Confinamento -prestazioni - esecuzione

Buongiorno, il nostro condominio ha richiesto ad un geometra le sue prestazioni per eseguire il confinamento di una parte del giardino condominiale.
Il geometra ha effettuato il rilievo e la materializzazione dei punti sul terreno ritenendo svolto l’incarico affidatogli.
Chiedo se in genere non viene rilasciata, anche se non indicata specificatamente nell’ordine, una relazione scritta finale.
Ritengo che una documentazione chiara e completa è essenziale per evitare incertezze future e possibili contestazioni. Infatti i picchetti potrebbero, nel tempo, essere rimossi accidentalmente o volutamente, rendendo impossibile stabilire con certezza i confini senza una documentazione chiara. Senza una planimetria dettagliata, eventuali controversie future con i confinanti potrebbero generare nuove spese legali o tecniche.Come suggerite che dovremmo comportarci? Queste attività sono in genere a parte? Grazie

Ciao, Enrico,
l’ art. 951 del c.c. contiene le regole per l’ apposizione di termini; nel tuo caso il tecnico non ha fatto la materializzazione del confine piantandovi solamente i picchetti, ma il tracciamento delle linee su cui si devono apporre i termini, essi possono consistere in muretti, recinzioni , inferriate…Se il giardino costituisce pertinenza dell’ immobile condominiale e si vuole dividere assegnando ad ognuno la sua parte, è necessario un atto notarile di divisione e il conseguente frazionamento catastale nonchè la trascrizione dell’ atto nei RR.II.

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Premesso quanto scritto nel dicliplinare d’incarico (scrittura privata)
come già segnalato in questo forum per altra discussione
il Consifglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
ha pubblicato gli standard di qualità . . .
. . . compresa la specifica P10 Riconfinazione . . .
https://cng.it/la-professione

Grazie nino ma forse non sono stato chiaro nella domanda. voorei sapere se nomalmente il professionista rilascia una relazione scritta ed una planimetria. Ci chiediamo cosa succederebbe , magari anche dopi 20/30 anni) e i paletti o la sucessiva recinzione venisse rimossa anche involontariamente. avendo una planimetria sarebbe possibile risalire ai confini determinati senza dovrammo rifare tutto da capo come dobbiamo fare ora in mancanza della recinzione in legno che nel tempo si è persa

probabilmente non c’è stato nessun disciplinare d’incarico ma una semplice telefonata tra l’amministratore che ha accettato il preventivo ed il professionista

Mi pare che l’ amministratore abbia agito di testa sua e spendere soldi

Ciao Enrico,
sì, normalmente un incarico di riconfinamento si conclude con la redazione di una relazione scritta con allegata planimetria contenente misure da punti stabili (esempio spigoli di fabbricato) che permettano di riposizionare i punti di confine qualora i picchetti o altra materializzazione venisse nel tempo a mancare.
Però dipende sempre dagli accordi presi tra il committente e il tecnico incaricato. Penso quindi che dovrai verificare cosa ha pattuito il vostro amministratore con il geometra e chiarire se questo documento ne faceva parte o meno.

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I condomini non ci hanno pensato, l’amministratore (cha fa un altro mestiere) non ha chiesto altro oltre il confinamento ed il professionista l’ha proposto. Francamente avere solo 3/4 paletti piantati mi pare un pò poco. per lo meno vorrei sapere esattamente i punti in cui sono stati piantati in modo che in futuro anche remoto possano essere ritrovati. Meglio sarebbe una planimetria con i confini e le misure aggiornate. chiedo cose strane?

l’amministratore ha contattato il professionista dientro indicazione dell’assemblea. il fatto è che ne l’amministratore ne i condomini sapevano cosa doversi aspettare da questo incarico tranne la determinazione dei confini. però credo sia utile avere anche qualcosa di scritto per ogni futura evenienza. mi sbaglio?

Buongiorno Alberto

Non posso che ringraziarti per avermi fatto sapere dell’esistenza di tale disciplinare (ai miei tempi qualche anno fa :slight_smile: … non esisteva) !

Direi che é veramente ben fatto comprendendo, in alcuni tratti, le raccomandazioni di Gianni Rossi che, indubbiamente, in tale disciplina si é dato molto da fare.

Ciao, Enrico,
devi andare a controllare se nel nel progetto di costruzione dell’ immobile condominiale vi è scritto se il giardino ne è pertinenza indivisibile

Nino, non ho mai parlato di dividere il giardino. il confinamento riguarda i limiti della proprietà condominiale. ma non è di questo che intendo discutere ma solo se possa essere utile avere un documento scritto del professionista oltre che 4 paletti piantati in giardino

Enrico,
sì, il documento di cui ti parlavo nel mio post precedente è indispensabile per poter riposizionare i punti in futuro. Ma il tuo problema è se questa prestazione è stata inclusa o meno nel preventivo del geometra accettato dall’amministratore. Chiedi spiegazioni all’amministratore e/o, tramite quest’ultimo, al geometra stesso.

probabilmente, per disinformazione o perchè si dava per scontata la prestazione non è stata richiesta.
leggendo le specifiche P10 del CNG parrebbe che il professionista debba fornire questi elaborati. Probabilmente avrebbe dovuto avvisare l’amministratore che per averli c’era da pagare un surplus rispetto al preventivo. L’amministratore non è stato accorto ed il professionista unfair

Gli standard praticamente li conosco dalla nascita (2012)
Vagamente ricordo la pagina web di allora
(mi pare sfondo blu - più riposante di quello attuale bianco / grigio !)

Forse ho letto anche le bozze (mio dubbio)
In allora consultazione pubblica
Una traccia è rimasta nella rete internet (ora pagina non trovata)
https://www.geometrire.it/collegio/circolare-cng-e-gl-prot-n-10956-del-10112011-pubblica-consultazione-standard-di-qualit/

In questo fourm di recente segnalato standard P10

La cui genesi è la seguente discussione

Entrambe le discussioni le seguo in background . . .
Maturato esperienze per il Catasto Fabbricati (non per Terreni)
A scuola passione per Topografia (come voto meno di 7 mai preso)
All’epoca (1984-1989) libri di testo autore Giorgio De Toma (Zanichelli)

I figli… so’ pezzi 'e core.
Ma a volte, per onestà intellettuale, bisogna ammettere che non hanno inciso tantissimo.

Indipendentemente da cosa stabilisce la lettera di incarico, se c’è, è deontologicamente corretto, dopo una confinazione, redigere una relazione con mappa e coordinate e/o misure del lavoro svolto. Almeno io ho sempre fatto così.

Grazie. mi sembra di buon senso oltre che nelle linee guida del Consiglio. Forse abbiamo pagato troppo poco per avere anche la relazione ma, se cosi fosse, mi sarei aspettato che il professionista ci avesse avvisato che la relazione sarebbe stata a parte.

Confermo che, dopo aver fatto una confinazione, redigere la relazione è questione di pochi minuti perché si hanno già tutti gli elementi necessari e, a mio parere, è insito implicitamente nell’incarico. È come se, incaricato di fare un progetto, non lo stampassi per farlo vedere alla committenza. Lo stesso per la confinazione. La relazione serve per far vedere alla committenza il “progetto “ dei confini.