Buongiorno a tutti , scrivo chiedere per un vostro parere in merito alla pratica che sto predisponendo e per la quale l’Ufficio provinciale di Venezia mi ha fornito delle indicazioni su come procedere in contrasto con quanto fatto fino adesso (almeno dal sottoscritto).
Provo a spiegarmi: Dovrei inserire in mappa un portico di collegamento tra due edifici edificati su due particelle contigue di ditte diverse, dalle verifiche fatte (elaborazione del libretto PREGEO) è risultato che la linea dividente tra le due particelle (creata con TF del 2002) non è stata correttamente inserita in mappa in quanto risulta traslata di circa 1.5 ml (quindi un lotto è più stretto di 1,5ml e l’altro di conseguenza più largo), detto questo ho chiesto verbalmente all’Ufficio se era possibile correggere/modificare la geometria delle particelle, ma sembra sia molto difficile che questo avvenga.
A questo punto mi viene proposto di fondere le due particelle ente urbano (preciso nuovamente censite al N.C.E.U. con ditta A e B), e fare un 'unico elaborato planimetrico, e in quella sede spostare la linea creata con il TF del 2002 nella posizione corretta.
Ora oltre al mio caso specifico che vorrei venisse spostata la linea di confine tra le due particelle mi trovo spiazzato sul fatto che mi venga detto di fondere le particelle di ditta diversa.
Ho eseguito il CORSO AVANZATO DOCFA e alla lezione 7, esempio 5 (video 0.55.00) viene detto (come ho sempre saputo) il contrario. In sostanza mi verrebbe detto di fare un’identificazione catastale come auspicabile nella stessa lezione (video 1.44.50).
Per la cronaca ho sentito l’opinione anche dell’Ufficio di Padova dove lavoro principalmente e mi hanno detto che non si possono fondere le particelle di ditte diverse.
In ultimo ho sentito nuovamente l’Ufficio di Venezia e mi dicono che queste indicazioni sono frutto anche della Circolare 11/E del 2023 il cui spirito è quello di ridurre il più possibile le particelle nei lotti urbani.
Non vorrei trovarmi un giorno che un Notaio non faccia più il rogito di una delle due case a seguito di questa pratica di fusione.
Ringrazio in anticipo chi darà riscontro a questo mio caso.
Emanuele Zagallo
Ciao Emanuele.
Ti confermo che l’Agenzia di Padova non permette la fusione di particelle con ditte diverse in quanto mi è già capitato di affrontare la questione. A Treviso invece è consentito e la cosa si rende necessaria per comprendere meglio come sono individuate le proprietà.
Pertanto se l’Agenzia di Venezia te lo consente procedi pure e ricordati che quando fai il tm di fusione specificare che le unità immobiliari saranno poi individuate al c.f. con l’elaborato planimetrico.
Spero di esserti stato di aiuto.
Maurizio Perin
Infatti l’esempio che hai richiamato riguarda proprio l’Ufficio di Venezia, che continua ad avere un modus operandi non condivisibile. Non entro nel merito delle procedure, adottabili o meno, che ormai prevedono uno scaricabarili a nostro carico, ma ti invito semplicemente a consultare un notaio ed ancora, a farti eventualmente sottoscrivere da tutti i proprietari la tua dichiarazione di conformità dell’elaborato planimetrico al tipo di frazionamento.
Poi mi tieni aggiornato, grazie.
Grazie. Vi farò sapere.
Aggiornamento: Buongiorno cari colleghi, ho portato a termine il frazionamento con inserimento in mappa con fusione di particelle di ditte diverse. Sono riuscito inoltre a frazionare e contestualmente fondere porzione di un terreno attiguo (sempre di proprietà di una delle due ditte interessate) oggetto poi di trasferimento della proprietà (in pratica ho frazionato al N.C.T. , e accorpato ai due lotti urbani di ditta diversa anch’essi oggetto di fusione, identificando questo terreno con un’area urbana con Sub al N.C.E.U.). Prima di procedere ho sentito un Notaio con cui collaboro normalmente il quale mi ha dato l’ok a procedere.
Grazie, a presto
Emanuele Zagallo
Ciao Emanuele.
Più che il notaio devi essere daccordo con l’agenzia entrate che poi non ti crei problemi.
Maurizio
Dico la mia:
Ho sempre saputo che particelle intestate a soggetti diversi non possono essere fuse, a meno che non venga apposta l’annotazione di riserva: “ditta priva di titolo legale reso pubblico - quote da ridefire a seguito di atto pubblico”, un pò come si faceva in precedenza con l’annotazione “ciascuno per i propri diritti”.
L’agenzia di Avellino non permette (giustamente secondo me) la fusione di particelle con intestazioni e/o quote diverse.
Ormai siamo in balia di dirigenti che pensano di fare il bello e il cattivo tempo a secondo dell’umore con cui si svegliano.
Io sinceramente ti consiglio di procedere ad una rettifica con unico tipo mappale a firma di tutti i proprietari con rettifica dell’ubicazione dei due fabbriati avendo cura di lasciare sempre le stesse particelle definitive -essendo i fabbricati già censiti al C.F.- e poi procedere correttamente alla presentazione di due pratiche docfa per il corretto censimento del portico di cui una metà ricadrà su una proprietà e l’altra metà sulla restante proprietà.
Ritengo che sarebbe un lavoro ben fatto e mai nessuno ti potrà contestare nulla a seconda del dirigente catastale che in futuro potresti ritrovarti per successive variazioni riguardanti gli stessi immobili.
Saluti
Grazie cari colleghi,
Opero quasi esclusivamente a Padova e anch’io non ho mai fatto fusione di particelle diverse, ma in questo caso sono a Venezia e prima di fare le pratiche ho più volte sentito l’Ufficio Territoriale.
A questo punto ho già completato tutto, vorrei rispondere a Maurizio dicendo che non credo o almeno spero che l’Agenzia delle Entrate non crei problemi, in fin dei conti ho seguito le indicazioni dell’Ufficio del Territorio (ovviamente non ho nulla di scritto) e sia ai terreni (nella relazione del TF-TM) che hai fabbricati (all’interno dell’elaborato planimetrico) ho indicato e spiegato quante piu’ informazioni possibili, a Fausto vorrei dire che non avevo il problema principale non era il posizionamento dei fabbricati, bensì l’inserimento in mappa del frazionamento (fatto cn la tecnica degli “spilli”) del 2002 che aveva stretto un lotto di circa 1.5 ml su din una larghezza di poco piu’ che 20 ml.
In ultimo considerato che il figlio (proprietario del lotto, che si era ristretto) dovrà acquistare un piccolo lotto dai genitori (proprietari dell’altro lotto originario), il notaio mi suggeriva di fare un atto ricognitivo della proprietà e quindi in sostanza una identificazione/conferma delle proprietà con i nuovi sub.
Spero vada tutto in porto, l’operazione è stata fin qui abbastanza complessa.
A presto
Sono ancora convinto che lotti di ditte diverse non si possono fondere ma se, come nel tuo caso, alla fine si fa un atto di identificazione catastale, allora tutto ciò ha un senso. Rimango perplesso sul fatto che la Direzione non si è ancora espressa apertamente sulla questione; sembra che non si preoccupino minimamente degli aspetti giuridici, privilegiando meri aspetti grafici.