Vecchi ferri del mestiere

Buongiorno a tutti.
Sono nuovo del forum e spero di aver centrato la sezione giusta, in caso i moderatori saranno così gentili da spostarla nella sezione appropriata.
Sono un ingegnere con un certo interesse per la topografia e la relativa strumentazione anche se le mie conoscenze si fermano al Wild T2 e ai geodimetri AGA.
Ho recuperato un paio di teodoliti da tenere “sullo scaffale”: un piccolo Kern DK1 in pessime condizioni e un Nikon NTD-2 in ottime condizioni.
Di quest’ultimo, che è il ponte tra i gloriosi teodoliti ottici e le attuali stazioni totali, ho tutto l’hardware: teodolite, palina con prisma, cavo, tastiera portatile, pacco batterie, caricabatteria, mi manca invece la parte di acquisizione dati, quindi il software, il calcolatore su cui processare i dati, e quant’altro si usava ai tempi.
Premesso che non è mia intenzione dedicarmi all’attività di topografo, vorrei comunque riportare il Nikon alla sua piena funzionalità. E’ in programma il cambio delle batterie e della scheda del caricabatterie per passare da NiCd a NiMH, ma vorrei anche rivitalizzare l’acquisizione dati.
Per questo motivo mi rivolgo agli utenti di questo forum per chiedere se qualcuno abbia documentazione o informazioni sul trasferimento dei dati dal Nikon NTD-2 al calcolatore/PC/… Per quanto mi è dato di sapere, il “trasferimento dati” dovrebbe essere lo stesso dei modelli NTD-3 e NTD-4, che differiscono per la (maggiore) precisione.
Grazie fin d’ora

… 'mazza che roba ! :slight_smile:

Ho usato negli anni '90 quel teo : non era mio ma di un collega con il quale ci scambiavamo le giornate di lavoro alla moda del “piovego”, cioé contabilizzando e compensando a fine anno i reciproci impegni l’uno per l’altro usando il suo teo per i suoi lavori ed il mio per i miei (WILD TC 1000)

Una indagine qui : https://manualzz.com/doc/24493869/manual-total-stations-with-optigal-theodolites-and-integral mi dice che, oltre allo jack per lo scarico dei dati aveva addirittura una “Tastiera con funzioni wireless tipo FK1 (tastiera con telecomando senza fili)” che tu dici di possedere (mai vista in vita mia, anzi all’epoca non sapevamo nemmeno cosa fosse il “wireless”) :slight_smile:

A meno che tu non conosca il relativo “linguaggio macchina” che questo tipo di teo aveva (anche se simile a quello della WILD che all’epoca era in collaborazione con la NIKON) credo sará impossibile convertire i dati in angoli e distanze che ti interessano ed elaborabili in un programma informatico.

In ogni caso :
24493869.pdf (2,1 MB)

Dolente
Ugo Cappelletti

Grazie per la risposta e le informazioni, che, anche se scarne, sono sempre il primo passo di un cammino che si prospetta lungo e irto di ostacoli.
Il fatto che Nikon collaborasse con Wild è già un punto di partenza, spero solo che i giap non abbiano stravolto quanto Wild si era inventata per il trasferimento e l’elaborazione dei dati, ma più ancora spero che qualcuno abbia il software e le calcolatrici/computer su cui giravano.
La famigerata tastiera è quella dell’immagine centrale del depliant, nel manuale Officine Galileo è chiamata Telecomando. La mia si è un po’ scurita con il tempo ma ha funzionato per quei pochi minuti di autonomia che mi danno le batterie del teodolite. Per inciso, ho anche un pacco batterie esterno - oggi si direbbe power bank - da 6000 mAh, accessorio fornito dalla Galileo, che pesa metà del teo, anche lui NiCd ed esausto.
Con il telecomando, oltre ad immettere le letture angolari, si può impostare e operare sul teodolite: immissione di temperatura e pressione atmosferica, costante del prisma, numero di letture sui cui mediare la distanza, verifica del segnale, inserimento delle coordiante del punto di stazione, esecuzione della misura. Quanto immesso viene visualizato sullo schermino del teodolite.
I dati vengono trasmessi con infrarossi, tecnologià già in voga in quel periodo, nella foto che avrei voluto allegare è il rettangolone rosso, mentre il rettangolino nero a destra (sinistra per chi usa la tastiera) è il LED che si illumina quando si pigia un tasto. Portata 2 m in un cono di 30°, sempre in visibilità del teo. Dalla tastiera si immettono gli angoli letti nel microscopio che dovrebbero in qualche modo essere associati alla distanza letta.

Il telecomando ha rivelato una piccola sorpresa: sotto un coperchietto c’è una seconda tastiera, a occhio dedicata alla serie NE, che aveva i cerchi digitali e il reticolo per la distanza. Magari se qualcuno ha/aveva un Nikon NE, potrebbe esserci qualcosa in comune fra i due modelli, d’altronde perche usare due sistemi diversi per trasmettere lo stesso tipo di informazioni?

Come nuovo utente non posso caricare nulla: avevo preparato delle foto del telecomando, che ho quindi caricato sul mio Drive, di cui questo è il link (che pubblico presumendo di non violare le regole del forum):

https://drive.google.com/file/d/1wVbVu5TTpKQFvbP_TJ-xUWEXRAkPsNvh/view?usp=drivesdk

Cordialmente

Ho visto che c’e’ stato qualche problema per accedere al file, quindi ho modificato i criteri di accesso e aggiornato il link qui sopra, che dovrebbe permettere l’apertura senza ulteriori consensi.