Discordanza tra ricostruzione frazionamento 1949 e catastale aggiornato

Buonasera.

Per un cliente devo stabilire i limiti di proprietà di un lotto quadrato, uno di questi confini è stato generato con un frazionamento del 1949 di cui ho recuperato copia timbrata presso il catasto, ho inoltre richiesto estratto di mappa da copione di visura quelli aggiornati fino ai primi anni 2000 per intenderci.

Bisogna tener conto che su tale lato del lotto passa una strada bianca/carrareccia larga circa 4 mt comprese le banchine poi vi sono le scarpate laterali

Una volta ricostruito il frazionamento del 1949 con le quote riportate la dividente finisce in centro strada, stesso discorso se sovrappongo l’estratto recuperato a catasto, discorso diverso scaturisce dalla mappa wegis dove la dividente in oggetto a sud è sovrapposta ai suddetti elaborati e man mano che si procede verso nord si discosta di circa 3 mt e il discostamento continua anche lungo i mappali NON di mio interesse, so benissimo che queste mappe hanno ormai solo più un valore visivo/censuario ma trovo singolare questa differenza.

La dividente rappresenta anche una strada in quanto parallelamente a est ha una linea tratteggiata, il che sta a significare che in mappa tale viabilità insiste solo sul mappale confinante e non a cavallo delle proprietà.

Dal frazionamento 1949 si comprende che una volta (impianto) la strada era larga 8 mt con frazionamento è stata divisa a metà dove una delle due metà (quella di ovest) è stata fusa con mappale oggetto di riconfinamento per cui rimane la linea tratteggiata sul mappale est

Alla luce di tutto ciò mi chiedo se dare peso maggiormente alla ricostruzione del frazionamento (proprietà in centro strada esistente) o, all’indicazione del possesso data dalla sola rappresentazione grafica su mappa, ovvero la strada è del confinante, e se pormi delle domande sull’eccessiva differenza con la mappa aggiornata ad oggi.
Consideriamo che le superfici delle derivate riportate sul fraz del 49 sono quelle presenti ancora oggi in visura e dalle storiche non si vedono ulteriori variazione per cui escludo che vi siano stati degli atti che abbiano modificato la geometria della dividente come oggi riportata in mappa.

Grazie per un riscontro

Ciao Davide,
è difficile darti un parere senza vedere graficamente la situazione che descrivi, anche perché sembra non proprio semplice. Per cui ti invito a riportare qui le immagini delle varie mappe e del TF dopo ovviamente aver sbiancato i riferimenti che possono far risalire ai luoghi e persone coinvolte. Se non sai come inserire le immagini trovi le istruzioni sulla Guida all’utilizzo del forum.

Premesso quanto sopra, posso quindi solo esprimerti alcune considerazioni di carattere generale.

Innanzi tutto, prima ancora di rifarsi alle mappe e al frazionamento, dovresti verificare se sul posto si è consolidato nel tempo un confine di fatto rispettato dalle parti, perché se così, poi tranquillamente lasciar perdere qualsiasi ricostruzione cartografica in quanto, in caso di controversia legale, la parte che ne ha interesse potrà vantare il diritto di usucapione nel caso sia trascorso il tempo utile a tale rivendica.

Se invece non esiste alcun elemento probante che determini il confine di fatto, allora la ricostruzione cartografica è applicabile, ma va eseguita secondo i criteri e le procedure previste in letteratura tecnica per la quale ti riporto qui alcuni spunti.

Come l’hai ricostruito il frazionamento? L’hai ricostruito sul posto ritrovando tuttora materializzati i punti di riferimento degli allineamenti di quel tecnico? Se non hai agito così per mancanza di detti punti di riferimento (come è quasi certo), l’hai ricostruito sulla mappa? E se così, quale mappa hai usato? La mappa di visura di cui parli? Se hai utilizzato questa mappa, hai commesso un errore grossolano perché si tratta di una copia derivante da una serie di passaggi che ne hanno gravemente compromesso l’attendibilità metrica. Ti riporto qui il brano del mio libro Tecniche di riconfinazione in cui tratto questo tema:

La perdita di precisione metrica dall’impianto al vettoriale.pdf

Come detto, bisognerebbe vedere entrambi questi documenti per poter rendersi conto della situazione. Tuttavia tieni conto che nelle dispute legali tra confinanti il “possesso” non viene sancito dalla mappa ma dall’esercizio effettivo da parte dei soggetti, cioè da atti di “signoria” posti in essere sull’area interessata.

mappa con copione di visura_.pdf (304,9 KB)
palan con tf 1949_.pdf (575,5 KB)

Buongiorno Gianni e grazie come sempre per l’interesse

I confinanti hanno un blando ricordo ma dicono che in quel tratto li la proprietà dovrebbe cadere in centro strada secondo loro

Non ho descritto molti dettagli per non dilungarmi troppo, comunque la ricostruzione del frazionamento è stata fatta partendo da delle dividenti di impianto che sono i vertici di partenza delle quote presenti sul frazionamento.
Si consideri che che alcuni fossi rilevati in loco coincidono molto bene se non perfettamente con le dividenti di impianto e le parti mi indicano che quei fossi rappresentano effettivamente dei confini,
anche gli scarti sugli edifici sono moto bassi, siamo in una zona dove ci sono solo antiche cascine poco o mai ristrutturate

ti allego due stampe per una miglior comprensione

Credo che la soluzione corretta sia il centro strada data la ricostruzione cartografica, e il ‘‘blando ricordo’’ delle parti, formalizzerò il tutto come sempre con verbale firmato.

Bene, se i confinanti sono d’accordo sul centro strada, non ti resta che formalizzare il tutto con il verbale controfirmato. Come sai, resta sempre il fatto che tale documento vale solo tra loro due e non nei confronti di terzi (eventuali nuovi proprietari a seguito di successione o compravendita) per cui sarebbe da valutare anche l’eventuale sistemazione a livello notarile e catastale, anche se in molti casi non ne vale la pena.