Fuori centro contro rototraslazione

Eccomi

Sono quelli del calcolo 3 nel mio post del 17/05/2020, e questa è la tabella dei pesi applicati.


Il metodo è quello classico del Tani (“Aspetti tecnici …” paragrafo 3.3.4. pagina 55) suddiviso in fattori, considerando il fattore distanza più i 50 metri, e il foglio.
Non è stato utilizzato il fattore ripetitività dei punti 119 e 121, preferendogli l’uso del baricentro per evitare che i pesi alti “forzino” la rototraslazione ad orientarsi su un allineamento che qualche problema puo averlo (la loro distanza non rispetta, di poco, la tolleranza).
Nel fattore distanza l’aggiunta dei 50 metri non mi è mai sembrata una gran cosa (troppo cautelativa), così ripropongo il calcolo senza, facendo aumentare così il peso del punto A.

Se ci volesse fermare a quanto già scritto sull’argomento basterebbe questo.
Però così, pur condividendo i ragionamenti, i numeri sembrano “piovuti dal cielo”, bisogna quindi spiegarli.

fattore “appartenenza al foglio” dell’oggetto del rilievo:
Se considero un punto che per qualsiasi motivo sia rappresentato su due fogli alla stessa scala, il suo errore rispetto ad un altro punto è ben esemplificata dalla formula di tolleranza: un parte derivata dal graficismo ed una parte derivata dal rilievo.
La sua doppia rappresentazione non comporta problemi con il rilievo che sappiamo essere unico ed indipendente dal foglio, quindi per ora lo ignoriamo.
Diversa è la situazione per la sua rappresentazione. Se ipotizziamo che il punto abbia coordinate analitiche (una stazione ad esempio) il suo disegno sul foglio sarà affetto come minimo da un ineliminabile errore di graficismo. La differenza rispetto alla rappresentazione sull’altro foglio potrà essere ancora un errore di graficismo più una quantità dovuta alla leggera differenza che potrà esserci nella parametratura. Ricordando che questa differenza per costruzione della mappa è al massimo in quantità pari al graficismo. Ipotizziamo che i due errori si sovrappongano per somma pitagorica abbiamo:
radquad(graficismo^2+graficismo^2) = radquad(2)*graficismo.

Generalizzando potremo dire che l’errore di graficismo di un punto su un altro foglio catastale è circa 1,5 volte quello del foglio dell’oggetto del rilievo. Alla scala 2000 circa 70 cm, mi sembra plausibile.

Passando ai pesi, utilizzando la definizione che anche il Tani da nel glossario di pagina 205 (che è quella topografia classica), il peso di un punto è l’“…inverso del quadrato dell’errore che si ipotizza nel punto stesso P=1/(eqm^2) …”, abbiamo in numeri:


I valori normalizzati sono quelli indicati da Tani. Se cambio il graficismo, i pesi normalizzati non cambiano.

Generalizzando in questo modo è anche possibile ipotizzare la situazione alle varie scale dove i pesi cambiano cambiando l’errore ipotizzabile:


Non è finita, torno per affrontare il “fattore distanza”. Scusate la lunghezza.

Cordialità
Roberto Bertozzi

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