L’ho già detto mille volte.
Quando considererò esaurita questa discussione.
Come si dice nel mondo del diritto: “concetto falso e tendenzioso” (occchio che l’ho scritto tra virgolette).
Io non ho mai detto: si fa così perché lo dico io o perché lo ha detto Tani, Costa, Marangoni ecc.
Io ho riportato una testimonianza di Marangoni che ha partecipato alla formazione delle mappe d’Impianto.
Che è tutta un’altra cosa. E scusate se è poco.
Vogliamo cancellare il valore delle testimonianze per dare il la a nuove teorie? Fatelo pure.
Io non sento questa necessità. Anzi.
Il non aver bisogno di schemi, grafici e formule per spiegare le proprie tesi su un forum per me è un pregio.
Per te può essere un difetto. Mi dispiace, non ci posso fare niente.
Se avessi letto i miei interventi precedenti avresti notato che la mia presa di posizione è chiara.
Ai punti fuori foglio si ricorre solo in casi di estrema necessità. ESTREMA.
I punti fuori foglio vanno pesati diversamente a seconda delle circostanze che NON SONO TUTTE UGUALI.
Quindi non posso condividere un numero (50%) buono per tutte le occasioni.
Bisogna fare ricerche sulla genesi dei vari fogli, verificare se possibile l’andamento delle poligonali ecc. ecc.
Quell’esempio con le due squadre distinte che ho portato sopra e al quale nessuno ha risposto chiaramente (solo tu e Ciucci in parte) voleva evidenziare come, all’interno dei singoli fogli, ci sono forti personalizzazioni ed errori da parte di chi li ha redatti.
Sia di tipo accidentale, sia di tipo sistematico. Quasi mai grossolano.
Ma che ci siano errori sistematici ci deve far riflettere sulla non congruenza tra un foglio e l’altro.
Es. Quando andavamo a scuola il professore di topografia ci portò in campagna con il teodolite.
Dovevamo fare letture alla stadia per le distanze e al nonio per gli angoli.
Poi queste cose le ho fatte anche nei primi anni di lavoro.
Piazzato lo strumento ognuno faceva le proprie letture e le scriveva su un blocco.
Le mie, rispetto a quelle di altri e tra loro stessi erano tutte diverse. Spessissimo mostravano differenze dello stesso segno. Sia nella lettura ai fili sulla stadia, sia al nonio.
Cosa vuol dire?
Che io ho il mio occhio, un altro ha il suo.
E questi sono errori sistematici. Insiti nell’uomo.
Lo stesso vale per il lavoro al tavolo e alle cose che tu assumi di pari livello come la preparazione e la diligenza delle due squadre e del disegnatore.
Non siamo assolutamente tutti uguali.
Ci sono stati topografi bravissimi e topografi meno bravi, ci sono stati disegnatori bravissimi e disegnatori meno bravi e nella redazione di due fogli vicini fatti da squadre diverse non possiamo dare per analoghe e di pari livello questi due aspetti.
Non credo.
Non tanto nella risposta al peso del foglio data sopra ma sul resto che reputo molto più importante.
Cordialmente
Carlo Cinelli