E’ Necessario presentare tipo mappale prima di eseguire un docfa per aver realizzato il cappotto col superbonus
A mio parere non necessita di essere fatto.
con un cappotto da 15 cm viene incremntata la lunghezza di ogni facciata di 30 cm ,e per la pratica docfa devi aumentare lo spessore dei muri
In merito a questo un po di tempo fa per la ripresentazione di una monografia ci fu il rifiuto in quanto come risposta “il cappotto rientra nelle tolleranze della.circ. 2/88”
Di fatto e’ un isolamento termico e non un ampliamento del fabbricato.
Poi se lo vuoi fare nessuno penso te lo vieti. In mappa in scala 1:2000 lo noterai come quando un cieco va al cinema e dice di aver visto un bel film.
Ciao, Corrado,
bella la battuta!
Ciao Nino! Un abbraccio grosso consevo senpre i tuoi documenti con cura e ne faccio tesoro per imparare sempre da chi come te ha molta esperienza in merito a certe cose.
Ciao Corrado
Ciao, Corrado,
in merito ai documenti di cui mi parli non è merito mio. Purtroppo è diffusa la convinzione che il catasto dei fabbricati sia come l’ ufficio di taratura delle bilance, quindi la perfezione assolta! senza tener conto che non è altro che un archivio del patrimonio immobiliare esistente in tutto il territorio italiano e che ha solo fini fiscali ( art. 1 del DM 2 gennaio 1998 n. 28) e ti posso assicurare che di cazzate ne ho sentite tante da fare ululare i conigli, specialmente da tecnici usciti dai diplomifici a pagamento, come quella che mi è capitata secondo cui si dovrebbe stringere o allargare il terreno per farlo corrispondere con la mappa come il mantice di una fisarmonica quando suona, un’ altra è la rototraslazione secondo cui si fa girare il terreno è capitata personalmente a me, parto di un architetto CTU.
Nino perchè non ci illumini anche a noi altri dei tuoi documenti?
Ciao, Fausto,
ho voluto fare solo battute, ma sai che non sono in grado di darvi consigli nè a te, nè a Corrado e nemmeno a Gianni. Cordialità.,
Ciao, Fausto, ciao Gianni,
la mia domanda non vuol essere provocatoria e non voglio offendere nessuno, come sapete, io appartengo alla vecchia generazione di geometri, i quali per fare i rilevamenti delle misurazioni agrarie si facevano accompagnare da aiutanti sul posto da rilevare e usavano gli strumenti ottici come il tacheometro, il clisimetro, il livello nei vari tipi che esistevano, le stadie, gli squadri, i traguardi, il triplometro, le paline, le rotelle metriche, i nastri di acciaio, la catena e il libretto di campagna dove si annotavano i dati rilevati con gli strumenti, poi nello studio si facevano i calcoli con i logaritmi e quindi i disegni a matita e poi in carta lucida per poter fare le eliografie, operazioni che richiedevano non poco tempo vi chiedo: il tecnico di oggi fa il geometra agrimensore oppure l’ operatore di stazione totale ? la mia domanda è seria,
Ciao Nino,
trovo molto interessanti queste tue considerazioni, tanto che gli ho dedicato un argomento a parte, questo:
Per fare il geometra-topografo basta avere gli strumenti giusti
Ti invito a continuare lì il dibattito.
Già… Ma che ne sanno di come si leggeva il nonio… ** **
forse con il traduttore dal latino nonius
Rispondo “no” alla domanda di Giovanni e sono daccordo con quello che dice Corrado ma non sono daccordo con l’Agenzia quando rifiuta la monografia motivando che il cappotto rientra nelle tolleranze. Siamo partiti con il piede giusto (circ. 2-88) dalla quale nasce l’obbligo del rilievo all’interno del triangolo fiduciale. Per anni abbiamo fatto misure con una tolleranza media dei 5 cm (dipende dalla strumentazione, dalla netodologia ecc) da qui la TAF e le distanze misurate che sono un altrettanto valido punto di partenza per arrivare, un giorno, al perfezionamento della rete dei PF. (dopo aver filtrato tutte le magagne a causa di coloro che si inventano i rilievi) Ora cosa fa l’Agenzia? lascia un PF con lo stesso nome con un errore di circa 22 cm sul quale ci andiamo a fare ancora misure falsando la media? ma per favore… invece che andare avanti andiamo indietro come al solito.
Mi intrometto perchè la tematica è troppo importante. Concordo con Graziano sull’assurdità di mantenere lo stesso numero del PF che viene palesemente modificato. Il fatto è che alla Direzione Centrale non importa nulla delle nostre problematiche legate agli aspetti tecnico/giuridici; infatti il loro prossimo obiettivo è di eliminare i PF creandone solo tre per foglio… Purtroppo è l’ennesima riprova che la nostra categoria è alla mercè di personaggi che hanno intenti ben diversi dai nostri. E’ un vero peccato che non si riesca a stabilire delle regole valide assieme… e nemmeno per nostro conto e … tornaconto.