a leggersi gli atti di provenienza della proprietà dei due immobili? In caso positivo il geometra riscontrando usucapione su dichiarazione di parte e non giudiziale può ciononostante inoltrare il DOCFA in modalità automatica?
Quesito 2
Per la legislazione catastale attuale e deontologia è corretto inoltrare una fusione-diversa disposizione spazi interni tra due immobili di cui uno ha riserva 1 riportato in visura?
Vi ringrazio anticipatamente dell’aiuto.

Buongiorno
Risposta al quesito 1: prima domanda NO - seconda domanda SI;
Risposta al quesito 2: SI

La presenza della RIS. 1 non preclude la presentazione delle pratiche catastali, altrimenti oggi non si presenterebbe più nessun aggiornamento catastale.

La presenza in visura di questa riserva serve per pubblicizzare e rendere pubblico che su quell’immobile vi sono degli “atti intermedi che non esistono”, e, se qualcuno ha diritto a rivendicarne la titolarità lo deve fare nelle sedi opportune, certamente non dal tecnico redattore di un docfa o di un tipo di frazionamento.

Per quanto concerne la visione dei titoli di provenienza prima di preparare la variazione docfa (o anche un tipo di frazionamento) io ritengo che non sia obbligatorio nel 99% dei casi allorquando la ditta catastale è ben allineata.

Certamente se vi sono delle discordanze negli atti catastali occorre verificarne il motivo ed eventualmente procedere prima al preallineamento e poi inoltrare la pratica di variazione catastale.

Buona giornata.

Il collega Fausto ha risposto in modo categorico ma il sottoscritto ritiene che occorre una certa cautela nella fattispecie. Innanzitutto è “opportuno” leggere gli atti di provenienza, soprattutto nei casi di fusione; non mi fido mai delle intestazioni catastali. Poi, non capisco come è stata presentata/registrata questa usucapione non giudiziale…(presumo in sede di successione) che avrebbe dato origine alla ris.1. Infine, la fusione sarebbe “pulita” solo se effettuata dopo un atto notarile che annulla la riserva. La farei, ma con le dovute cautele ovvero con lettera di manleva…
Buon lavoro

Sulla dichiarazione di manlevare il tecnico da responsabilità che non gli appartengono sono d’accordissimo con te, tant’è che io anche per la “data di ultimazione lavori” mi faccio firmare dal dichiarante in autocertificazione ai sensi degli art. 46 e 47 dPR 445/2000 la data di ultimazione dei lavori per un docfa.

In merito al resto che vuol dire andare a leggere i titoli di provenienza? Nulla per me.

Se ho un appartamento che da titolo notarile risulta essere stato comprato da TIZIO, ma poi dopo 20 anni con una successione è stato dichiarato nella successione di CAIO quindi l’appartamento è stato trascritto e volturato agli eredi di CAIO con annotazione RIS. 1, e, un erede di CAIO mi incarica di redigere una fusione (o altra cosa) Docfa, mi dite perchè io da tecnico devo entrare nel merito della provenienza.

L’appartamento è intestato in catasto e trascritto agli eredi di CAIO, bene procedo senza altre velleità.

Stessa cosa per il confronto dello stato dei luoghi con quanto risulta negli archivi comunali. Che facciamo per ogni pratica andiamo a vedere la legittimità di un immobile e se ogni variazione dello stato di fatto sia stata autorizzata?

Io da tecnico devo riportare in catasto ciò che trovo sul posto, ossia fare una “fotografia tecnica” dello stato dei luoghi e censire il tutto in forma grafica e metrica in catasto.

Se vi sono stati fatti degli abusi non è che con la variazione catastale si risolvono i problemi e questo il committente lo deve sapere a priori, e deve manlevare il tecnico da responsabilità che non sono sue… stessa cosa per la provenienza.

Io da sempre, mi faccio firmare:
-disciplinare di incarico generale e completo con ben marcato l’incarico che devo svolgere;
-lettera di incarico “espressa” (anche se non richiesto dal catasto);
-dichiarazione di manlevare il tecnico da ogni responsabilità non connesse espressamente al modo di assolvimento dell’incarico ricevuto;
-per i docfa: autocertificazione della data di ultimazione dei lavori, nella quale il dichiarante dichiara espressamente anche di essere stato messo al corrente che eventuali irregolarità urbanistiche non vengono sanate con ia mera pratica catastale qualunque essa sia.

Il diritto di terzi è sempre tutelato, ma il terzo, i diritti se li deve tutelare nei tempi e nei modi opportuni.

Saluti.