Riconfinazioni, perché se ne parla (troppo) poco?

E vero, e ne ho subito l’ esperienza ad opera di un architetto che si è fatto fare i rilevamenti da un geometra amico suo, ha firmato una cavolata di sedici centimetri di larghezza per 18 metri di lunghezza e poi; per scansare la responsabilità delle cazzate che aveva fatto, aveva detto che le coordinate catastali hanno una tolleranza di cinquanta centimetri, gli ho detto come si doveva operare e che sono geometra, e mi ha risposto che avrei dovuto essere iscritto all’ albo per intervenire, gli ho risposto che era ignorante e quando l’ avrebbero cancellato avrei ripreso il discorso. Purtroppo ho dovuto ricorrere in appello per vincere i processi sono durati complessivaamente 16 anni. Era tutto un imbroglio per farmi esborsare 100.000 €, e mi sono iscritto al forum per snocciolare gli effetti giuridici imparati in tale arco di tempo, e per comunicarli ai tecnico che non ha esperienze.

Io credo fortemente che se ne parli poco, rispetto a una volta, perché l’abbiamo fatta diventare noiosa.
Ripetiamo e ridiciamo sempre le stesse cose.
A Roberto Rena che preferisce la didattica e il confronto attraverso il freddo mezzo vorrei chiedere:
Pensi che sia una evoluzione il deambulare e pascolare per la casa in mutande (d’estate) e in pigiama (d’inverno) rispetto al confronto che ne derivava guardandosi nelle palle degli occhi?
Io ho due esempi in famiglia che stanno facendo DAD (Università e Liceo) e non fanno altro che confermare quello che ho sempre pensato.
La vita è in presenza, non a distanza.
Ma il tempo è galantuomo e io so attendere.
Non per me, ovviamente, ma per chi verrà dopo.
Cordialmente
Carlo Cinelli

Ciao Carlo qui la pensiamo in maniera diversa: secondo me la materia non è affatto noiosa anzi è interessantissima… certo è impegnativa, e questo ai tempi odierni comporta che molti non la seguono o la seguono superficialmente perchè non hanno voglia o tempo di metterci l’impegno necessario.
Per la didattica a distanza in ambito scolastico anche se capisco il tuo punto di vista dobbiamo volenti o nolenti entrare nell’ottica che il mondo è in evoluzione ora più che mai… mio bisononno si firmava con una x perchè non sapeva scrivere, mio nonno ha fatto la terza elementare, mia mamma l’ottava classe (allora da noi vi erano tra classi supplementari alle 5 canoniche) e io mi sono diplomato geometra. Le generazioni dopo la mia sono quasi tutte laureate, in futuro… chissà? Al di la di questo le cose alle quali noi siamo abituati cambiano, mia mamma a scuola usava penna e calamio, io la biro ed oggi la tecnologia. Cio non toglie che il volenteroso apprenda oggi come ieri… oggi in molti casi manca la parte genitoriale perchè siamo tutti presi freneticamente da troppi impegni. Ma purtroppo questo essere sempre impegnati ci ha portato anche a delegare alla scuola anche aspetti (l’essere educati, rispettosi, ordinati) che propri della scuola non sono.
Il “dembulare e pascolare in casa” è forse indice di poca serietà su come si affrontano i propri impegni: io come altri lavoro molto da casa ma per questo non deambulo ne pascolo, mi vesto come conviene e ci metto lo stesso impegno come quando andavo in ufficio in paese. Se un mestiere (lavoro o studio che sia) lo si prende con la dovuta serietà non fa differenza il luogo in cui sei. Conosco funzionari che vanno in ufficio giacca e cravatta e poi leggono il giornale, giocano con il telefono e dormono sulla scrivania… per contro altri che da casa, in un ambiente più tranquillo, con i tempi ottimizzati, con la libertà di lavorare quando sei più predisposto, sono molto più produttivi che in ufficio…
Ai tempi di mia mamma (ma anche ai miei) se la maestra ti dava un castigo (per essere leggeri) quando arrivavi a casa ne prendevi un altro (peggiore) dai genitori… oggi partono in quarta e vanno ad aggredire il docente…
Morale: la responsabilità è sempre degli altri mai la propria… poi chissà perchè oggi non ci sono più alunni bocciati e hanno tutti bei voti come se fossimo tutti dei super geni… qui secondo me non c’è stata l’evoluzione degli alunni ma l’involuzione del corpo docente… una volta chi insegnava era una ristretta cerchia di persone per la maggior parte motivate e soprattutto preparate… oggi l’insegnamento scolastico per molti è diventato un ripiego… conosco molti professori ex liberi professionisti che non riuscendo ad andare avanti con le proprie gambe si sono buttati nella scuola solo per avere lo stipendio fisso.
Da di qui ne discende che un docente poco motivato ma anche preparato forma in analogo modo o peggio i propri alunni. Ho sentito più volte ragionamenti tra professori del tipo “ma perchè devo dargli 4 che poi vengono i suoi genitori a farmi un mazzo così… gli do 8 almeno siamo tutti contenti… tanto alla fine del mese lo stipendio è sempre lo stesso”
Torno al tema principale. Non definirei noiosa la materia… il ripetere sempre le stesse cose (non è proprio così visto che di casi simili ce ne sono veramente pochi) per me è indice di specializzazione… ti faresti operare più volentieri da un medico generico tuttofare o da uno specialista che fa la stessa operazione più volte al giorno?
Per quanto riguarda la vita in presenza ritengo che vi sia modo avere contatti “umani” senza che ciò debba escludere quelli a distanza, specie quelli per lavoro, quando la distanza è conseguenza di costrizione (vedi emergenza sanitaria attuale) o di convenienza (tempi più contenuti e azzeramento spostamenti).
I contatti telematici hanno un duplice vantaggio: resta traccia scritta di quello che si dice e ho modo di esprimere meglio i concetti… hai mai registrato un tuo discorso orale per poi scriverlo e leggerlo? a parte la forma lessicale molto approssimativa, spesso si dicono cose magari anche importanti espresse malamente… col rischio che il nostro interlocutore non le percepisca nel modo dovuto, cosa che non avviene con i contatti ieri scritti e oggi telematici.
Concludo dicendo che gli argomenti più sono tecnici e più comuque si riduce la cerchia di persone che ne parla con dovuta perizia… quante volte hai sentito parlare della correlazione tra l’orientamento dei 4 cunicoli delle camere del re e della regina nella grande piramide di Khufu a Giza e la posizione nel 2500 a.c. di alcune precise stelle dello zodiaco ricavata oggi per allora mediante la regressione della loro posizione nella volta celeste applicando la precessione degli equinozi che fa compiere all’asse terrestre un movimento simile ad una trottola nella volta celeste con periodo di 25772 anni?

Ciao Roberto
Chi? Plurale maiestatis? O io e te modo di dire?
Sul resto noto solo che tra la mia e la tua visione della vita e del mondo c’è un solco importante.
Ma tant’è! Il tempo è galantuomo.
Cordialmente
Carlo Cinelli

Ciao Carlo, la frase è riferita a noi due: io e te la pensiamo diversamente per gli altri non saprei ognuno ha la libertà (almeno quella) di pensarla come ritiene… il qui non riguardava il forum, solo dopo ho riletto e capito che poteva generare equivoci…
Per la visione del mondo ognuno ha la sua, tanto anche nel caso in cui non si apprezzi qualche aspetto dell’evoluzione essa procede comunque. Sta nella nostra capacità di adattamento (e non viceversa) cercare di procedere oltre nel modo migliore. Le giraffe con il collo corto sono state sostituite da quelle col collo più lungo perchè non avevano più di che mangiare.
Buon proseguimento

Ciao Carlo e Roberto,
ho letto con grande interesse questo vostro scambio di idee che apprezzo molto, indipendentemente da come la pensate sia voi che il sottoscritto.

Per restare all’oggetto del topic, il motivo per cui al giorno d’oggi si parla poco di riconfinazioni è dovuto proprio al trascorrere del tempo; una direzione che tu, Carlo, auspichi (comprensibilmente) nel senso di un ritorno alle vecchie e sane abitudini come i convegni e seminari in aula, la formazione in presenza, ecc., ma su questo ci torno più avanti.

Il tempo, dicevo, è trascorso anche per quanto riguarda le riconfinazioni. I tanti anni di convegni e seminari in aula, seguiti da altrettanti anni di corsi online, non sono passati invano. Questa lunghissima maratona ha prodotto due categorie di geometri:

  1. quelli che si sono appassionati alla materia, l’hanno studiata, l’hanno coltivata e si sono specializzati;

  2. quelli che hanno capito, volenti o nolenti, che non è roba alla loro portata.

È del tutto evidente che numericamente la prima cerchia è costituita da un numero molto, ma molto, ridotto rispetto alla massa di colleghi che frequentavano gli eventi. E sono proprio questi pochi che oggi continuano a dibattere di riconfinazioni, avendone fatto una loro attività professionale remunerativa alla quale si sono appassionati. La seconda schiera di colleghi invece ha “mollato”, quindi non partecipa più ai dibattiti sulla materia.

Mi sembra tutto molto chiaro e nella normale evoluzione delle cose.

Tornando poi sul “trascorrere del tempo”, Carlo, ti confesso che anch’io rimpiango molto i bei tempi in cui io, te e Leonardo salivamo sul mio Opel Vivaro e ce andavamo in giro per l’Italia incontrando di persona migliaia di colleghi. Ma stai pur certo che esperienze come quella non si ripeteranno più. Non ci sarà più nessuno che salirà su un furgone, con tanto di proiettore professionale, dispense ecc., per andare a tenere convegni e seminari in aula sulle riconfinazioni.

Perché sono così sicuro di questo? Proprio perché il tempo cambia sempre e irreversibilmente lo stato delle cose. La formazione online ha dei vantaggi e degli svantaggi. Uno li mette sui piatti della bilancia e guarda da che parte si abbassa. Si abbassa il piatto della formazione online, non quello della formazione in presenza. Questo può piacere o non piacere, ma è così e indietro non si torna più.

Noto invece che tu, Carlo, sei rimasto dell’idea che le buone abitudini del passato possano ritornare perché ci si accorge che quelle nuove sono peggiori. Ma ti sbagli. Le nuove abitudini prendono piede proprio perché danno dei vantaggi rispetto a quelle precedenti, altrimenti non nascerebbero nemmeno.

Dopodiché, concordo con Roberto nella sua approfondita analisi quando dice che la bontà di qualsiasi attività, sia umana che professionale, non dipende mai dallo strumento utilizzato ma dalla persona. Se un geometra vuole acquisire un’adeguata preparazione in materia di riconfinazioni, lo fa sia frequentando corsi in aula che online, oppure leggendo i libri diponibili o interpellando colleghi esperti che possano dargli supporto. Se invece uno ha la pretesa di imparare una materia senza fare fatica, allora non c’è nessun mezzo formativo che gli permetta di raggiungere questo obiettivo velleitario.

Noi qui in Veneto abbiamo un bellissimo detto in proposito:

Xe question de soramanego !!

Tradotto: è una questione di “sopra-manico”, dove per “sopra-manico” si intende la persona che usa un determinato strumento. La morale è quella che dicevo sopra: quando non si riesce in una qualsiasi attività lavorativa, non è mai colpa dello strumento, ma di chi tiene in mano il manico dello stesso.

Ci siamo così talmente evoluti che ci hanno chiuso in casa e usciamo solo con la museruola.
I nostri mari sono pieni di plastiche e il sottosuolo di bombe a orologeria.
Film come Virus Letale (1995), WALL.E (2008) e altri sembravano fantasticherie impossibili da avverarsi.
Invece sono dietro la porta.
Auguri di buon Natale e di un futuro migliore e più avveniristico.
Carlo Cinelli

P.S. A me le giraffe piacevano di più prima. Erano più belle.

Carlo,
cosa c’entrano i virus, la plastica in mare e i rifiuti tossici interrati con le riconfinazioni o la formazione? Forse che noi sosteniamo uno sviluppo che crei quei disastri?
È fuori discussione che il progresso attuale sta generando anche quei mostri che vanno assolutanente combattuti, ma dire che allora qualsiasi innovazione è deleteria è fuori dalla realtà.

Buon Natale anche a te e grazie anche per la sopportazione. Tempo fa, anziché farci gli auguri, avresti chiesto come si fa a cancellarsi dal forum. :slightly_smiling_face:

Occhio che ho messo la faccina che sorride, quindi mi raccomando, non fare il permaloso. :wink:

No.
Qualsiasi innovazione non è deleteria.
E l’uomo, se si fosse un po’ evoluto, saprebbe discernere quelle buone da quelle meno buone.
I disastri che stiamo facendo invece dimostrano che non ci siamo evoluti più di tanto.
Tra qualche giorno (il tempo è galantuomo) non sapranno più dove portare i malati e forse Elon Musk ci sarà d’aiuto fornendoci dei viaggi spaziali verso la Luna. O Marte? Bohh!!! :scream:

E c’entra molto anche con la formazione e la didattica.
Non mi voglio limitare a parlare solo delle Riconfinazioni ma di tutto in generale.
Si è rotta la radio? andiamo a vedere su You tube se c’è un filmatino per ripararla.
Abbiamo mal di stomaco? Andiamo su Internet a vedere se è una cosa seria o no.
Il telefonino non mi fa le foto come vorrei? Che problema c’è tanto Aranzulla me lo spiega il perché.
E lo stesso Aranzulla mi consiglia anche quale software è il migliore per il CAD.
E’ il mondo della TUTTOLOGIA.

Tutto questo tende a esaurire e rendere esaustive le problematiche perché se non so cos’è una riconfinazione accedo al filmatino. Occhio però che sia quello giusto perchè tempo fa dibattemmo, mi pare, di uno che riportava delle forti inasattezze di ordine generale.
E il confronto, che non c’è, non favorisce la crescita di nessuno rendendo aride le persone.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: su Geolive non scrive più nessuno, qui scrivono e leggono le solite 20 persone. Che non è poco.
Poi metteteci il carico di una maggiore pigrizia delle persone, sulla quale avete sottolineato anche voi, e il gioco è fatto.

Le guerre non si vincono con le bombe intelligenti schiacciando il pulsantino comodamente seduti da luogo remoto se dopo non ci sono quelli che si mettono gli scarponi e scendono sul terreno di battaglia.

Buon Natale di tecnologia e di innovazione
Carlo Cinelli

Buon giorno, o ho letto che si è parlato di radio guaste, le so riparare; ve lo dice uno che oltre ad essere geometra è tecnico elettronico diplomato, radioamatore con nominativo ministeriale di IT9LOB e costruttore degli apparati dal tempo quando le radio erano a valvole: 1959.

Buon giorno, io ritengo che la riconfinazione giudiziari prima di ogni cosa deve essere analizzata sotto l’ aspetto giudiziario e topometrico poi sotto l’ aspetto catastale scegliendo le tecniche idonee a riportare i confini delineati dalla mappa sul terreno, non scopro l’ acqi

Carlo,

beh, la discussione era nata per parlare di riconfinazioni e del perché al giorno d’oggi se ne parli poco. Ma va bene anche allargare il campo alla formazione e la didattica in generale.

A me non piace molto l’espressione “il tempo è galantuomo” perché dà al “tempo” una connotazione gentile. Io invece ho constatato che il tempo è “spietato”, non “galantuomo”, nel senso che quando ti presenta il conto paghi tutto pesantissimamente senza sconti.

Sulle grandi questioni che mettono a rischio la stessa sopravvivenza nel pianeta la penso come te. Siamo come i suonatori del Titanic, anzi peggio, perché loro almeno si erano resi conto della fine imminente, noi invece siamo talmente mona da far finta che vada tutto bene. Pensa solo a quanto diseducativo è stato lo slogan “ANDRÀ TUTTO BENE”, a mio avviso la più grande pubblicità a favore del coronavirus.

Ma su questi temi potremmo riempire pagine e pagine del forum. Se lo ritieni possiamo anche aprire un topic a parte sulla sezione “Dopolavoro”.

Tornando invece alla TUTTOLOGIA spicciola, hai ragione. Viene applicata anche in ambito professionale. Lo diceva Sergio nel suo post sopra, la mentalità è quella di avere la soluzione immediata di qualsiasi problema, piccolo o grande che sia. Non devo sbattermi a studiare, approfondire, sperimentare, valutare i risultati, correggere gli errori, cercare di migliorare. No, devo avere la soluzione qui e subito. Quindi questo è il tempo di Aranzulla e colleghi.

Tuttavia non si deve mai fare di tutta l’erba un fascio, come mi sembra stai in parte facendo tu. In rete ci sono i “filmatini” da 5 minuti che soddisfano la richiesta di chi cerca la soluzione pronti-via, e ci sono corsi da 30 ore nei quali ti devi fare il mazzo solo per ricavarne un primo parziale aprendimento (e non mi riferisco solo ai corsi che organizzo io).

Poi allora il discorso torna su quello che dicevo nel topic dedicato all’amico Macius: non c’è più la volontà di affrontare nulla che abbia un grado di complessità che sia appena superiore alla banalità. Aranzulla & C. hanno successo proprio sulla base di questa spaventosa regressione.

D’altra parte, come sai, anche in tema di riconfinazioni abbiamo avuto un illustre collega (anche lui autore di libri sulla materia) che ha scritto:

Riconfinare è facile, chi ti dice che è difficile è perché vuole che tu non impari !!

Detto tutto ciò, penso sia da porsi la seguente domanda:

A gioco lungo, chi vincerà la partita?

  • Quelli che si affidano alla soluzione pre-cotta e a fatica-zero?

  • Oppure chi si dedica anima e corpo alla materia che vuole affrontare?

Ti sarò grato se risponderai a questo quesito, facendoti notare che l’espressione “a gioco lungo” si rifà al concetto che “il tempo è spietato”.

Ciao Carlo
la museruola purtroppo è dovuta a cause superiori, casuali o volute, naturali o artificiali, sociali ed economiche…
sul discorso che si siamo evoluti male nel complesso ti do ragione e questo sai ha cosa è dovuto? al trasformare tutto in soldi… ai tempi dei miei nonni quando di soldi ne avevano “tanti come la volpe” per dire che avevano quel minimo per la sopravvivenza le persone erano più altruiste e generose di oggi… quel poco che avevano lo dividevano con gli altri… mio nonno mi racconta che da bambino abitava in una cascina piuttosto isolata e chiunque dei vicini passasse di li per scendere in paese o salire a casa si fermava e sulla stufa sua mamma aveva sempre qualcosa da mangiare pronto per essere consumato… oggi la gran maggioranza delle persone “civilizzate” ha cibo in esubero ma raramente trovi qualcuno che lo divida con altri, piuttosto il sovrappiù viene gettato nell’immondizia.
Ma questo non fa parte del tema trattato e quindi ritorno alle riconfinazioni.
Sai Carlo qual’è per me la cosa che manca principalmente ai giorni nostri, che si ricollega a quanto ho già detto nei precedenti interventi? La capacità di trasmettere conoscenza.
Puoi essere il maggior luminare al mondo ma se non sai trasmettere agli altri il tuo sapere questo muore con te. Ed è quello che manca e nelle riconfinazioni e per estensione nella scuola odierna. Di tutti i professori che ho avuto tra medie e superiori ne ricordo solo due che avevano questa capacità… gli altri lavoravano per lo stipendio, punto e basta.
Anche nelle riconfinazioni per molti forse troppi anni nessuno ha cercato di trasmettere ai posteri qualcosa, più recentemente c’è stato invece uno sviluppo in questo senso e questo grazie a pochi apassionati è stato un gran bene per molti e meglio ancora questo sapere è stato scritto.
Concosco tecnici che forse gelosi del loro operato quando vengono interrogati sulle loro operazioni tergiversano e divagano quasi avessero paura che gli porti via la professione. Può anche essere un modo per nascondere la loro pressapochezza e impreparazione. Ma comunque con questa mentalità non andiamo ne andremo da nessuna parte.

Un messaggio è stato unito ad un Argomento esistente: Aspetti giuridici della riconfinazione (a cura di Nino Lo Bello)

Gianni
Il tempo è galantuomo e il tempo è spietato sono le due facce della stessa medaglia.
E’ galantuomo con chi ha fatto le scelte giuste e spietato con chi non le ha fatte.
Non so però quanto ce ne vorrà.
Credo fortemente che gli errori che stiamo commettendo oggi a livello didattico ci torneranno in testa come un boomerang. Per la verità questa cosa è già cominciata e se ne vedono già alcuni effetti.
Credo inoltre che il peggio non sia ancora passato perché prevedo che un numero importante di tuttologi produrrà un altrettanto numero importante di lezioni didattiche su questa materia e su altre che saranno messe in rete e che spesso cozzeranno tra loro creando molta confusione.
Un po’ come tutte le cose di questo mondo.
Basta vedere come si stanno comportando i medici sul Covid.
Rispondendo schiettamente alla domanda credo che le due cose continueranno a convivere come è sempre stato.
Chi vincerà la partita?
Innanzitutto dovresti specificare quale partita.
Quella economica o quella etico-professionale?
Perché in questo strano paese le due cose non vanno tanto d’accordo.
Ciao
Carlo

Roberto
Cominciamo a sintonizzarci sulle stesse frequenze.
E ti garantisco che la trasmissione diretta è molto più coinvolgente e bilaterale. :slight_smile:
Ciao
Carlo

Ciao Nino,
come da tua richiesta ho spostato il tuo ultimo messaggio sul topic:

Aspetti giuridici della riconfinazione (a cura di Nino Lo Bello)

Ciao, Gianni, in merito alle riconfinazioni, di cui si parla poco, ti propongo di aggiungere nel forum, e in ordine separato, oltre gli aspetti giuridici, anche quelli catastali, quelli topografici con gli strumenti odierni, quelli con gli strumenti dell’ epoca della formazione del catasto, quelli geometrici e quelli topometrici. Rispondi

Mbé?
Gianni ho risposto alla tua domanda oppure no?
Cordialmente
Carlo Cinelli

Carlo,
in effetti, preso da tanti impegni, mi era sfuggito di commentare la tua risposta sopra alla mia domanda.
Sì, penso che hai risposto in maniera ragionata ed esauriente. Credo anch’io che le due categorie di professionisti:

  1. quelli che si affidano alla soluzione pre-cotta e a fatica-zero;
  2. quelli che si dedicano anima e corpo alla materia che vogliono affrontare;

continueranno a convivere. Tuttavia sono convinto che nel lungo periodo saranno i secondi ad affermarsi. Man mano che passano gli anni (ahinoi), noto infatti che le materie tecniche vengono costantemente fatte evolvere a livelli scientifici sempre più elevati, e questo a mio avviso finirà per mettere fuori combattimento chi non vuole più studiare, approfondire, impegnarsi e preferisce invece affidarsi alle scorciatoie a fatica-zero.
Certo, ci sarà sempre anche il committente molto sensibile al costo della prestazione che darà l’incarico ad un tecnico della prima categoria che gli fa risparmiare soldi. Ma anche questa tipologia di committenti andrà via via estinguendosi.
Ti faccio un esempio concreto: mio figlio maggiore sta cercando una casa qui a Bassano da acquistare per lui e la sua famigliola. Lui ha studiato marketing e di tecnico sa poco niente. Però è a conoscenza delle classi di efficienza energetica, della possibilità di installare il fotovoltaico, della zona antisismica in cui ci troviamo, e di tanti altri dettagli che, viceversa, 20 anni fa non conosceva nessuno.
Se penso invece a quando mio padre costruì la sua nuova casa, lui non aveva la benché minima conoscenza dei parametri di cui sopra e si affidò ciecamente al geometra al quale diede l’incarico.
Penso quindi che l’aumentata consapevolezza tecnica da parte dei committenti renderà sempre più dura la vita ai professionisti a fatica-zero.
Rimango pertanto convinto che la professionalità, l’impegno, lo studio … in una parola la “passione” per il proprio lavoro avranno sempre la meglio sulla negligenza degli scansafatiche.