Ciao Nino, ciao Roberto,
penso anch’io che questa discussione non possa portare ad alcuna conclusione utile. Tanto per usare il Latino, tanto caro a Nino, è diventata una vexata quaestio, locuzione che Wikipedia definisce così:
“Questione tormentata” ovvero “già ampiamente discussa”, per la quale la risoluzione non è stata trovata e verosimilmente non si troverà neanche in futuro, perché tutti gli argomenti sviluppati sembrano mostrare la contrapposizione di tesi non conciliabili.
Tuttavia non sarò certo io a impedire, né a voi due né a nessun altro, di prolungarla. Mi basta solo, Nino, che tu lo faccia su questo topic e non riscrivendo il tutto ogni volta che un collega apre un nuovo caso di confini.
A conclusione della discussione (almeno da parte mia), desidero solo puntualizzare due vostri punti:
No, Nino, è qui che tu vai fuori strada fin da subito. Andrea non ha detto che non dispone di punti di riferimento, ha detto che non dispone di elementi che identificano i confini. La differenza è abissale. Quella di Andrea è la situazione classica in cui ci si trova ad operare quando il confine non è più materializzato sul posto e il proprietario che ne ha interesse intende invece materializzarlo mediante una recinzione.
I punti di riferimento sono un’altra cosa, sono punti stabili tuttora presenti sul campo che corrispondono agli stessi punti rilevati e inseriti in mappa dai tecnici catastali durante l’impianto. Tramite questi punti è quindi possibile eseguire la sovrapposizione tra mappa e rilievo, valutarne la bontà (scarti) e, se questa è confermata, riportare sul posto il confine “delineato sulla mappa catastale” ai sensi dell’art. 950 codice civile.
Poi riprendo questa frase di Roberto:
La cito conscio come sono che un caro amico di Nino, dal carattere rancoroso, potrebbe usarla per scopi, appunto, rancorosi. Desidero quindi precisare che la rototraslazione, quale metodologia per la ricostruzione di un confine da mappa, non l’ho certo inventata io. Sono stati i due grandi maestri Pier Domenico Tani e Aurelio Costa ad introdurla per primi su questa materia. Riporto di seguito due pagine tratte dalle loro opere in cui spiegavano questa procedura:
1 - Pier Domenico Tani - Aspetti tecnici dell’azione di regolamento di confini - Il edizione
2- Aurelio Costa - Riconfinazione - aspetti tecnici e giuridici
Come potete vedere dalle immagini qui sopra, Tani e Costa utilizzavano la rototraslazione baricentrica, una procedura che, pur se da considerarsi affidabile, non minimizza gli scarti sui punti di appoggio. Il contributo che io ho cercato di dare è stato, ed è tuttora, quello di migliorare la precisione di calcolo e di fornire al riconfinatore alcuni strumenti matematici per addivenire alla soluzione più corretta senza incorrere incosapevolmente in errori che potrebbero incidere in misura significativa sulla ricostruzione del confine.
Buona Pasqua a tutti.
geom. Gianni Rossi
Responsabile corsi online del Collegio Geometri e G.L. di Padova
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