Buona sera colleghi.
Apro questa discussione perché mi trovo in discordanza con un nostro collega sul metodo più adatto per verificare la posizione di un confine d’impianto, nella fattispecie io sostengo che il metodo più a adatto ad affrontare il caso in questione sia la rototraslazione su punti d’inquadramento mentre il collega sostiene che si debba usare l’aperura a terra.
Nella fattispecie trattasi di verificare lo sbandamento nella direzione est/ovest di un fosso di confine lungo circa 750 metri, posto secondo l’asse nord/sud.
Il fosso da verificare ricade in comune di Arzergrande (Padova) nel foglio 13, a confine con il comune di Pontelongo, comune posto a sud.
La particolarità del lavoro è che nel foglio ove ricade il confine da verificare esiste un solo fabbricato d’impianto (fabbricato posto una cinquantina di metri a nord del primo vertice da determinare), mentre i rimanenti punti di inquadramento sono molto distanti e ricomprendibili tra una distanza minima di 1,00 km fino a una distanza massima di 2.70 km.
Io ho fatto un rilievo GPS e ho rilevano n. 11 edifici d’impianto per un totale di 20 spigoli di cui solo 9 usati nella rototraslazione; i punti usati, a mio avviso, circondano uniformemente il confine.
Il collega di controparte scarta a priori la mia scelta asserendo che, quando i fabbricati di inquadramento sono così distanti dalla zona di lavoro, a causa della deformazione della mappa, non si ottengono risultati corretti. Sempre secondo il collega la procedura corretta da applicare (e che lui ha applicato ottenendo risultati diversi dai miei) è usare l’ ”apertura a terra” appoggiandosi a l’unico fabbricato d’impianto vicino e orientandosi sui 2/3 campanili visibili del circondario.
Allegandovi un link dropbox ove potete aprire il dwg del mio lavoro, vi passo a descrive le fasi operative e i risultati da me ottenuti chiedendo la vostra opinione: vi ringrazio molto del vostro contributo.
Geom. Loris Destro
Operazioni preliminari e rilievo
Trattasi della verifica del confine est del fondo di prop. del sig. “G.” e censito ai mappali 65, 60, 62 del foglio 13 del comune di Arzergrande e più precisamente il limite della proprietà a confine con i fondi del sig. P ovvero il mappale 64.
Dalle ricognizioni catastali che il sottoscritto ha effettuato è emerso che il limite di proprietà da verificare è identificato come “linea d’impianto” e pertanto nello svolgimento dell’incarico si è utilizzata come mezzo di prova la mappa d’impianto del foglio 13 del comune di Arzergrande.
Il metodo di calcolo utilizzato è stato la rototraslazione baricentrica ai minimi quadrati del rilievo sui punti di inquadramento
Durante il rilievo si è proceduto a rilevare l’attuale asse del fosso esistente tra le due proprietà, fosso che dalla stradina bianca d’ingresso ai terreni agricoli procede verso sud fino a scaricare nello scolo denominato “Fossa del Pan”. Oltre al fosso si sono rilevati anche due elementi fisici materializzati sul terreno, ovvero una trave in ferro piantata verticalmente sul terreno e l’asse di un tombinamento di calcestruzzo, semiinterrato; entrambi questi due elementi sono posti immediatamente ad est dei vertici dell’attuale fosso (trave a nord e tombinamento a sud) e sembrano indicare una terminazione di un preesistente confine.
Ai fini dell’inquadramento del rilievo/mappa si sono rilevate dei vertici d’impianto identificabili con spigoli di edifici, tuttora esistenti e ricadenti parte in comune di Arzergrande e parte nel confinante comune di Pontelongo, nel dettaglio:
- spigoli ovest del campanile di Arzergrande (foglio 4 Arzergrande)
- spigolo N/E della vicina canonica (foglio 4 Arzergrande)
- spigolo N/O di una casetta in via gesso (foglio 8 Arzergrande)
- spigoli N/O e S/E della casa del sig. Panizzolo posta in vicinanza del confine (foglio 13 Arzergrande)
- spigoli N/O e S/E della casa denominata “Bassafonda” (foglio 4 Pontelongo)
- spigoli di un rudere in prossimità della casa “Bassafonda” (foglio 4 Pontelongo)
- spigoli sud della “Villa Lovison/Foscarini“ (foglio 5 Pontelongo)
- spigoli rudere della casetta denominata “Varotto” (foglio 5 Pontelongo)
- spigolo N/E campanile chiesa di Terranova (foglio 5 Pontelongo)
- Spigoli est casa denominata “Trivellato” (foglio 7 Pontelongo)
- Spigoli Ovest casa denominata “Canella” (foglio 7 Pontelongo)
Il rilievo è stato eseguito mediante strumentazione GPS
Prelievo coordinate dei vertici d’inquadramento e del confine da tracciare
Le coordinate dei vertici di inquadramento e del confine da tracciare sono state prelevate mediante procedura software dai fogli digitalizzati della mappa d’impianto, avendo avuto cura di calibrare i reticolati cartografici. Dalle risultanze della calibrazione visibili nella tavola grafica, si può desumere che le porzioni di mappa interessate non hanno subito importanti deformazioni in est e nord essendo i valori di riscontro ricompresi entro la tolleranza di pochi centimetri ai 200 mt
Riconfinamento
Dalla sovrabbondanza di punti d’impianto misurati si sono scartati tutti quelli che contribuivano ad aumentare la variazione potenziale di scala mappa/rilievo nella rototraslazione ai minimi quadrati e si sono tenuti solamente quelli che hanno aiutato a dare il valore più prossimo a 1 e cioè 0.999789 (ovvero 21.1 cm/km). Come visibile sempre nella tavola grafica, nel riquadro della rototraslazione, si è reso opportuno usare n. 8 punti di inquadramento ( 135,137,142,108,112,102,119,121 – si vedano frecce rosse sul disegno ) che costituiscono uno schema rigido all’interno del quale il confine è ricompreso in posizione pressoché baricentrica. Per aiutare a mantenere la coerenza locale del rilievo si è ritenuto opportuno utilizzare entrambi gli spigolo della “Casa Panizzolo” in quanto più prossimi al confine da verificare. Gli scarti in est/ovest (ovvero la direzione di verifica degli sbandamenti del confine in questione) ha una media degli scarti molto contenuta (circa 44 cm) e pertanto si è proseguito nell’applicare il valore di variazione potenziale di scala anche alle coordinate dei vertici da tracciare.
Risultati
Come visibile dalla tavola, il confine cosi determinato ha come vertici, praticamente, il cippo piantato sul terreno a nord del confine (la trave in ferro) e l’asse dei tombini seminterrati rilevato a sud.