Georeferenziazioni mappe

Buongiorno Geom. Rossi
Sto attualmente frequentando il suo corso, svolto nel 2016, relativo alle tecniche di riconfinazione, e sarei particolarmente interessato ai risultati dei test di prelievo coordinate dalle mappe georeferenziate, per fare un confronto attuale con il metodo messo in pratica da me tramite il mio software. Per caso questi risultati sono ancora a disposizione?
La ringrazio

Geom. Pierotto David
(Quero Vas - BL)

Ciao David e benvenuto sul forum (qui ci diamo tutti del tu, ok?).

Sì, posso recuperare quei risultati ma mi serve un po’ di tempo perché nel frattempo abbiamo cambiato la piattaforma. Tra l’altro non sono nemmeno mai stati pubblicati per cui pensavo di riproporre a breve un seminario online in cui rilancio quel test di prelievo delle coordinate per poi analizzare i risultati.

Ti farò sapere (se vedi che mi “addormento”, riscrivimi qui sul forum, grazie).

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@topgeometri.it
www.topgeometri.it

Molto bene, ti ringrazio. La mia era una curiosità in quanto, per fare la georeferenzazione delle mappe, utilizzo un software che mi propone una correzione AFFINE a 6 parametri e non sono certo di avere gli stessi risultati ottenuti da te, con la georef parametrica trattata nella lezione del corso (metodo secondo me molto interessante). Eventualmente posso pubblicare un rapporto di una correzione effettuata realmente, in modo da confrantarlo con un altro metodo? Questo mi sarebbe molto utile per sapere se opero ne modo corretto.
Ti ringrazio, buona serata
Geom. Pierotto David

Ciao David,
sì, se posti qui la mappa che devi georeferenziare indicando i quadranti parametrici, eseguo io la georeferenziazione Parametrica con CorrMap così poi possiamo confrontare i risultati. Per inserire qui la mappa, se è molto pesante, segui la Guida all’utilizzo del forum al punto 4. Collegamento (per inserire il link a un file) delle opzioni dell’editor.

Noto con piacere che sei molto interessato a questo argomento, e fai bene perché il grande maestro Pier Domenico Tani diceva che la diversità di risultati tra i due tecnici di parte in una riconfinazione cartografica dipende quasi esclusivamente dal diverso prelievo delle coordinate. Ti riporto di seguito i link a due brani del mio libro Tecniche di riconfinazione in cui tratto i vari algoritmi di georeferenziazione, dicendo quali sono secondo me quelli da evitare e mettendone a confronto alcuni.

Georeferenziazioni_polinomiali_e_a_confronto.pdf

Georeferenziazioni_illusione_del_raster_ricampionato.pdf

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@topgeometri.it
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Spero possano esserti utili per le tue valutazioni.

Ti ringrazio, molto gentile.
Allora allego il link della mia mappa di impianto, sperando di fare tutto bene, alla presente risposta. Allego anche uno screen shot con indicato con crocetta rossa i riquadri che avrò necessità di georeferenziare per l’esecuzione del lavoro e quindi per poter fare il confronto dei metodi.
Ti ringrazio

Geom. Pierotto David

Mappa impianto

Ciao David,
ok, ho applicato la georeferenziazione Parametrica di CorrMap ai quadranti da te indicati, simulando il prelievo di alcuni punti nei vari quadranti. In questa immagine della mappa (cliccaci sopra per ingrandirla) vedi sia i crocicchi (1, 2, …12) sia i punti prelevati (101, 102, …110):

Qui vedi i dati dei crocicchi: coordinate pixel, mappa e geografiche:

Qui invece vedi i dati dei punti prelevati:

Le deformazioni (colonne Def. E, Def N) sono la misura del quadrante in senso Est/Nord misurata sul punto prelevato (te la spiego così in parole povere, perché l’algoritmo tiene conto dell’inclinazione dei parametri, come forse avrai visto nel corso). Come vedi la mappa presenta una deformazione molto contenuta (situazione ottimale) perché se noti i valori sono quasi tutti entro i 20 cm). Le coordinate mappa sono quindi corrette dalla deformazione da usare per la ricostruzione sul posto dei punti prelevati (previa rototraslazione ai minimi quadrati mappa-rilievo).

Fammi sapere se riesci a confrontare il tutto con la georeferenziazione affine a 6 parametri che applica il tuo software.

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
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Molto bene, ti ringrazio. Allora domani in ufficio vedo di fare la prova e confronto i miei risultati con i tuoi.
Mi sorge ora un altra domanda, avendo seguito questa sera la 7 lezione del corso
Io pensavo di agire in questo modo: importo la mappa, la georeferenzio con il software (dopo aver scelto il metodo ritenuto opportuno, comunque o parametrica o trilaterale), ci importo il rilievo e decido i punti di inquadramento da utilizzare dopo una serie di prove e di ragionamenti (rilevati in campagna), eseguo la rototraslazione senza applicare la variazione di scala al rilievo stesso, ed una volta scelta la combinazione corretta vado a tracciare i punti di tracciamento del mio confine da materializzare lungo la linea di mappa.
Mi sorge però ora il dubbio di sbagliare tracciando i punti di confine a seguito della rototraslazione sulla mappa… i punti di tracciamento dovrebbero essere rototraslati assieme al rilievo sulla mappa georeferenziata? È anche vero che variando le coordinate dei punti di inquadramento, in fase di tracciamento le coordinate dei punti da materializzare variano di conseguenza rispetto ai punti di inquadramento stessi… il mio dubbio secondo te è fondato?
Ti ringrazio

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Ciao David,
non mi è molto chiaro il dubbio che esponi, per cui ti scrivo qui qual è la situazione e la procedura da applicare nella ricostruzione di un confine da mappa, così può essere che ti chiarisco comunque la questione.

  1. Partiamo dal fatto che sulla mappa hai sia i punti di inquadramento che i punti del confine, mentre sul rilievo hai soltanto i punti di inquadramento che hai rilevato.

  2. Indipendentemente da quale georeferenziazione adotterai (ma ovviamente io ti consiglio la Parametrica), dalla stessa otterrai le coordinate mappa sia dei punti di inquadramento che dei punti di confine (da tracciare alla fine sul posto).

  3. Dal rilievo fatto in campagna ricavi invece le coordinate dei soli punti di inquadramento.

  4. Ti trovi quindi nella situazione che i punti di inquadramento ce li hai su due sistemi di riferimento diversi, quelli prelevati in mappa hanno le coordinate catastali, mentre quelli rilevati hanno le coordinate locali del tuo rilievo. Cosa devi fare a questo punto?

  5. Devi rototraslare (ai minimi quadrati) il rilievo sulla mappa, mantenendolo rigido, cioè senza applicargli la variazione di scala, questo perché il rilievo corrisponde alla realtà e questa non può essere alterata. La variazione di scala, se entro i valori ritenuti congrui, la devi invece applicare alla mappa, perché questa non è la realtà ma una sua rappresentazione affetta da imprecisioni. Applicando la variazione di scala alla mappa, in pratica la adatti in maniera più fedele alla realtà e quindi operi una ricostruzione più precisa. N.B.: questa è la mia opinione, perché c’è invece chi dice che la variazione di scala non va mai applicata, è un dibattito questo che non ha condivisione di pareri (se vuoi lo trovi su questo topic La variazione di scala mappa-rilievo? Una boiata pazzesca!) anche se la maggioranza dei tecnici preparati in materia la pensa come me.

  6. Ad ogni modo, sia che tu decida di applicare la variazione di scala alla mappa o meno, il risultato della rototraslazione ai minimi quadrati (dopo aver eventualmente operato la selezione dei punti di inquadramento idonei) è che a quel punto hai portato il rilievo nel sistema di riferimento della mappa e quindi ti diventa facile ricavare gli estremi per il tracciamento dei punti di confine (che sono appunto presenti in mappa).

Spero che quanto sopra ti sia utile.

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
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Buongiorno Gianni,
allora volevo informarti che ho provato a prelevare lee coordinate dei punti da te indicati nell’estratto allegato, a seguito della gereferenziazione affine, e sono giunto al risultato che tra i miei ed i tuoi punti prelevati c’è una differenza tra i 3 cm ed i 23 cm. (quest’ultima differenza l’ho riscontrata su due punti dei 10 prelevati, le altre sono di gran lunga più verso i 3). Allego tabella con le coordinate dei punti prelevati da me.
Tenuto conto che il lavoro è stato fatto da due mani diverse, secondo te il risultato è buono?
Ti ringrazio, buon lavoro

Geom. Pierotto David

Confrono coordinate punti POST GEORIF

Ciao David,
23 cm non sono pochi, ma ovviamente possono essere accettabili in funzione della precisione che ti viene richiesta o che tu stesso vuoi ottenere, quindi sta a te stabilirlo.
Quello che sostengo io è che la georeferenziazione affine non è quella più corretta per reperire le coordinate mappa perché non rispecchia le modalità con le quali la mappa d’impianto è stata creata, cosa che invece fa la Parametrica (derivata direttamente dal Metodo Tani).
Poi è ovvio che se la mappa non ha subìto una deformazione significativa, i risultati tra una georeferenziazione e l’altra tendono a convergere.
Ma io metto sempre davanti i principi corretti, gli algoritmi da applicare devono derivare da quelli. Viceversa applicare un algoritmo che non deriva dal giusto criterio (solo perché è quello che prevede il software che usi) non è, a mio avviso, molto professionale.

geom. Gianni Rossi
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Buongiorno Gianni,
ti ringrazio molto per la tua chiarezza. Purtroppo, all’interno del mio software, trovo esclusivamente 4 tipi di geoeref (baricentrica, affine, polinolmiale e trilaterale) con le quali però non riesco ad avere gli stessi risultati della baricentrica. Eventualmente per capire un attimo di piu relativamente al tuo software di geoeref possiamo sentirci via mail?
Ti ringrazio e buon lavoro

Geom. Pierotto David

Ciao David,
ok, scrivimi pure una mail all’indirizzo che trovi in calce, ti darò tutte le informazioni che possono servirti.

geom. Gianni Rossi
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Email: gianni.rossi@topgeometri.it
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