Congruenza fogli di mappa - Un caso concreto (di Roberto Rena)

Ciao Roberto B. e Roberto R., rispondo ad entrambi i vostri post.

Roberto B.

Sì, penso che, non utilizzando Geocat, tu abbia interpretato esattamente all’opposto l’algoritmo utilizzato dal programma nell’eseguire il calcolo combinatorio delle possibili rototraslazioni. Infatti, quando dicevo di “limitare” a 10 o a 15 i punti di inquadramento, significa che dei 21 punti introdotti da Roberto R. il calcolo ne deve considerare minimo 10 (o minimo 15) e fino a tutti e 21 (vedi 1 nell’immagine qui sotto). L’impostazione è quindi, al contrario, quella di non ridurre troppo il numero di punti di inquadramento da considerare. In pratica, se imponi un minimo di 10 punti, il calcolo sviluppa tutte le possibili combinazioni di 10 punti, ma poi anche tutte le possibili combinazioni di 11 punti, poi tutte quelle di 12 punti e così via fino a considerare tutti i 21 punti (cioè l’unica rototraslazione già calcolata singolarmente da Roberto R.).

Questo calcolo serve a trovare automaticamente il set di punti che danno la miglior rototraslazione, lasciando tuttavia al tecnico la facoltà di decidere lui cosa intende per “migliore”. È infatti possibile trovare la sovrapposizione migliore considerando uno solo dei valori attesi, ad esempio il vettore medio di scarto, oppure quella che ha il miglior “rango” dato dalla combinazione pesata di più risultati attesi.
Ad esempio, la prima delle due tabelle che seguono riporta le prime 26 rototraslazioni (sulle possibili 1.401.292) calcolata su 10 punti di inquadramento e ordinate per vettore di scarto, cioè la prima in alto è quella che ha il vettore più basso. Come vedi, già con queste prime 26 combinazioni il vettore passa dai circa 70 cm (della rototraslazione di Roberto R. su tutti i 21 punti) a 48 cm. La seconda tabella riporta invece le stesse 26 rototraslazioni ma ordinate per “rango” dato dalla combinazione pesata (vedi 2 nella immagine sopra) di: variazione di scala (p = 0.7); adattamento del confine (p = 0.5); vettore medio di scarto (p = 1).

Nel caso di Roberto R. questa ricerca automatica è giustificata dal fatto che, considerando i punti di inquadramento dei singoli fogli, il vettore medio di scarto è di 20 cm, mentre sale a 70 cm considerando tutti i fogli. Non è escluso, infatti, che sviluppando tutte le combinazioni non ne risulti una (o più) che, pur considerando 10 o più punti di inquadramento, dia risultati compatibili con quelli ottenuti da Roberto R. per i fogli singoli.

Ma capiamoci bene, Roberto B., questa ricerca è soltanto un supporto al tecnico e non va certo intesa come “la soluzione automatica”. Spetta infatti poi sempre e soltanto al riconfinatore analizzare i punti di inquadramento della rototraslazione risultata più idonea per verificare l’attinenza dei punti stessi con il confine. In questo caso, stai certo che Roberto R. non si sottrae a questa analisi, e anzi, credo proprio che lui l’abbia svolta addiruttura ancor prima di passare alla fase di calcolo.

Scusami, ma su questo punto dobbiamo chiarire bene, perché su un post passato dicevi:

Ora, dato che “il rilievo d’impianto è inquadrato nella rete generale” e che i fogli di mappa sono stati disegnati a valle del calcolo delle poligonali, come fai a dire che i fogli limitrofi non condividono il reticolato parametrico? Certo che lo condividono. Prendi ad esempio i parametri Est dei fogli 1 e 2 del lavoro di Roberto R. che vedi uniti nell’immagine sotto, le coordinate sono ovviamente coerenti, e le stazioni venivano inserite per coordinate cartesiane a valle del calcolo. Quindi, ripeto, come fai a dire che i fogli limitrofi non condividono il reticolato parametrico?

Vale piuttosto questa tua affermazione:

Noto altresì che su questo punto le opinioni sono un po’ “ballerine” perché vedo che, ad esempio, Carlo Cinelli ha dapprima sostenuto che le mappe sono foglio-centriche (cioè con i difetti che sono andati ampliandosi dal centro verso i bordi), per poi invece dire che è d’accordo con la tua affermazione qui sopra circa il fatto che “erano le poligonali e il loro sviluppo che determinavano l’accuratezza di posizione dei punti”:

D’altra parte, il bello di queste discussioni, per chi è appassionato alla materia, sono proprio queste diversità di vedute tra soggetti diversi … e anche il cambio di vedute in capo allo stesso soggetto. :slight_smile:

Roberto R.

Hai ragione, e voglio in tutti i modi modificare la routine per rendere possibile il calcolo per qualsiasi numero di combinazioni. Come ti dicevo, non ha importanza se ci metterà ore ad eseguirlo, lo lanci e lo lasci lì di notte, ma alla fine ottieni il risultato.

Sì, è una verifica interessantissima perché, come avrai letto sopra, già con 26 combinazioni si comincia ad averne qualcuna con un significativo abbassamento del vettore medio di scarto.

Dispiace molto anche a me, credimi. Al di là dell’incompatibilità di carattere tra me e lui, io l’ho sempre considerato (e continuo a considerarlo) uno dei maggiori esperti della materia.

Infatti, io lo so bene quanta cura tu ci metti nella parte valutativa e di indagine tanto cara a Carlo. Il problema è che invece lui crede che sia tu, che io, che tutti noi di questo forum non diamo la giusta attenzione e importanza a quell’aspetto e, peggio ancora, pensa che non vogliamo nemmeno divulgare tale importanza. Ma si sbaglia, e tu che hai frequentato anche i tanti corsi con Sergio e Corrado, lo sai bene.

Concordo in toto, l’esperienza in questo campo è fondamentale, ma quando devi affidarti alle elaborazioni (e quasto capita quasi sempre) non puoi pensare di partorire quelle che tu ritieni corrette “in base alla tua esperienza”, devi affidarti per l’appunto a procedure oggettive e dimostrabili di fronte a chiunque.

Buon Natale.