Antiche procedure topografiche

“Il rilevamento (massime distanze 130 metri) veniva effettuato nella maggior parte dei casi con un tacheometro Troughton & Simms inglese dotato di 2 noni a microscopio in orizzontale e 2 in verticale con la precisione ai 2 primi centesimali, partendo con una poligonale dalla rete di trigonometrici rilevati dall’IGM (in o ex-centro). In particolare si usavano sia i fili distanziometrici a costante 100 che 50 e le angolari diametralmente opposte per ogni punto e rilevando i termini e gli spigoli con diritto e capovolto e con le due costanti da due stazioni diverse e gli spigoli (dei fabbricati) erano integrati da misure lineari prese con la cordella metrica o triplometro

Questo dicevo in un altro topic : Riconfinazioni, metodi manuali VS software

L’unica spiegazione possibile a ció che hai constatato é che non sia stata applicata la procedura sopradescritta che era assolutamente inderogabile (almeno qui in provincia di Belluno, ma ovvio la procedura era emanata dalla Direzione Generale del Regio Catasto con sede nella capitale).

Fatta salva anche l’ipotesi che i fabbricati siano stati nel tempo modificati per esempio con una demolizione parziale o aggiunta parziale.